Aneurisma cerebrale piccolo

Salve, sono una ragazza di 25 anni e a giugno di quest'anno, dopo aver fatto una risonanza magnetica per dolori alla testa per sospetta cervicale mi hanno diagnosticato due piccoli aneurismi cerebrali, uno di tre mm alla comunicante anteriore con colletto di due mm e uno ancora più piccolo di due mm all'apice della basilare, confermati poi dalla angio tac e dall'angiografia eseguita a firenze. il neuroradiologo mi comunicava di non intervenire poichè erano troppo piccoli e quindi di tenerli sotto controllo. avendo avuto mio padre che fù operato di aneurisma a 27 anni, al ritorno in ospedale a Roma con la risposta dell'angiografia invece mi consigliavano di intervenire su quello della comunicante perchè, anche se piccolo troppo rischioso tenerlo sotto controllo, mi sono decisa e sono in attesa di essere chiamata per l'intervento alla comunicante, mi chiedo però, se quello di tre mm e rischioso quello di due alla basilare non lo è? e siccome è difficilmente raggiungibile per via chirurgica.....! che rischi correrò dovendolo tenere sotto controllo visto che neanche in via endovascolare possono intervenire vista la misura ridotta? sono molto in ansia, la mia vita sembra aver subito un uragano.....!
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
gentile signora
il limite delle dimensioni di un aneurisma oltre il quale durante la sorveglianza è indicato un trattamento è 5-6mm di diametro maggiore. Questo vale maggiormente nel caso di aneurismi non rotti, ovvero scoperti casualmente. E' anche un limite al di sotto del quale i rischi di un trattamento sono mediamente superiori rispetto a quelli di una semplice osservazione.
Inoltre gli aneurismi di comunicante anteriore vengono attualmente affrontati se la morfologia lo consente con tecnica endovascolare (embolizzazione) piuttosto che con intervento chirurgico.
Tutto questo deriva da linee guida nazionali ed internazionali, quindi basate su esperienza multicentrica e risultati valutati su migliaia di pazienti, e non sulla impressione o sui 'numeri' di un singolo chirurgo, per quanto bravo egli sia.
Mi sembra di poter concludere che nelle sue condizioni sarei più propenso alle soluzioni offerte dal neuroradiologo di Firenze che non dal chirurgo di Roma.
Cordiali saluti

Dr. Alessandro  Rinaldi

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dopo
Utente
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Grazie Dottore, vorrei però che lei considerasse l'aspetto psicologico che si è verificato da quando ho saputo..., vivo come se la mia vita fosse appesa ad un filo, mi assale l'anzia anche mentre dormo, per non parlare di mia madre che anche se cerca benissimo di nasconderlo è a pezzi, lei poi ha vissuto l'esperienza con mio padre che ha avuto un emorragia cerebrale proprio per un aneurisma, a soli 27 anni, certo che sarebbe stato meglio intervenire per embolizzazione, ma purtroppo uno poi dei più bravi neuroradiologi ci disse che non era possibile proprio per le dimenzioni ridotte come le ho gia detto, il fatto di tenerlo sotto controllo sarebbe per me una grande e positiva alternativa ma quando poi tornando dal Neurochirurgo ti senti dire, purtroppo ogni anno si trattano tantissimi aneurismi rotti anche di piccole dimenzioni,con i rischi che si conoscono, lei è giovane ed ha un'aspettativa di vita lunga, è una donna e per di più ha una familiarità con la rottura di un aneurisma......! senta Dottore io non so spiegarle come mi sento so soltanto che forse sarebbe stato meglio non averlo saputo........! Grazie ancora per la sua disponibilità e preghi per me...!
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
Prego, la invito ad affrontare ragionevolmente il problema e ad informarsi sui reali risultati di chi le propone l'intervento (è prima di tutto da escludere chi vuol 'farsi la mano'!).
I più sinceri auguri