Ernia spinale
Buongiorno,
io vivo negli stati uniti da alcuni anni, h0 39 anni (all'epoca dell' ernia 36) peso 82kg (prima 76kg)
3 anni fa mi è uscita un ernia spinale l4/l5, che mi provocava un dolore all schiena e mi tirava il nervo lungo tutta la gamba destra con una fitta sul fianco del polpaccio e bruciore all'alluce.
Dopo aver effettuato la risonanza, l'ortopedico voleva subito operarmi (secondo me un folle) tagliando la spina e facendo una fuzione di 3 vertebre.
ovviamente mi sono rifiutato e mi hanno fatto una infiltrazione (Dexamethasone 10mg and Normal Saline (cc's) ) e per un anno e mezzo è andata bene.
ora da alcuni mesi il dolore è tornato, ho rieffettuato una risonanza e un altro ortopedico mi ha spiegato di nuovo dell'ernia e che questa volta vi era un pochino di artrosi.
ho appena rifatto l'infiltrazione (80 mg of Depo-Medrol 1 cc of preservative-free normal saline) non ho idea come mai un farmaco diverso, ma questa volta non ha funzionato.
il mio dolore però è cambiato.
non riesco assolutamente a dormire per piu di 2h di fila, continuo a svegliarmi con la schiena bloccata
al mattino alzarmi è difficile.
la schiena fa molto male e non riesco a piegarmi, se per esempio mi abbasso per lavarmi i denti, devo far pressione sulle addominali per riuscire a tornare dritto.
nell' arco della giornata il dolore all a schiena dietro si allevia e rimane solo un dolore sul fianco destro o sinistro (dipende dai giorni) cosa che però al mattino non fa male, e poi la sera ritorna il dolore alla schiena.
riesco a correre, riesco a fare stretching, con fatica e con dolore ma riesco a farlo, purtroppo ormai da 8 mesi il dolore persiste e non riuscendo a fare l'attività fisica precedente sto pian piano aumentando di peso e probabilmente peggiora la situazione.
sapreste indicarmi qualche tipo di procedura?
magari meno invasiva di farsi tagliare 3 vertebre?
ho letto che in italia si fa da diversi anni l'operazione al microscopio, e ho letto della decompressione spinale, funziona?
grazie mille anticipatamente
io vivo negli stati uniti da alcuni anni, h0 39 anni (all'epoca dell' ernia 36) peso 82kg (prima 76kg)
3 anni fa mi è uscita un ernia spinale l4/l5, che mi provocava un dolore all schiena e mi tirava il nervo lungo tutta la gamba destra con una fitta sul fianco del polpaccio e bruciore all'alluce.
Dopo aver effettuato la risonanza, l'ortopedico voleva subito operarmi (secondo me un folle) tagliando la spina e facendo una fuzione di 3 vertebre.
ovviamente mi sono rifiutato e mi hanno fatto una infiltrazione (Dexamethasone 10mg and Normal Saline (cc's) ) e per un anno e mezzo è andata bene.
ora da alcuni mesi il dolore è tornato, ho rieffettuato una risonanza e un altro ortopedico mi ha spiegato di nuovo dell'ernia e che questa volta vi era un pochino di artrosi.
ho appena rifatto l'infiltrazione (80 mg of Depo-Medrol 1 cc of preservative-free normal saline) non ho idea come mai un farmaco diverso, ma questa volta non ha funzionato.
il mio dolore però è cambiato.
non riesco assolutamente a dormire per piu di 2h di fila, continuo a svegliarmi con la schiena bloccata
al mattino alzarmi è difficile.
la schiena fa molto male e non riesco a piegarmi, se per esempio mi abbasso per lavarmi i denti, devo far pressione sulle addominali per riuscire a tornare dritto.
nell' arco della giornata il dolore all a schiena dietro si allevia e rimane solo un dolore sul fianco destro o sinistro (dipende dai giorni) cosa che però al mattino non fa male, e poi la sera ritorna il dolore alla schiena.
