Posso avere pensione ed invalidità con infarto al miocardio inferiore?
Salve,
Il mio compagno di 45 anni il 20 Marzo ha avuto un infarto al miocardio inferiore con conseguenti angioplastica e due stent.
Lavora come tecnico antincendio navale e terrestre e deve sollevare pesi piuttosto elevati.
Recentemente ha fatto un eco cuore ed é risultato che la funzionalità del cuore é al 52%.
Il cardiologo, a seguito della visita di controllo, ha scritto che non può sollevare pesi superiori ai 5kg, e non può fare voli superiori ai 120 minuti (faceva molte trasferte all’estero prima dell’infarto, per cui è stato colpito dal punto di vista lavorativo ed economico).
É rientrato al lavoro ed il suo titolare ha difficoltà nel trovare mansioni adeguate a lui (ha due diplomi tecnici per cui potrebbe essere inserito in ufficio).
Ha presentato domanda per la pensione subordinata e di invalidità ma gli é stata negata in quanto non risultano infermità tali da determinare una permanente riduzione riduzione a meno di un terzo della capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini personali, senza tenere presente il suo attuale lavoro.
É possibile fare qualcosa a riguardo?
Il mio compagno di 45 anni il 20 Marzo ha avuto un infarto al miocardio inferiore con conseguenti angioplastica e due stent.
Lavora come tecnico antincendio navale e terrestre e deve sollevare pesi piuttosto elevati.
Recentemente ha fatto un eco cuore ed é risultato che la funzionalità del cuore é al 52%.
Il cardiologo, a seguito della visita di controllo, ha scritto che non può sollevare pesi superiori ai 5kg, e non può fare voli superiori ai 120 minuti (faceva molte trasferte all’estero prima dell’infarto, per cui è stato colpito dal punto di vista lavorativo ed economico).
É rientrato al lavoro ed il suo titolare ha difficoltà nel trovare mansioni adeguate a lui (ha due diplomi tecnici per cui potrebbe essere inserito in ufficio).
Ha presentato domanda per la pensione subordinata e di invalidità ma gli é stata negata in quanto non risultano infermità tali da determinare una permanente riduzione riduzione a meno di un terzo della capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini personali, senza tenere presente il suo attuale lavoro.
É possibile fare qualcosa a riguardo?
Spett.le Utente,
non è possibile valutare il caso senza visitare l'interessato, nè prendere visione della documentazione.
Tuttavia sicuramente non si tratta di un caso ascrivibile a pensione di inabilità (Legge 222/84, art.2) in quanto non sembrerebbe sussistere totale e permanente inabilità lavorativa.
Per quanto riguarda l'assegno ordinario di invalidità (Legge 222784, art.1) Le suggerisco di rivolgersi ad un ente di Patronato e valutare, di concerto col medico fiduciario del Patronato, la possibilità di un ricorso.
Disitnit Saluti.
non è possibile valutare il caso senza visitare l'interessato, nè prendere visione della documentazione.
Tuttavia sicuramente non si tratta di un caso ascrivibile a pensione di inabilità (Legge 222/84, art.2) in quanto non sembrerebbe sussistere totale e permanente inabilità lavorativa.
Per quanto riguarda l'assegno ordinario di invalidità (Legge 222784, art.1) Le suggerisco di rivolgersi ad un ente di Patronato e valutare, di concerto col medico fiduciario del Patronato, la possibilità di un ricorso.
Disitnit Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]

Utente
Questa mattina si è incontrato con il medico del patronato il quale consiglia di provare a fare il ricorso dopo la prossima visita di controllo ma ha già detto che sicuramente sarà respinta un’altra volta e sconsiglia un’eventuale causa . La ringrazio molto per la risposta .
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 313 visite dal 10/06/2025.
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