Grossolana ernia discale recidiva

Egregi Dottori,
sono a chiedere il vostro consulto relativo alla mia situazione.

Nel dicembre 2009 ho subito un intervento di microdiscectomia L4-L5 a sx per via interlamiare ed anche in tale occasione ho chiesto il vostro parere che si è rivelato molto utile e illuminante.

Da circa un mese accuso lombosciatalgia a sinistra, non responsiva a terapia farmacologica (cortisonici e FANS), per tale motivo mi sono sottoposta a RMN colonna lombosacrale.

L'esito è il seguente:
"Lieve deviazione sinistro-convessa del tratto lombare del rachide. Spondilosi marginale con duplice discopatia L4-L5, L5-S1 con alterazioni di segnale di natura degenerativa della limitanti somatiche affrontate.
Alterazioni degenerative interapofisarie con iniziale ipertrofia dei massicci articolari L4-L5,L5-S1. Dimensioni del canale spinale conservate.
Minima protusione centrale del disco L5-S1 senza caratteri dell'enia.
Presenza di esiti chirurgici di minima sul versante di sinistra a livello di L4-L5.
E' presente una deformazione grossolana del profilo discale in sede mediana e paramediana sn con occupazione dello spazio epidurale anteriore da parte di componente discale scivolata verso il basso lungo la radice L5 di sinistra che risulta improntata dalla componente discale.
Rilievo compatibile con la presenza di grossolana ernia discale recidiva L4-L5 in sede mediana e paramediana sn scivolata verso il basso. Assenza di espansi intradurali. Assenza di lesioni ossee focali sostitutive."

Gradirei ricevere, ancora una volta, un vostro parere su quale reputate sia, nel mio caso, la soluzione migliore.

Ringraziandovi per la cortese attenzione e disponibilità, porgo cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
gentile signora,
purtroppo le cosiddette recidive di ernie discali sono possibili e non sempre dipendono da una cattiva conduzione dell'intervento.
Nel suo caso, da quanto ella scrive,l'ernia comprime ancora la radice lombare causando i sintomi che riferisce.
Se la terapia medica non sortisce alcun effetto benefico, l'intervento è la soluzione ottimale.
L'uso prolungato di farmaci antinfiammatori cortisonici e non, possono creare effetti collaterali che non val la pena rischiare.
Tenga presente che queste mie considerazioni sono dei concetti generali e non necessariamente si devono riferire al suo caso specifico.
Infatti un'indicazione a intervenire chirurgicamente o a terapie alternative la può fornire soltanto lo specialista attraverso la vista diretta, la valutazione degli esami, l'eventuale prescrizione di approfondimenti diagnostici.

Rimanendo disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
[#2]
dopo
Utente
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La ringrazio per la sua cortese risposta e disponibilità.
Lunedì ho fissato la visita con il neurochirurgo.

Cordiali saluti.
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