riesco a correre, riesco a fare stretching, con fatica e con dolore ma riesco a farlo, purtroppo ormai da 8 mesi il dolore persiste e non riuscendo a fare l'attività fisica precedente sto pian piano aumentando di peso e probabilmente peggiora la situazione.
sapreste indicarmi qualche tipo di procedura?
magari meno invasiva di farsi tagliare 3 vertebre?
ho letto che in italia si fa da diversi anni l'operazione al microscopio, e ho letto della decompressione spinale, funziona?
grazie mille anticipatamente
Tutto quello che si fa in Italia si fa generalmente anche nel resto del mondo (almeno di una parte del resto del mondo).
Per quanto riguarda il disturbo che lei descrive, sembra essere una sindrome meccanica, probabilmente pelvica (sindrome sacroiliaca).
In prima battuta va considerata da un punto di vista posturologico e osteopatico.
Se il dolore non migliora, va considerata chirurgicamente e, a quel punto, è essenziale valutare clinicamente il paziente per ridurre il rischio di fargli una cosa non adeguata.
Il dato morfologico (la RMN o la TAC o la RX) è spesso non particolarmente rilevante per decidere se fare qualcosa di chirurgico e assume una qualche utilità per decidere cosa eventualmente fare.
Quindi, nel caso serva, le consiglio di acquisire un parere da parte di un chirurgo spinale che le sembri uno che ha in mente di curare lei e non gli esami che lei ha fatto.
Per quanto riguarda il disturbo che lei descrive, sembra essere una sindrome meccanica, probabilmente pelvica (sindrome sacroiliaca).
In prima battuta va considerata da un punto di vista posturologico e osteopatico.
Se il dolore non migliora, va considerata chirurgicamente e, a quel punto, è essenziale valutare clinicamente il paziente per ridurre il rischio di fargli una cosa non adeguata.
Il dato morfologico (la RMN o la TAC o la RX) è spesso non particolarmente rilevante per decidere se fare qualcosa di chirurgico e assume una qualche utilità per decidere cosa eventualmente fare.
Quindi, nel caso serva, le consiglio di acquisire un parere da parte di un chirurgo spinale che le sembri uno che ha in mente di curare lei e non gli esami che lei ha fatto.
Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind
Utente
Buongiorno , le rispondo in ritardo ma attendevo i risultati
L3-4: rigonfiamento del disco posteriore. Appiattimento del sacco durale ventrale. Canale centrale lieve
stenosi. Lieve stenosi foraminale bilaterale.
L4-5: rigonfiamento del disco posteriore. Appiattimento del sacco durale ventrale. Canale centrale lieve
stenosi. Fluido visibile in entrambe le faccette articolari. Lieve stenosi foraminale bilaterale
L5-S1: rigonfiamento del disco posteriore con protrusione del disco foraminale sinistro. Invasione con lieve
spostamento posteriore delle radici nervose discendenti di sinistra S1. C'è una sinistra grave
stenosi foraminale con conflitto sulle radici nervose in uscita da L5 sinistra. Grave destra
stenosi foraminale con conflitto anche sulle radici nervose uscenti da L5 destre
questo il risultato della risonanza , poi mi hanno voluto eseguire un test sui nervi :
CONCLUSIONE:
È stata eseguita un'EMG bilaterale degli arti inferiori. Questo è uno studio anormale. C'è
evidenza elettrodiagnostica compatibile con una radicolopatia lombosacrale cronica destra, che colpisce principalmente
le radici nervose destre L5-S1, senza evidenza di denervazione attiva/acuta.
Non vi è evidenza elettrodiagnostica di radicolopatia lombosacrale sinistra o di perone/tibia/sciatica destra/sinistra
mononeuropatia.
mi hanno dato appuntamento per il 12 di agosto per un ulteriore iniezione di :
iohexol (OMNIPAQUE) 240 MG/ML injection 1 mL
methylPREDNISolone acetate (DEPO-MEDROL) injection 80 mg
sodium bicarbonate 8.4 % injection 0.1 mEq
e mi ha detto che se dopo l'iniziezione il dolore non passa , lui crede che dovrebbe provare un intervento chirurgico prima ( ha detto che la prossima volta che mi vede mi spiega bene ) un intervendo di pulizia intorno al nervo per cercare di liberare il passaggio . e se non funziona una fusion con discectomia.
