Problemi dopo trapianto rene

Mio cognato trapiantato di rene il 14 gennaio 2010 dopo circa un mese ha accusato dolori in corrispondenza della zona del trapianto; la zona si è gonfiata e in seguito a una TAC è stata riscontrata una sacca purulenta a circa 12 cm dal rene ; dopo circa un altro mese è stata fatta una incisione dal quale è fuoriuscita una massa purulenta; trattato con "merrem" l'infezione non è passata, premesso che da un mese circa l'intervento persisteva una leggera febbre (37° - 37.6° - 38.6°); segue trattamento con un altro antibiotico; nonostante ciò tutte le emocolture sono risultate sempre negative; per circa 5 giorni la temperatura è scesa e il dolore è quasi cessato però da tre giorni il dolore è tornato, la temperatura è risalita a 37.6°; oggi dopo una ecografia il radiologo ha detto che sono state riscontrate diverse aree interessate dalla infezione; mio cognato è tuttora ricoverato , sofferente e demoralizzato perchè alle sue richieste di spiegazioni che riguardano il suo stato di salute non riceve risposte esaudienti ; in famiglia siamo preoccupati vorremmo un vostro parere in merito; in attesa di una vostra risposta vi ringraziamo.
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Dr. Filippo Mangione Nefrologo, Medico internista 899 50
Cara Signora,

capirà bene che non è possibile dare informazioni specifiche a distanza, soprattutto in un caso così complesso.

Come saprete i primi mesi dopo il trapianto sono quelli a maggior rischio di infezione: l'intervento è impegnativo, la terapia immunosoppressiva è massimale per scongiurare il rigetto; molti pazienti possono avere delle altre malattie che ulteriormente facilitano le infezioni (il diabete ad esempio), ed anche la funzione dell'organo trapiantato può influire sul decorso delle infezioni e sulle possibilità di terapia.

Il quadro attuale di suo cognato sembra suggerire una persistenza di un focolaio infettivo.

Purtroppo risposte più esaurienti le possono dare solo i suoi medici curanti, cui consiglio di rivolgervi con intatta fiducia. Sono effettivamente situazioni in cui occorre molta pazienza, e soprattutto occorre non demoralizzarsi.

Dr. Filippo Mangione
Specialista in Nefrologia
Dirigente Medico - Fondaz. IRCCS Policlinico S. Matteo - Pavia