Radiochirurgia epilessia

E' il mio approccio al sito, conosciuto appunto facendo delle ricerche sul trattamento dell'epilessia farma-resistente.
Mio figlio di 23 anni soffre dall'età di 3 anni di crisi epilettiche parziali farmaco-resistenti.
Abbiamo effettuato le indagini pre-chirurgiche con elettrodi intracranici al Niguarda di Milano. Purtroppo, il responso è stato il seguente: La scarica critica coinvolge in modo sincrono e simmetrico i due lobi frontali e, pertanto, viene esclusa la terapia chirurgica.
Le crsi sono sempre con caduta con conseguenti traumi cranici, anche emorragici.
Ho letto da qualche parte che ultimamente sono stati trattati casi di epilessia con la cyberknife o gamma knife, ma anche con le biotecnologie e altri trattamenti non invasivi.
Qualcuno può darmi notizie in merito, e, in caso positivo, darmi indicazioni sulle strutture dove vengono effettuate tali interventi?
Grazie a tutti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
non ho esperienza diretta della chirurgia dell'epilessia. tecnica comunque a indicazioni ristrettissime e per casi selezionatissimi.
Può consultare la Neurochirurgia dell'Ospedale S.Raffaele di Milano.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta. La mia domanda verteva sulla possibilità di utilizzare la tecnologia radiochirurgica con Gamma Knife per intervenire sui focolai causa delle crisi. Non potendo intervenire su tali focolai con la chirurgia tradizionale dal momento che trovasi in zone delicate, l'utilizzo delle radiazioni con Gamma Knife, mirate sui focolai responsabili delle crisi, preserverebbero le aree circostanti?
Se qualcuno ha informazioni su tale tecnica o su altre tecniche meno invasive della chirurgia tradizionale ( per es.: stimolazione nervo vago ) può darmi notizie su eventuali centri di riferimento.
Giovanni.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Penso che la gamma-Knife non sia esente da rischi.
Le ho già indicato il San Raffaele a Milano.
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dopo
Utente
Utente
Ultimamente mi è stata suggerita di eseguire una callosotomia dal momento che le crisi sono sempre con caduta e tonico-cloniche con immediata generalizzazione ad ambedue gli emisferi senza prevalenza di lato, come è stato confermato dalle video.eeg stereotassiche. Esse si manifestano a distanza di 10-20 giorni una dall'altra.
In che consiste tale tipo di intervento e quali possono essere i pro e i contro a tale tecnica chirurgica?
Dove si effettua tale tecnica chirurgica per il trattamento dell'epilessia farmaco-resistente per la quale non è indicato l'intervento di asportazione della zona epilettogena non perfettamente individuata?
Esiste una statistica su tale intervento e sui risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento della qualità della vita per i soggetti epilettici?
Grazie, Giovanni.