Ernie discali in paziente giovane, sport

Salve,
sono un ragazzo di 26anni, normopeso (1,80m per 69Kg).
Pratico alpinismo-arrampicata e saltuariamente la corsa a piedi e la bicicletta come metodo di allenamento.
A inizio Luglio, a seguito dello scaricamento errato di un grosso peso, mi è stata diagnosticata una lombalgia acuta. Purtroppo, nonostante la forte limitazione nell'attività sportiva e le cautele adottate, continuo ad accusare disturbi. Le posto sinteticamente i risultati della risonanza magnetica che ho eseguito:

“Riconoscibile ernia discale in corrispondenza dello spazio ischemica somatico L3-L4, postero-centrale, determinante impronta sul sacco durale e sull'emergenza di entrambe le radici nervose L4.
Una seconda ernia discale con caratteristiche analoghe è riconoscibile a livello L4-L5, prevalente sul versante di destra. Entrambi i dischi intersomatici L3-L4 e L4-L5 sono caratterizzati da segni di disidratazione.
Le dimensioni del canale spinale sono regolari.
Il segmento di midollo evidenziato risulta normale per volume, morfologia e caratteristiche di segnale.”

Sono in attesa di una visita specialistica, sinceramente mi piacerebbe sentire il parere di più medici.
Al momento ho quasi tutti i giorni dolore pungente a livello lombare dalla parte destra. Si irradia a volte fastidiosamente fino alla zona pubica-inguinale, anche se oggettivamente non è un dolore fortissimo, ma comunque fastidioso. Ovviamente aumenta a seguito di sforzi, e mi capita sporadicamente (alzandomi da seduto) di accusare una sorta di scarica elettrica che si irradia lungo il gluteo.
Dal suo punto di vista la situazione è degna di nota, considerando anche la mia giovane età?
Quale tipo di approcio riterrebbe più idoneo?
In particolare, come ritiene che dovrei modificare la mia attività sportiva? O eventualmente a chi mi consiglierebbe di porre il suddetto quesito?
La ringrazio anticipatamente
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile utente,

la bicicletta è generalmente sconsigliata in chi ha lombalgia.
Le ernia rilevate all'esame RMN devono essere correlate all'obiettività clinica. In caso di segni di irritazione radicolare è consigliabile effettuare una terapia antinfiammatoria e solo in un secondo momento valutare una eventuale opzione chirurgica.
Cordiali saluti,

Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com