Disturbo bipolare medico del lavoro

Buongiorno, sono assunta presso uno studio commercialista con legge 68/99, ho diverse patologie fra cui nel 2015 mi è stato diagnosticato dist.
bipolare, sono ben compensata, seguo terapia farmacologica con qiuetapina dosaggio 125mg/die, seguo un percorso di psicoterapia, ho costruito una famiglia, hobby.
Ora mi si è presentata una grande opportunità lavorativa con possibilità di crescita.
Ho molta paura ad esternare questa diagnosi preferirei non doverla dichiarare, avendo altre patologie primarie semmai da
poter elencare se necessario.
È possibile?
Lo specialista che mi segue dice che posso dire i farmaci senza specificare nulla.
Anche perchè il lavoro sarebbe meno gravoso di quello attuale ma più affine ai miei studi e con possibilità di crescita seppure sempre legge 68/99.

Grazie
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

se non ho capito male, Lei pone un quesito in Medicina Legale per sapere se non dichiarando una patolgia da cui è affetta, ed è a Sua conoscenza, commetterebbe un illecito, con il suggerimento di uno specialista, suppongo Psichiatra, che sostiene che è sufficiente dichiarare i farmaci che assume senza citare la diagnosi per cui Le vengono prescritti.

Bene: inizio da quest'ultimo punto: se al Medico Competente Lei comunicasse di assumere una terapia con un farmaco antiaritmico, non pensa che le chiederebbe per quale motivo lo assume?
Gentile Signora, la privacy e tutto quello che sta intorno, nel rapporto diretto medico-assistito vengono meno rispetto alla tutela della salute, in questo caso del lavoratore, ma in generale della persona.
Si noti bene: il Medico Competente, e tutto il personale del Servizio Prevenzione e Protezione dell'azienda sono tenuti al segreto d'ufficio- il Medico in particolare al segreto professionale, per cui se rivela a chicchessia qualcosa di quanto sta nei verbali rischia un procedimento penale, oltre a quello disciplinare dall'Ordine dei Medici.

Altro punto: secondo Lei il Medico Competente deve essere a conoscenza delle patologie dei lavoratori, o può infischiarsene, e quando inserisce nel giudizio di idoneità le prescrizioni o limitazioni per la mansione specifica di un lavoratore tira fuori una carta dei Tarocchi e poi scrive sul verbale, come un chiromante?

Non concludo con la risposta che dovrei darLe, ma la può ben desumere da sè.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

[#2]
Attivo dal 2024 al 2024
Ex utente
Buongiorno dottore, ho chiesto proprio per avere conferma e rassicurazione di tutela dal medico competente e del fatto che ogni mia affermazione venga totalmente segretata,questo chiedevo, e il medico per tranquillizzarmi diceva soltanto di dire i miei farmaci e attendere un confronto con il medico per darmi il tempo di sentirmi "al sicuro", cosa ripeto non successa anni fa.Sono a conoscienza della tipologia di terapia farmacologica e dello spettro di patologie che va a curare, e non sono così arrogante da presumere che un medico non sappia meglio di me queste cose.
Purtroppo in passato non ho ricevuto la giusta tutela e questo mi preoccupava, al medico competente come è giusto che sia non ho mai nascosto le mie patologie anche perchè credevo fosse lì proprio per tutelare me come persona forse più fragile di altre.
Cordialmente.
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