Insufficienza renale cronica secondaria a glomerulonefrite da iga
Egregi Dottori,
all'età di 22 anni mi è stata diagnosticata un'insufficienza renale cronica secondaria a glomerulo nefrite da Iga.
E' stata scoperta con un analisi del sangue di routine (che però non facevo da anni) dove ho visto la creatinemia alterata (1,9), avevo una proteinuria nelle 24h che è arrivata a 7g/die ed anche la pressione arteriosa non era buona (170/100 circa).
Sono stato ricoverato in nefrologia dove sono stato sottoposto a biopsia renale e da lì si sono viste delle lesioni croniche, quindi nonostante non avessi mai avuto episodi di macro ematuria, la malattia era presente già da tempo.
Subito ho cominciato una terapia con ACE inibitori e sartani, e dopo qualche settimana ho cominciato il trattamento steroideo (protocollo Pozzi) che è durato circa sei mesi.
Già nei primi mesi penso di poter dire che la risposta alle terapie è stata buona perché la pressione si è normalizzata (130/80) e la proteinuria è costantemente diminuita e alla fine dei sei mesi di terapia steroidea era già a circa 400mg/die.
Adesso a distanza di due anni da quanto sopra detto, la situazione è stabile, la creatininemia si mantiene max a 2.0 circa, la pressione è buona mediamente 120/75, e addirittura la proteinuria è scomparsa (già negli ultimi esami 5 mesi fa e 1 mese fa erano assenti!)
Da meno di un anno sto assumendo anche Allopurinolo 150mg/die grazie al quale adesso l'uricemia è entro i valori di norma.
L'azotemia invece è sempre stata alta (90 circa) e così è tutt'ora.
Sto continuando la terapia con ACE inibitori (ramipril 5mg/die) e sartani (irbesartan 150mg/die).
Quello che desidero chiederVi è cosa pensate del mio caso clinico.
Cioè, ho letto che i casi in cui all'esordio c'è ipertenzione arteriosa e proteinuria alta (come nel mio caso), sono i più complessi e si è molto più predisposti a raggiungere l'insufficienza renale terminale... e per questo sono un po' preoccupato.
E' per questo che sto scrivendo, per avere magari un po' di chiarezza in più sulle mie preoccupazioni...
Capisco bene che non potete dirmi con certezza quali sono le mie prospettive dell'eventuale evoluzione della mia malattia...
Però è per me importante conoscere il Vostro punto di vista, anche strettamente medico, sul mio caso.
Grazie anticipatamente!!!
all'età di 22 anni mi è stata diagnosticata un'insufficienza renale cronica secondaria a glomerulo nefrite da Iga.
E' stata scoperta con un analisi del sangue di routine (che però non facevo da anni) dove ho visto la creatinemia alterata (1,9), avevo una proteinuria nelle 24h che è arrivata a 7g/die ed anche la pressione arteriosa non era buona (170/100 circa).
Sono stato ricoverato in nefrologia dove sono stato sottoposto a biopsia renale e da lì si sono viste delle lesioni croniche, quindi nonostante non avessi mai avuto episodi di macro ematuria, la malattia era presente già da tempo.
Subito ho cominciato una terapia con ACE inibitori e sartani, e dopo qualche settimana ho cominciato il trattamento steroideo (protocollo Pozzi) che è durato circa sei mesi.
Già nei primi mesi penso di poter dire che la risposta alle terapie è stata buona perché la pressione si è normalizzata (130/80) e la proteinuria è costantemente diminuita e alla fine dei sei mesi di terapia steroidea era già a circa 400mg/die.
Adesso a distanza di due anni da quanto sopra detto, la situazione è stabile, la creatininemia si mantiene max a 2.0 circa, la pressione è buona mediamente 120/75, e addirittura la proteinuria è scomparsa (già negli ultimi esami 5 mesi fa e 1 mese fa erano assenti!)
Da meno di un anno sto assumendo anche Allopurinolo 150mg/die grazie al quale adesso l'uricemia è entro i valori di norma.
L'azotemia invece è sempre stata alta (90 circa) e così è tutt'ora.
Sto continuando la terapia con ACE inibitori (ramipril 5mg/die) e sartani (irbesartan 150mg/die).
Quello che desidero chiederVi è cosa pensate del mio caso clinico.
Cioè, ho letto che i casi in cui all'esordio c'è ipertenzione arteriosa e proteinuria alta (come nel mio caso), sono i più complessi e si è molto più predisposti a raggiungere l'insufficienza renale terminale... e per questo sono un po' preoccupato.
E' per questo che sto scrivendo, per avere magari un po' di chiarezza in più sulle mie preoccupazioni...
