Recidiva ernia lombare

Erg. Dott. le chiedo per cortesia un consulto in merito alla mia situazione. Premetto, sono una ragazza di 31 anni e sino all’inizio del 2008 ho sempre praticato sport. Questo è il mio quadro clinico: nel dicembre 2009 ho iniziato ad accusare un senso di torpore alla gamba dx, a gennaio da RM lombo sacrale il referto indicava: non stenosi vere del canale rachideo esplorato. A carico dei metameri lombari, dorsali inferiori e sacrali visibili non sono rilevabili alterazioni morfologiche e di segnale compatibili con patologia di tipo infettivo infiammatorio e neoplastico. Non cedimenti somatici.
Aspetto normale del segnale dei dischi dorsali inferiori e L1- L2, L2- L3, L3- L4 che non protrudono posteriormente. Canali neurali corrispondenti di ampiezza normale. Regolari i rapporti articolari interapofisari. L4- L5: aspetto nei limiti del segnale del disco; nel contesto di una protrusione posteriore a larga base del disco si rivela focale estrinsecazione erniaria mediana paramediana destra che importa il sacco durale ed entra in conflitto con radici L4. Segni di artropatia interapofisaria.
L5 S1: segni involutivi discali con protrusione posteriore a larga base del disco e focale estrinsecazione mediana-paramediana sinistra della piccola ernia che impronta lo spaio adiposo peridurale ventrale e contrae stretto rapporto di biforaminale inferire ma senza conflitto con le radici L5. Note di artropatia interapofisaria.
Dopo punture varie per eliminare il dolore e n. 3 epidurali antalgiche con scarso beneficio, sotto indicazioni di vari consulti medici. Sono stata visitata da un neurochirurgo. Sono stata sottoposta il 12/05/2009 ad intervento neurochirurgico di asportazione della nota ernia discale con tecnica di microchirurgia. Il decorso è stato normale e la situazione sembrava risolta.
A gennaio 2010 ho iniziato ad accusare nuovamente gli stessi sintomi ed il 17/02/2010 da RM lombo-sacrale il referto è: peggioramento del quadro degenerativo interapofisario con versamento endoarticolare diffuso; il disco L3/L4 appare maggiormente assottigliato con alterazioni di segnale di tipo degenerativo con debordo posteriore; il disco L4/L5 è caratterizzato da recidiva ernia posteriore mediana e paramediana bilateralmente con piccola componente, verosimile frammento erniario che comprime la radice L5 Dx.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione.


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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
sembrerebbe trattarsi di una recidiva dell'ernia operata. Succede. Non dovrebbe, ma succede.
Per un adiagnosi definitiva e una indicazione terapeutica è necessario vedere le immagini direttamente.
Inoltre mi è poco chiaro il significato di quanto riporta a proposito di un <versamento endoarticolare diffuso>.
In tali condizioni è un po' azzardato darLe un parere certo sul da farsi, se non sentire il chirurgo che L'ha operata.
Cordialità
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio molto per la rapida risposta. Per quanto indicato da lei come significato poco chiaro ho riportato esattamente le parole scritte nell'ultima RM quindi non saprei spiegarle il significato. La disturbo ancora una volta per farle alcune domande. Con la frase: succede. Non dovrebbe, ma succede. Può dipendere da un'operazione non riuscita pienamente, premetto che il decorso operatorio è durato circa due mesi a riposo a casa e che dalla data dell'operazione non ho mai lavorato o fatto sforzi, o la recidiva ernia può essere causata da una postura sbaglia? Ho letto molto in merito al discorso e sicuramente mi farò visitare da chi mi ha operato ma ora mi preme sapere, dato che ho 31 ed in cerca di occupazione, che tipo di vita dovro' abituarmi a fare? Ossia, ogni mio gesto anche in futuro sarà condizionato dalla mia prima operazione? Quindi,facendo attenzione a come mi muovo per essere sicura di non avere in futuro altre ernie? Ultima domanda: Dato che ho sempre fatto molto sport, ho letto che il nuoto a dorso è quello più indicato per la schiena ma camminare a passo svelto ma non troppo può far male?
La ringrazio molto. Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
se un intervento di ernia del disco è indicato ed eseguito a regola d'arte, il paziente, dopo un congruo periodo di convalescenza, in genere ritorna alle propria abitudini di vita.
Ovviamente ci possono essere complicanze imprevedibili e imprevenibili, ma queste non sono la regola.
Anche la recidiva è una complicanza che non sempre dipende dalla tecnica chirurgica adottata dall' operatore.
Per quanto riguarda il Suo caso, non posso dirLe molto senza una valutazione diretta.
L'unica cosa da capire è lo <strano> versamento endoarticolare, veramente di difficile interpretazione demza poter visonare le immagini.

Cordialmente
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Buon giorno, ho effettuato una visita dal neurochirurgo che mi ha operta. Diagnosi: piccola recidiva ernia nel sito del pregresso intervento.
Terapia: seractil 400 mg 1 cp h. 8 per 15 gg
nexium 40 mg 1 cp h 10 per 15 gg
lyeen 4 mg 1 cp h 9-21 per 15 gg
Lyrica 75 mg 1 cp h 21 per 7 gg in seguito 1 cp h 9 e 21 per 21gg
leninerv 600 mg 1 cp h 8 e 20 per 30 gg.
Mi mancano alcuni giorni alla fine della terapia ed il dolore è rimasto invariato. In più ora non riesco a stare seduta più di 5 minuti perchè ho dolore al gluteo. Cosa devo pensare...?
Grazie in anticipo per la risposta
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
...che l'ernia Le dà ancora fastidio!
[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Buon giorno, è l'ernia discale mediana-paramediana destra a livello L4 - L5, quella che ha subito l'intervento neurochirurgico con tecnica di microchirurgia.
Grazie Saluti