Meningioma frontale: incremento lieve, terapie e controlli.

Buongiorno.
Ho 65 anni.
All'inizio di giugno di quest'anno mi è stato riscontrato un meningioma in convessità frontale sinistra al vertice, piccola formazione extra assiale 8x11x12 mm.
responsabile di minima impronta sul parenchima adiacente.
La seconda RM effettuata a 6 mesi dalla visita neurologica riporta: si conferma il noto meningioma frontale sn alla convessità caratterizzato da una isointensità con il parenchima encefalico e da una discreta impregnazione contrastografica con evidenza di base di impianto meningea che al controllo presenta diametri di 13x11x13 mm e pertanto di dimensioni lievemente incrementare.
Entrambe le risonanze effettuate con campo magnetico da 1, 5 Tesla ma in posti diversi, pur appartenenti alla stessa società, causa problemi di tempistiche nella prenotazione.

In attesa nella visita neurochirurgica di controllo avrei piacere di avere alcune informazioni.

Innanzitutto se questo incremento è preoccupante, tanto lieve non mi sembra in poco più di 6 mesi.

Alle visite di giugno (ne ho fatte due, da medici di equipe e ospedali diversi) mi è stato spiegato che le linee guida della mia regione riguardo ai meningiomi indicano controlli nel tempo e nel caso di necessità prevedono l'intervento chirurgico.
Sconsigliate gamma-knife e cyberknife, se non eventualmente in una fase successiva all'operazione in caso ad esempio di residui.

In un primo momento non ho ritenuto di fare ulteriori visite presso neurochirurghi fuori regione che lavorano presso strutture che utilizzano gamma e cyber perché speravo che le dimensioni del meningioma restassero invariate o cambiassero di poco.

Adesso è invece il caso di prendere in considerazione anche questo tipo di terapie?
È vero che possono esserci effetti collaterali nel lungo periodo?

Le variazioni di misura riportate possano essere dovute al macchinario ed ai medici diversi?
(Lo so, sto cercando di illudermi...).
Possono invece indicare una malignità?

Al momento non ho sintomi di alcun tipo e le cause che mi avevano portato ad effettuare la prima risonanza non sono riconducibili al meningioma.

Ringrazio per l'attenzione e saluto.
Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.7k 365
Gentile Paziente,
ho letto con attenzione quanto riferisce e cerco di risponderle con ordine, perché il tema dei meningiomi richiede chiarezza e proporzione.
1. Lieve incremento dimensionale: il passaggio da circa 11 12 mm a 13 mm in uno dei diametri, a distanza di poco più di 6 mesi, rappresenta un incremento modesto. Nei meningiomi di piccole dimensioni non è raro osservare variazioni minime tra un controllo e l’altro, soprattutto quando gli esami sono eseguiti su apparecchi diversi, in centri diversi, con inevitabili differenze di posizionamento, sezioni e ricostruzioni.
Pertanto, una parte della variazione può essere tecnica, e non va automaticamente interpretata come crescita biologicamente significativa.
2. È un segno di aggressività o malignità? Le rispondo senza esitazioni: no.
I dati che riporta (lesione extra-assiale, impregnazione contrastografica tipica, base di impianto meningea, assenza di edema, assenza di sintomi) sono caratteristici di un meningioma benigno (WHO grado I). Una lieve variazione dimensionale non è indicativa di malignità.
3. È preoccupante questo andamento? Al momento no, ma è corretto e prudente aver programmato controlli ravvicinati, attendere la valutazione neurochirurgica con le immagini alla mano.
La decisione terapeutica nei meningiomi non si basa su un singolo dato numerico, ma su sede,
rapporto con il parenchima, eventuale edema, andamento nel tempo, età e condizioni generali,
presenza o assenza di sintomi.
4. Chirurgia vs radiochirurgia (Gamma Knife / CyberKnife)
Nella sede che descrive (convessità frontale), in caso di reale e documentata crescita nel tempo, la chirurgia resta generalmente il trattamento di prima scelta, perché consente l’asportazione completa, fornisce diagnosi istologica, ha ottimi risultati funzionali in sedi accessibili. La radiochirurgia stereotassica è una valida opzione in pazienti non operabili, per residui post-chirurgici o in casi selezionati, ma non è priva di possibili effetti collaterali nel lungo periodo (edema, necrosi attinica), motivo per cui viene giustamente valutata con cautela.
5. Cosa fare ora: il comportamento più corretto è attendere la visita neurochirurgica di controllo,
confrontare direttamente le immagini, decidere se proseguire con osservazione o programmare un ulteriore controllo RM a breve termine (es. 6 mesi), prima di qualsiasi decisione interventistica.
Il fatto che lei sia completamente asintomatica è un elemento molto importante e favorevole.
Concludendo: al momento non emergono elementi di urgenza né di malignità. La situazione va seguita con attenzione, ma senza allarmismi, e la strategia di sorveglianza che le è stata proposta è perfettamente coerente con le linee guida.

Resto a disposizione e le auguro una serena attesa della visita di controllo.

Un cordiale saluto
Dott. Mauro Colangelo
Neurochirurgo / Neurologo

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
https://neurochirurgomaurocolangelo.it/

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