Capisco bene che non potete dirmi con certezza quali sono le mie prospettive dell'eventuale evoluzione della mia malattia...
Però è per me importante conoscere il Vostro punto di vista, anche strettamente medico, sul mio caso.
Grazie anticipatamente!!!
[#1]
Caro Signore,
lei ha ben descritto il suo caso, e mentirei se le dicessi che non è vero quanto lei asserisce a proposito del valore prognostico che si assegna alla presenza di ipertensione, di insufficienza renale cronica e di proteinuria superiore a 1 g/24 ore al momento della diagnosi.
Tuttavia, il fatto che la proteinuria si sia praticamente annullata, vuoi per l'effetto del trattamento cortisonico, vuoi per quello di ramipril e irbesartan, è una fattore prognostico positivo di grandissima importanza. I casi che rispondono in questo modo alla terapia hanno generalmente un'evoluzione molto più lenta verso gradi avanzati di insufficienza renale.
Il fatto che la pressione arteriosa sia normale è un altro grande risultato che DEVE essere mantenuto nel tempo, anche a costo di usare altri farmaci se i valori dovessero aumentare.
Nella sostanza, direi che lei è ottimamente seguito dai suoi nefrologi di fiducia. Faccia una vita normale, con le accortezze consigliate dai suoi medici e attenendosi SEMPRE ai controlli e alle prescrizioni dei suoi medici.
Cordialmente,
lei ha ben descritto il suo caso, e mentirei se le dicessi che non è vero quanto lei asserisce a proposito del valore prognostico che si assegna alla presenza di ipertensione, di insufficienza renale cronica e di proteinuria superiore a 1 g/24 ore al momento della diagnosi.
Tuttavia, il fatto che la proteinuria si sia praticamente annullata, vuoi per l'effetto del trattamento cortisonico, vuoi per quello di ramipril e irbesartan, è una fattore prognostico positivo di grandissima importanza. I casi che rispondono in questo modo alla terapia hanno generalmente un'evoluzione molto più lenta verso gradi avanzati di insufficienza renale.
Il fatto che la pressione arteriosa sia normale è un altro grande risultato che DEVE essere mantenuto nel tempo, anche a costo di usare altri farmaci se i valori dovessero aumentare.
Nella sostanza, direi che lei è ottimamente seguito dai suoi nefrologi di fiducia. Faccia una vita normale, con le accortezze consigliate dai suoi medici e attenendosi SEMPRE ai controlli e alle prescrizioni dei suoi medici.
Cordialmente,
Dr. Filippo Mangione
Specialista in Nefrologia
Dirigente Medico - Fondaz. IRCCS Policlinico S. Matteo - Pavia
[#2]
Utente
Egregio Dottore,
innanzitutto la ringrazio molto per la sua risposta chiara ed esaustiva.
Devo dire che sono contento del modo in cui sono sempre stato seguito dai miei nefrologi, sia dal punto di vista medico, sia dal punto di vista umano!
Conduco una vita normale allo stesso tempo cercando di mantenerla sana, sia per il caso specifico, sia in generale!
Vorrei aggiungere un'ultima domanda.
Premettendo che comunque sono abbastanza sereno a riguardo, vorrei chiedere se un caso come il mio ("difficile" all'esordio ma con una risposta direi buona), l'insufficienza renale terminale è un "traguardo" che in tempi più o meno lunghi dovrà arrivare inevitabilmente?? Oppure ci sono dei casi in cui la malattia, anche se ha avuto un esordio "negativo" poi si stabilizza e si ferma senza necessariamente arrivare all'insufficienza renale terminale??
La ringrazio ancora per la sua cortesia e professionalità.
Cordiali saluti.
innanzitutto la ringrazio molto per la sua risposta chiara ed esaustiva.
Devo dire che sono contento del modo in cui sono sempre stato seguito dai miei nefrologi, sia dal punto di vista medico, sia dal punto di vista umano!
Conduco una vita normale allo stesso tempo cercando di mantenerla sana, sia per il caso specifico, sia in generale!
Vorrei aggiungere un'ultima domanda.
Premettendo che comunque sono abbastanza sereno a riguardo, vorrei chiedere se un caso come il mio ("difficile" all'esordio ma con una risposta direi buona), l'insufficienza renale terminale è un "traguardo" che in tempi più o meno lunghi dovrà arrivare inevitabilmente?? Oppure ci sono dei casi in cui la malattia, anche se ha avuto un esordio "negativo" poi si stabilizza e si ferma senza necessariamente arrivare all'insufficienza renale terminale??
La ringrazio ancora per la sua cortesia e professionalità.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 15.1k visite dal 20/02/2012.
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