Distacco totale tendine distale del bicipite brachiale dx per infortunio lavorativo

Buongiorno dottore,
le scrivo perché lo scorso 16 aprile 2019 sollevando un cassone in plastica vuoto del peso di circa 15/20kg sul posto di lavoro ho sentito una forte fitta al braccio dx tale da impedirmi di lavorare.Dopo stato di shock mi sono fatto accompagnare in PS dove mi riscontrano totale distacco del tendine distale del bicipite brachiale dx.
Subito il medico PS avvia certificato INAIL per infortunio dopo mia breve descrizione evento. Il 24 aprile mi sottopongo ad intervento chirurgico perfettamente riuscito con prognosi di 20gg di gesso e a seguito riabilitazione con presunta ripresa totale in circa 3/4 mesi.
Nel frattempo mi sono recato all'Inail brescia per prolungare iniziale certificato di infortunio che scade il prossimo 5 maggio e chiedere informazioni sul mio caso.
Mi rispondono dicendomi che la mia pratica non è stata ancora valutata dal medico legale, mi fissano comunque appuntamento il 6 maggio con loro medico ortopedico
Nel frattempo la mia azienda prontamente avvisata dell'accaduto mi inoltrava modulo Inail da test da sforzo da compilare e rispedire, cosa che ho fatto immediatamente.
l'Inail ha infatti ricevuto tale modulo, dove io scrivo di aver sollevato circa 10 kg in posizione china...a prescindere dal fatto che non so l'entità perfetta del peso del cassone e che la posizione del baricentro e la leva che ho con le braccia utilizzato per sollevarlo siano da me a tratti ricordabili, un impiegato amministrativo Inail mi ha fatto notare che secondo lui tale peso probabilmente non giustificherebbe l'infortunio avvenutami, bensì potrebbe dare adito a sospetti di una già lesione tendinea presente.
Sentito ciò mi sono subito alterato e ribattuto seccamente di non aver mai in precedenza aver avuto dolori o sintomi di eventuali tendinopatie e di aver lavorato regolarmente i giorni precedenti.
Secondo lei dottore, potrebbero non riconoscere il mio caso come infortunio e quindi trasformarlo in malattia Inps? La ringrazio, saluti
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

il mancato riconoscimento di un infortunio lavorativo può essere determinato:
- dalla mancanza delle condizioni di menomazione
- dalla mancanza delle condizioni per attribuire alla menomazione le caratteristiche di infortunio lavorativo (con rinvio all'assicurazione per "malattia comune" dell'INPS).

Il questito che Lei pone riguarda questo ultimo caso; nello specifico l'Istituto Assicurativo, per classificare il caso come "infortunio sul lavoro assicurato" va a verificare:
1.l'occasione di lavoro (=il fatto che l'evento lesivo si sia verificato in modi e tempi compatibili con l'attività lavorativa)
2.la finalità di lavoro (=il fatto che l'evento sia connesso con un'attività utile al ciclo lavorativo)
3.il nesso causale fra la causa (= deve sussistere una causa cosiddetta "violenta", vale a dire un trauma o comunque un qualcosa di improvviso, come un atto di forza) e la lesione che poi comporta una menomazione tale da impedire l'attività lavorativa per almeno tre giorni.

In ogni caso, nell'evenienza di mancato riconosciemnto dell'infortunio, l'assicurato può presentare ricorso di tipo amministrativo, da indirizzare alla sede Inail competente.
L’opposizione deve necessariamente contenere tutti i dati anagrafici ed il preciso riferimento all’evento (numero del caso, data dell’infortunio, data della reiezione,ecc..) oltre alle motivazioni a sostegno del ricorso medesimo.
I termini per la presentazione del ricorso amministrativo sono di tre anni e 150 giorni, dalla data dell'evento.
Si dovrà fare molta attenzione a ricondurre nell’ambito del ricorso quelle motivazioni che sono strettamente connesse all’evento lesivo senza disperdersi in superflue considerazioni che rischiano di compromettere il buon esito dell’opposizione.

Inoltre, nel caso in cui l’Inail, non assumendo l’incarico della trattazione del caso lo passi all’Inps, il ricorso dovrà essere indirizzato anche a quest’ultimo ente.

Le suggersco comunque, nel caso in cui decida di presentare un ricorso, di rivolgersi preventivamente ad un Ente di Patronato, per la necessaria assistenza.

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

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Utente
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La ringrazio dottore per la sua celere ed approfondita risposta ai miei quesiti, cordiali saluti.
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Utente
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Purtroppo le confermo che proprio oggi l'Inail mia ha rigettato la pratica d'infortunio e girato il tutto all'INPS, dicendomi semplicemente che se voglio passare a ritirare la pratica di rigetto ed eventualmente fare ricorso... sicuramente lo farò con l'ausilio di un patronato, trovo assurdo che un ente che dovrebbe salvaguardare gli interessi dei lavoratori rigetti pratiche come la mia senza neppure sottopormi ad accertamenti o valutando la cartella clinica
Comunque la ringrazio ancora, cordiali saluti