L3-4: rigonfiamento del disco posteriore. Appiattimento del sacco durale ventrale. Canale centrale lieve
stenosi. Lieve stenosi foraminale bilaterale.
L4-5: rigonfiamento del disco posteriore. Appiattimento del sacco durale ventrale. Canale centrale lieve
stenosi. Fluido visibile in entrambe le faccette articolari. Lieve stenosi foraminale bilaterale
L5-S1: rigonfiamento del disco posteriore con protrusione del disco foraminale sinistro. Invasione con lieve
spostamento posteriore delle radici nervose discendenti di sinistra S1. C'è una sinistra grave
stenosi foraminale con conflitto sulle radici nervose in uscita da L5 sinistra. Grave destra
stenosi foraminale con conflitto anche sulle radici nervose uscenti da L5 destre
questo il risultato della risonanza , poi mi hanno voluto eseguire un test sui nervi :
CONCLUSIONE:
È stata eseguita un'EMG bilaterale degli arti inferiori. Questo è uno studio anormale. C'è
evidenza elettrodiagnostica compatibile con una radicolopatia lombosacrale cronica destra, che colpisce principalmente
le radici nervose destre L5-S1, senza evidenza di denervazione attiva/acuta.
Non vi è evidenza elettrodiagnostica di radicolopatia lombosacrale sinistra o di perone/tibia/sciatica destra/sinistra
mononeuropatia.
mi hanno dato appuntamento per il 12 di agosto per un ulteriore iniezione di :
iohexol (OMNIPAQUE) 240 MG/ML injection 1 mL
methylPREDNISolone acetate (DEPO-MEDROL) injection 80 mg
sodium bicarbonate 8.4 % injection 0.1 mEq
e mi ha detto che se dopo l'iniziezione il dolore non passa , lui crede che dovrebbe provare un intervento chirurgico prima ( ha detto che la prossima volta che mi vede mi spiega bene ) un intervendo di pulizia intorno al nervo per cercare di liberare il passaggio . e se non funziona una fusion con discectomia.
Non so quale sia negli Stati Uniti lo standard comunicativo tra il medico e il paziente ma, per come la vedo io, qualcuno (medico) che fa qualcosa (una iniezione, sostanzialmente, di cortisone e mezzo di contrasto perché poi anche il mezzo di contrato? e assieme al cortisone oppure prima il mezzo di contrato e poi il cortisone ed è una procedura terapeutica o diagnostica, e, in quest’ultimo caso, il paziente ha capito cosa si sta facendo?.. perché dalla sua consapevolezza dipende buona parte dell’utilità della procedura, ecc. ecc. ecc.) a qualcun altro (il paziente) ha il DOVERE di spiegargli cosa gli sta facendo e perché, dedicandogli il tempo giusto sia alla valutazione fisica (visitarlo, intendo) sia alla illustrazione del proprio pensiero riguardo al caso.
Mi dispiace ma, da quello che lei scrive, sta succedendo proprio il contrario.
Come le dicevo l’altra volta, il dato morfologico che lei trascrive ha scarsa rilevanza nel decidere se operare il paziente. Quello neurofisiologico è poco espressivo, e questo è in linea con la natura meccanica che verosimilmente caratterizza il suo disturbo.
Se le propongono una infiltrazione terapeutica non ha senso che la facciano anche con il contrasto. Se le propongono un test iniettivo diagnostico allora lei deve essere consapevole di cosa si fa e perché altrimenti la procedura potrebbe essere inconcludente. Il fatto di scrivere che deve fare il mezzo di contrasto, mi viene in mente, serve solo per il consenso che probabilmente le hanno fatto firmare (oppure le faranno firmare subito prima della procedura) per farle accettare (inconsapevolmente direi, visto quello che lei riferisce) i rischi ad essa connessi.
