Cilindri granulosi nel sedimento urinario

Buonasera, pongo un problema che riguarda mia madre di anni 79. Da circa 40 giorni è affetta da una febbre pomeridiana-serale che oscilla fino a raggiungere i 38-38,3 C°, per poi lentamente scendere fino a circa 36,8 C° della mattina, inoltre è accompagnata da brividi, bocca amara, sudorazione notturna e profonda inappetenza, con notevole calo di peso corporeo (olter il 10% del suo peso). All'esordio era stata trattata con antibiotico per curare una bronchite, poi, vedendo che la febbre non passava, è stata ospedalizzata per ulteriori accertamenti. Già gli accertamenti eseguiti ambulatorialmente, avevano evidenziato una infezione urinaria da gram negativi (E. Coli 10 4), negatività del torace, del tampone faringeo, del profilo reumatico e della radiografia delle articolazioni; da segnalare c'era una debole positività degli anticorpi anti Nucleo 1/80 con pattern omogeneo. Durante il ricovero è stata sottoposta ai seguenti ulteriori accertamenti:
- esami bioumorali: modesta anemia iposideremica (Hb 11.7, Fe 16), incremento degli indici di flogosi (PCR 7, VES elevata, alfa 2 globulina 19%), ipokaliemia (2.7), presenza di proteinuria, microematuria, cilindri granulosi nel sedimento urinario, ANA, anti DNA, reumatest, TSH negativi.
- Ecografia addome completo con il seguente referto: modesta epatopatia steatosica senza segni di alterazioni locali o dimensionali. Visibile tuttavia in corrispondenza del lobo epatico di destra voluminosa formazione cistica con setto ecogeno interno delle dimensioni di 44 x 30 mm. La colecisti appare contratta con visibilità al suo interno di numerose formazioni litisiache di medie dimensioni che occupano completamente il lume, compatibile con quadro di colecistopatia litisiaca cronica. Non segni di dilatazione delle vie biliari intra ed extra epatiche. Pancreas ed eco struttura sostanzialmente regolare con visibile tuttavia in corrispondenza del corpo pancreatico di formazione cistica delle dimensioni di 11 mm. Non segni di splenomegalia. Alla meta superiore del rene destro si sviluppa voluminosa formazione cistica delle dimensioni di 60 mm. Piccola cisti si localizza a carico anche del rene sinistro. Bilateralmente non sono visualizzabili formazioni nefrolitisiache ne segni di dilatazione calico-pielica. Non masse in sede addomino-pelvica.
Nel corso del ricovero, durato 8 giorni, è stata trattata con antibiotico ad ampio spettro (Cefalosporina di III° generazione), riportando un notevole miglioramento, con defervescenza e normalizzazione dei parametri flogosi e Kaliemia.
Dimessa dall'ospedale viene prescritta l'assunzione, per altri 5 giorni,di Cefixoral 400 1 al die e, dopo 10 gg. dalla sospensione antibiotica dovrà eseguire esame urine, urocoltura ed emocromo di controllo.
Purtroppo dopo 2 giorni dalla dimissione, compare ancora la febbre, che però dura solo 2 giorni.
Passano altri 5-6 giorni senza febbre, tutto sembra ok. Ma invece la febbre ricompare con la stesse caratteristiche già descritte.
Nel frattempo l'esito dell'urinocoltura risulta negativo (assenza di E. Coli) per cui, persistendo comunque la febbre, il medico ordina una visita dall'internista, il quale prescrive l'assunzione di Deltacortene da 5 mg. 1 al die. L'internista motiva questa scelta con la convinzione che il quadro clinico generale possa essere collegato a LES, considerato che mia mamma, nell'anno 2000, era stata ricoverata e curata con diagnosi di LED.
Io chiedo: l'approccio terapeutico è corretto? O forse sarebbe opportuno estendere e verificare altre possibili origini della febbre con relativo quadro clinico?

Grazie, cordiali saluti
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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.8k 118
Il LE cutaneo cronico può essere distinto in una forma localizzata e in una forma diffusa. Generalmente è quest'ultima a destare maggior preoccupazione per la maggior frequenza di evoluzione in LES ma la negatività degli anticorpi specifici ANA e anti-DNA rende nel caso specifico poco probabile tele evenienza. Ritengo quindi che la condizione della mamma debba essere considerata una FUO (febbre di origine sconosciuta) e indagata in tal senso. Cordiali saluti. MG

Mauro Granata
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