Emorragia cerebrale

Salve!
Scrivo qui su medictalia.it inerente ad una emorragia cerebrale che ha colpito mio padre due settimane fa. Vorrei delle delucidazioni da parte di altri specialisti perchè sinceramente io NON STO PIU' CAPENDO ciò che succede a mio padre.
Mi spiego: mio padre (47 anni) è stato colpito da una emorragia cerebrale con conseguente edema di 5 cm sulla parte destra del cervello. I medici dicono che l'edema si trova in una zona non critica del cervello, e infatti così è, poiché riducendo la sedazione hanno notato che risponde ad ogni sintomo doloroso, riconosce le voci di chi gli parla, ovviamente quelle dei parenti e conoscenti, i reni non hanno problemi, il cuore va bene e i polmoni potrebbero lavorare autonomamente, ma per sicurezza lo fanno respirare attraverso la tracheotomia. Fin qui tutto bene. Una settimana dopo il ricovero (preciso che i soccorsi sono stati tempestivi) i medici decidono di ripetere la tac per vedere se l'edema si fosse ridotto. Qui inizia una serie di strane circostanze che non sto a spiegare pubblicamente. Nella tac si evince (a dir dei medici) che l'edema ancora non si era ridotto, ma c'è stata soltanto una lieve regressione. Appunto per questo ci dicono che avrebbero raddoppiato la somministrazione di mannitolo. Tutto ciò è accaduto lunedì. Giovedì veniamo a sapere che oggi (venerdì) avrebbero ripetuto la tac per vedere la situazione come stesse andando (questo l'abbiamo saputo in via ufficiosa, quindi non dai medici) e così è stato, ma dai medici veniamo a sapere che il vero motivo per il quale oggi veniva ripetuta la tac era perchè questa mattina mio padre ha avuto delle convulsioni, e quindi sospettano che l'emorragia si fosse espansa (il medico dice che l'iniziativa di fare la tac è partita oggi, mentre io sapevo già da ieri che dovevano fare questa tac). Non conosco l'esito dell'ultima tac, ma verrò informato domani.
Quindi Vi chiedo;
1) Queste convulsioni sono normali oppure realmente rappresentano una nuova espansione dell'emorragia?
2) E' normale fare tre tac in due settimane se il paziente sembra non avere problemi?
3) E' giusto raddoppiare la somministrazione di mannitolo dopo solo una settimana dall'emorragia (anche con solo una lieve regressione dell'edema)?
4) Se l'edema si espandesse ulteriormente quali sono le conseguenze?
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile ragazzo,
non è possibile rispondere alle Sue domande, in quanto bisognerebbe vedere le immagini e capire il tipo di emorragia che si è verificata,in quale sede cerebrale, quanto influisce la componente edematosa e quanto è estesa.
Le crisi si possono verificare perchè la corteccia cerebrale è irritata verosimilmente dal sangue.
Il problema non è se aumenta l'edema, quanto se aumenta il sanguinamento.
Credo comunque che Suo padre è seguito egregiamente.

Cordiali saluti e auguri
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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Salve Dottore.
Mi scuso per il ritardo con cui rispondo, ma ero sicuro di essere riuscito a rispondere qualche giorno fa, invece sembra che la risposta non sia stata inserita. Mi sembra più che doveroso ringraziarLa per aver risposto.
Inerente alla situazione di mio padre, posso dire che la febbre e le convulsioni che ha avuto erano causate dal catetare alla giugulare, infatti una volta sostituito il catetare e somministrato dell'antibiotico la temperatura è scesa a livelli normali. Alcuni medici ci danno notizie confortanti, mentre altri... già ci anticipano il peggio! Al momento mio padre respira autonomamente, o quasi, perché è aiutato solo al 50% dal respiratore; l'ultima volta che i medici hanno diminuito i sedativi (non so se questo è il termine più giusto) hanno visto che non ha avuto più picchi ipertensivi e che quindi si stava ''svegliando'' solo col minimo di agitazione. La notizia che suscita ancora qualche preoccupazione è il fatto che i diuretici osmotici e i cortisonici sembra che non abbiano alcun effetto sull'ematoma (5 cm, la sede esatta non la conosco, so soltanto che si trova sul lobo destro), infatti in ogni tac che i medici stanno facendo l'edema non è ne ridotto ne aumentato. Proprio per questo, l'ultimo medico con cui ho parlato mi ha appunto detto che, vista l'ultima tac, probabilmente si opterà per un cambio di terapia o, nel caso la situazione precipitasse, si interviene chirurgicamente.
Quindi Le vorrei chiedere:
Secondo Lei la nuova terapia farmacologica in cosa consiste?
Dal Suo punto di vista è meglio continuare con i farmaci oppure correre il rischio di intervenire chirurgicamente (nonostante ci sia il pericolo che la situazione possa precipitare)?

Grazie per l'attenzione e buon inizio d'anno
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Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Salve Dottore,
La ringrazio tantissimo per l'aiuto che mi ha dato. Mio padre ce l'ha fatta e adesso è ricoverato in neuroriabilitazione da due mesi. Nello specifico si trattava di emorragia intraparenchimale. Ha riportato paresi sulla parte sinistra del corpo, ma già da qualche settimana, con qualche difficoltà, ha ripreso a camminare. I medici sono ottimisti per il recupero motorio, anche se, dicono, sarà lento. Poco importano i tempi, ciò che conta è averlo tra noi. Sosterrò la ricerca, affinché possiate avere a vostra disposizione mezzi più efficaci in grado di contrastare queste sindromi.

Grazie ancora per l'attenzione dedicatami