Ernia discale l5-s1

Buongiorno, premetto che sono una persona molto sportiva (arti marziali, sala pesi, yoga, ginnastica posturale e vari km.
al giorno a piedi in media).
Lavoro però tante ore al giorno davanti al computer.
Utilizzo cuscino Mckenzie sulla sedia e fascia posturale sempre, e corpetto con stecche nel caso di fastidi lombari, che ultimamente sono aumentati di intensità (se prima mi bloccavo ogni tanto, la cosa è diventata più frequente ultimamente).
Vedo osteopata spesso e sovente faccio massaggi decontratturanti, per le contratture che si formano molto frequentemente, soprattutto in zona trapezi.
Ho effettuato varie sedute di ozonoterapia per la zona lombare, con benefici limitati a pochi giorni.

Sulla base di RM del 30-1-2024 dell'intera colonna risultano le seguenti problematiche, che altro non sono che la conferma di una situazione con cui combatto da anni, con dei significativi peggioramenti: rettilineizzazione di lordosi cervicale con disidatrazione dei dischi intersomatici e iniziali fenomeni di spondilo-uncoartrosi tra C3 e C7, con diffusa riduzione di ampiezza dei neuforami e protrusione discale C3-C4 con possibile fenomeni di conflitto radicolare.
E infatti, ogni tanto sento faccia tirare, e formicolii alle mani, soprattutto a sinistra e quando sto a letto.

Tuttavia, se una volta era la cervicalgia a darmi maggiore fastidio, è la zona lombare che ultimamente dà i problemi maggiori.
Risulta evidente disidatrazione del disco intersomatico L5-S1 con ipointensità in T2 con associata sofferenza ossea di tipo edemigeno (Modic).
con presenza di ernia discale posteriore a localizzazioni mediana migrata cranialmente in sede sottolegamentosa mediana lungo la limitante somatica posteriore del soma di L5 per circa 17 mm con evidenza di notevoli effetti compressivi sulla superficie ventrale del sacco durale e focale presa di contatto con le radici nervose di S1 in corrispondenza del loro emergenza sacco durale.
L'ernia era già presente in precedente esame del marzo 2023, ma è notevolmente aumentata di dimensioni.
Non ho problemi alle gambe, solo un dolore (a volte sotto forma di bruciore) localizzato sulla colonna.
Non ho difficoltà a muovermi, giusto alzarsi dal letto richiede mettersi di fianco prima e per mettermi pantaloni o calzini mi devo sedere.

Che fare?
Premesso che va meglio ora rispetto a quando ho fatto RM, neurochirurgo suggeriva a) termoablazione e/o intervento con rimozione dell'ernia e inserimento di farfalla di titanio fra L5 e S1.
Radiologo (con cui ho fatto ozonoterapia) sconsigliava entrambe le opzioni e proponeva discogel, sostenendo che la chirurgia provocherebbe un irrigidimento della colonna (da evitare vista la mia età e natura di sportivo) e sarebbe foriera di possibili artrosi future, mentre la termoablazione creerebbe un "buco" che non porterebbe sollievo e anzi, restringerebbe lo spazio intervertebrale creando ulteriore compressione (se ho capito bene quanto detto).

Sinceramente sono confuso e non so bene che fare.
Grazie.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Consiglierei una terza via e, probabilmente, se Lei interpellasse un quarto Collega, Questi Le fornirebbe un quarto parere. Ogni via ha i suoi pro ed i suoi contra.

Eseguirei, in primis e specie se non vi sono importanti disturbi motori/sensitivi, un ciclo di infiltrazioni con farmaco antireattivo proprio intorno alla radice nervosa interessata. Di norma, tale trattamento dà un sostanziale beneficio.

Qualora il beneficio non fosse soddisfacente, andrebbe presa in eame l'opzione chirurgica che andrebbe portata a termine con tecnica mininvasiva (e, quindi, in sedo-analgesia; cioè in anestesia locale con blanda sedazione). In particolare si dovrebbe raggiundere lo spazio discale attraverso il forame di coniugazione, liberando la radice dalle aderenze, che si sono formate in conseguenza dei fatti irritativi locali, ed asportare meccanicamente sotto controllo scopico la parte degenerata del disco (lasciando quella ancora integra perché può continuare a svolgere la propria funzione ammortizzatrice) continuando con la chiusura della finestra d'approccio con sostanza osteogenica in modo da ostacolare una eventuale recidiva erniaria e formare un legame fra i due somi vertebrali.
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
Dottore, grazie della risposta.
Ci sono stati ulteriori sviluppi. Ho cominciato a sentire il gluteo destro tirare in determinate posizioni, e ciò mi rendeva difficoltoso allungare la gamba; e dolore intenso nella parte interna del ginocchio sinistro.
Mercoledì sera sentivo le gambe e la zona dei genitali come intorpidita.
Giovedì e venerdì ho preso dicloreum 150 mg e il dolore sembra essere scomparso.
Tuttavia, oggi non sono riuscito ad avere un'erezione, il pene sembrava quasi morto. Mi sembra di aver avuto le solite erezioni notturne, ma la cosa non mi piace per niente. Leggevo di una sindrome della cauda equina.
Lunedì vedo un ortopedico specializzato nella colonna, e venerdì un altro ortopedico e un neurologo. Ma nel frattempo cosa dovrei fare?
Grazie.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Aspetterei il parere di Questi Colleghi e, poi, riferendomi le Loro opinioni riesaminerei la situazione.
Sinceramrntr, a me non sembra che vi sia una sindrome della cauda equina.
Attendo e cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294