Gli interventi chirurgici, almeno in Europa, non si prova a vedere come vanno. È vero sicuramente che il risultato di un intervento chirurgico non può mai essere sicuro (dal momento che la chirurgia non è una scienza nel senso che a questa parola ha dato Cartesio nel descrivere il metodo scientifico circa 400 anni fa) ma deve essere sempre giustificata la sua esecuzione. Quindi il provare a fare un intervento chirurgico mi sa tanto di imprecisione, approssimazione, leggerezza, imprudenza e, temo, anche ignoranza. Nel suo caso se non ci sono evidenze cliniche di un dolore neuropatico (ovvero di un dolore che dipende da uno schiacciamento di un nervo) non ha senso fare un intervento volto a fare pulizia attorno ad un nervo .
Come vede, non le sto dando una soluzione e tantomeno una risposta alle sue domande (che cosa ho?, che cosa devo fare?) ma solo gli elementi metodologici per aiutarla a gestire il rapporto con chi dovrebbe curarla.
Un elemento importante mi manca e glielo chiedo ora dal momento che è una delle informazioni che acquisisco sempre ancor prima di domandare al paziente perché è venuto da me: che lavoro fa e quale è la sua formazione.
Spero di esserle stato utile. Ci faccia sapere.
Cordialità.
Mi dispiace ma, da quello che lei scrive, sta succedendo proprio il contrario.
Come le dicevo l’altra volta, il dato morfologico che lei trascrive ha scarsa rilevanza nel decidere se operare il paziente. Quello neurofisiologico è poco espressivo, e questo è in linea con la natura meccanica che verosimilmente caratterizza il suo disturbo.
Se le propongono una infiltrazione terapeutica non ha senso che la facciano anche con il contrasto. Se le propongono un test iniettivo diagnostico allora lei deve essere consapevole di cosa si fa e perché altrimenti la procedura potrebbe essere inconcludente. Il fatto di scrivere che deve fare il mezzo di contrasto, mi viene in mente, serve solo per il consenso che probabilmente le hanno fatto firmare (oppure le faranno firmare subito prima della procedura) per farle accettare (inconsapevolmente direi, visto quello che lei riferisce) i rischi ad essa connessi.
Gli interventi chirurgici, almeno in Europa, non si prova a vedere come vanno. È vero sicuramente che il risultato di un intervento chirurgico non può mai essere sicuro (dal momento che la chirurgia non è una scienza nel senso che a questa parola ha dato Cartesio nel descrivere il metodo scientifico circa 400 anni fa) ma deve essere sempre giustificata la sua esecuzione. Quindi il provare a fare un intervento chirurgico mi sa tanto di imprecisione, approssimazione, leggerezza, imprudenza e, temo, anche ignoranza. Nel suo caso se non ci sono evidenze cliniche di un dolore neuropatico (ovvero di un dolore che dipende da uno schiacciamento di un nervo) non ha senso fare un intervento volto a fare pulizia attorno ad un nervo .
Come vede, non le sto dando una soluzione e tantomeno una risposta alle sue domande (che cosa ho?, che cosa devo fare?) ma solo gli elementi metodologici per aiutarla a gestire il rapporto con chi dovrebbe curarla.
Un elemento importante mi manca e glielo chiedo ora dal momento che è una delle informazioni che acquisisco sempre ancor prima di domandare al paziente perché è venuto da me: che lavoro fa e quale è la sua formazione.
Spero di esserle stato utile. Ci faccia sapere.
Cordialità.
Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind
Utente
buongiorno dottore , grazie mille per la celere risposta
allora , questa è la terza infiltrazione che andrei a fare , una mi è stata fatta 2 anni fa il 17 luglio 2023 ( tra l'altro con un farmaco diverso : dexAMETHasone (DECADRON PF) 10 MG/ML injection 10 mg
sodium chloride 0.9 % vial 10 mL ) ora il dottore che esegue le infiltrazioni è cambiato perchè il vecchio dottore non lavora piu in questa clinica e mi ha spiegato che il farmaco da lui usato è piu efficace ( però il primo mi ha fatto effetto e il dolore passato per un anno e mezzo il secondo non ha fatto nulla )
non so come funziona in italia o se qui non è corretto ( o se è per prendere piu soldi dalle assicurazioni ) praticamente da quanto mi ha spiegato , l'infiltrazione viene fatta durante una radiografia per individuare il punto preciso dell'infiammazione quindi credo che il metodo di contrasto servi a quello .
l'infiltrazione viene suggerita ed eseguita da un medico diverso , uno specialista in anestesia e controllo del dolore . e viene suggerita dal primo dottre visto che è uno specialista chirurgo in ortopedia spinale .
il chirurgo dice che non vorrebbe operarmi visto che sono ancora giovane ( 39 anni ) e che vorrebbe assolutamente evitare di togliermi il disco . ( ho spiegato che il mio dolore è all'apice al mattino quando mi sveglio con la schiena bloccata , la sera a fine giornata , e di notte da sdraiato faccio fatica a dormire , e che questi sintomi comunque cambiano che fino all'anno scorso sentivo il dolore sul fianco destro e sulla gamba ora lo sento prevelentemente sulla colonna ) lui dice riproviamo con un infiltrazione , se questa non funziona e il dolore persiste di valutare la pulizia ( ha detto che mi spiegherà bene la prossima volta , ma ha accennato di grattare l'osso per dare piu spazio ai nervi ) . mi ha prescritto un altro farmaco da provare la sera per aiutarmi a dormire : amitriptyline 10 mg , ( che io non prenderò ) mi ha spiegato che è un antidepressivo che aiuta a rilassare i nervi .
mi ha consigliato di fare fisioterapia e yoga.
quindi non so se sia giusto o sbagliato per questo chiedo a lei , io se vuole ho anche le immagini della risonanza o sarei disposto a far un viaggio in italia per avere un parere a mio giudizio non dettato magari dalle assicurazioni .
il mio lavoro è il pizzaiolo diplomato in elettrotecnica, passo praticamente tutta la giornata nella stessa posizione in piedi . ma sono in grado di fare sport senza dolore durante l'attività fisica riesco a giocare a calcio ( 2h ieri sera ) a tennis , senza aver alcun problema . fino a quando finisco mi raffreddo e allora mi sento un anziano di 90 anni con la schiena bloccata.
allora , questa è la terza infiltrazione che andrei a fare , una mi è stata fatta 2 anni fa il 17 luglio 2023 ( tra l'altro con un farmaco diverso : dexAMETHasone (DECADRON PF) 10 MG/ML injection 10 mg
sodium chloride 0.9 % vial 10 mL ) ora il dottore che esegue le infiltrazioni è cambiato perchè il vecchio dottore non lavora piu in questa clinica e mi ha spiegato che il farmaco da lui usato è piu efficace ( però il primo mi ha fatto effetto e il dolore passato per un anno e mezzo il secondo non ha fatto nulla )
non so come funziona in italia o se qui non è corretto ( o se è per prendere piu soldi dalle assicurazioni ) praticamente da quanto mi ha spiegato , l'infiltrazione viene fatta durante una radiografia per individuare il punto preciso dell'infiammazione quindi credo che il metodo di contrasto servi a quello .
l'infiltrazione viene suggerita ed eseguita da un medico diverso , uno specialista in anestesia e controllo del dolore . e viene suggerita dal primo dottre visto che è uno specialista chirurgo in ortopedia spinale .
il chirurgo dice che non vorrebbe operarmi visto che sono ancora giovane ( 39 anni ) e che vorrebbe assolutamente evitare di togliermi il disco . ( ho spiegato che il mio dolore è all'apice al mattino quando mi sveglio con la schiena bloccata , la sera a fine giornata , e di notte da sdraiato faccio fatica a dormire , e che questi sintomi comunque cambiano che fino all'anno scorso sentivo il dolore sul fianco destro e sulla gamba ora lo sento prevelentemente sulla colonna ) lui dice riproviamo con un infiltrazione , se questa non funziona e il dolore persiste di valutare la pulizia ( ha detto che mi spiegherà bene la prossima volta , ma ha accennato di grattare l'osso per dare piu spazio ai nervi ) . mi ha prescritto un altro farmaco da provare la sera per aiutarmi a dormire : amitriptyline 10 mg , ( che io non prenderò ) mi ha spiegato che è un antidepressivo che aiuta a rilassare i nervi .
mi ha consigliato di fare fisioterapia e yoga.
quindi non so se sia giusto o sbagliato per questo chiedo a lei , io se vuole ho anche le immagini della risonanza o sarei disposto a far un viaggio in italia per avere un parere a mio giudizio non dettato magari dalle assicurazioni .
il mio lavoro è il pizzaiolo diplomato in elettrotecnica, passo praticamente tutta la giornata nella stessa posizione in piedi . ma sono in grado di fare sport senza dolore durante l'attività fisica riesco a giocare a calcio ( 2h ieri sera ) a tennis , senza aver alcun problema . fino a quando finisco mi raffreddo e allora mi sento un anziano di 90 anni con la schiena bloccata.
Quello che lei descrive è precisamente il quadro di una sindome meccanica
il fatto di far fare procedure infiltrative diagnostiche da un altro (e non dal chirurgo che gestisce il caso) alle volte succede anche in Italia ma è uno degli argomenti per i quali dissento spesso anche in sede congressuale.
se la procedura infiltrativa è diagnostica può avere senso fare il contrasto ma, in quel caso, non deve essere utilizzato cortisone (qualunque esso sia) ma anestetico e solo anestetico.
l'amitriptilina spesso viene data anche a chi non è depresso perchè innalza la soglia del dolore
il fare trattamenti posturologici o Yoga o TaiChi va benissimo per quelli che hanno i suoi disturbi, prima di considerare, eventualmente, procedure chirurgiche che però, dal momento che non ha una compressione nervosa, non devono essere procedure di decompressione o di "pulizia" come gliele hanno impropriamente definite.
inviarmi le immagini non serve a molto dal momento che per i dolori meccanici il dato morfologico è poco rilevante clinicamente per identificare il quadro sindromico.
il parere di un medico non deve (o non dovrebbe) mai essere dettato da dinamiche commerciali (che siano interessi delle assicuraziono o di qualsiasi altra entità), né in Europa, né negli USA e neppure nella Repubblica delle Banane.
il fatto di far fare procedure infiltrative diagnostiche da un altro (e non dal chirurgo che gestisce il caso) alle volte succede anche in Italia ma è uno degli argomenti per i quali dissento spesso anche in sede congressuale.
se la procedura infiltrativa è diagnostica può avere senso fare il contrasto ma, in quel caso, non deve essere utilizzato cortisone (qualunque esso sia) ma anestetico e solo anestetico.
l'amitriptilina spesso viene data anche a chi non è depresso perchè innalza la soglia del dolore
il fare trattamenti posturologici o Yoga o TaiChi va benissimo per quelli che hanno i suoi disturbi, prima di considerare, eventualmente, procedure chirurgiche che però, dal momento che non ha una compressione nervosa, non devono essere procedure di decompressione o di "pulizia" come gliele hanno impropriamente definite.
inviarmi le immagini non serve a molto dal momento che per i dolori meccanici il dato morfologico è poco rilevante clinicamente per identificare il quadro sindromico.
il parere di un medico non deve (o non dovrebbe) mai essere dettato da dinamiche commerciali (che siano interessi delle assicuraziono o di qualsiasi altra entità), né in Europa, né negli USA e neppure nella Repubblica delle Banane.
Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 313 visite dal 06/06/2025.
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