Ernia espulsa l5s1
A fine giugno sono rimasto bloccato a letto per alcuni giorni a causa di una forte lombalgia. In seguito ho effettuato una RMN il cui esito è stato " Rettilinezzazione della lordosi fisiologica. Marcata alterazione del contenuto idrico del disco fra L5 ed S1, il quale presenta grossolana protrusione posteriore mediana. Non segni di impegno foraminale."
Tutto è passato spontaneamente senza assunzione di farmaci, ma solo con un ciclo di Tecar. In seguito ho fatto piscina e ginnastica posturale. Mi è sempre rimasto però un indolenzimento alla schiena.
A metà ottobre scorso ho iniziato a sentire un certo fastidio alla gamba destra che nel corso dei giorni è andato peggiorando trasformandosi in dolore al ginocchio, polpaccio e collo del piede. Ho effettuato un ciclo di Tens e ultrasuoni, ma il dolore è aumentato anzichè diminuire. A inizio novembre ho assunto cortisone (6 iniezioni di Bentelan, una al giorno). Sono un po' migliorato.
A inizio dicembre ho consultato un neurologo perchè il dolore era insopportabile e non riuscivo ad alzarmi più dal letto. Mi è stato prescritto un altro ciclo di cortisone (Soldesam forte, due iniezioni al giorno per 10 giorni). Il dolore si è attenuato di molto, le scariche elettriche sono quasi cessate del tutto, ma i formicolii non sono mai scomparsi.
La seconda RMN di dicembre referta " Lieve trocoscoliosi con note spondilosiche. Grossa ernia espulsa, mediana posteriore, a L5-S1, migrata in basso per oltre 10 mm in situazione sub-ligamentosa con prevalente conflitto disco-radicolare destro. Ampio il canale spinale nei restanti livelli."
Ho poi effettuato due visite neurochirurgiche ed entrambi i medici non hanno riscontrato deficit neurologici (eccetto la positività alla manovra di Lasegue a 30 gradi), consigliando l'intervento di microdiscectomia.
Le mie domande sono:
1) potrebbe non essere stata sufficiente la terapia farmacologica?
2) dovrei ancora aspettare e vedere se l'ernia si secca da sola?
3) è vero che se un'ernia recidiva dando problemi è da operare?
Ho grosse difficoltà a muovermi, esco di casa solo per le visite mediche (mi aiuto con l'ausilio di una stampella), fare le attività di prima. LA situazione è precipitata nuovamente in seguito a un semplice sternuto la settimana scorsa. Però mi chiedo se avrei dovuto fare più cortisone, prima di arrendermi all'intervento chirurgico, o aspettare ancora visto che non ci sono deficit. Mi integro con vitamine del complesso B, Acetil-L-carnitina e acido alfa lipoico. L'intervento è l'unica strada?
Grazie
Tutto è passato spontaneamente senza assunzione di farmaci, ma solo con un ciclo di Tecar. In seguito ho fatto piscina e ginnastica posturale. Mi è sempre rimasto però un indolenzimento alla schiena.
A metà ottobre scorso ho iniziato a sentire un certo fastidio alla gamba destra che nel corso dei giorni è andato peggiorando trasformandosi in dolore al ginocchio, polpaccio e collo del piede. Ho effettuato un ciclo di Tens e ultrasuoni, ma il dolore è aumentato anzichè diminuire. A inizio novembre ho assunto cortisone (6 iniezioni di Bentelan, una al giorno). Sono un po' migliorato.
A inizio dicembre ho consultato un neurologo perchè il dolore era insopportabile e non riuscivo ad alzarmi più dal letto. Mi è stato prescritto un altro ciclo di cortisone (Soldesam forte, due iniezioni al giorno per 10 giorni). Il dolore si è attenuato di molto, le scariche elettriche sono quasi cessate del tutto, ma i formicolii non sono mai scomparsi.
La seconda RMN di dicembre referta " Lieve trocoscoliosi con note spondilosiche. Grossa ernia espulsa, mediana posteriore, a L5-S1, migrata in basso per oltre 10 mm in situazione sub-ligamentosa con prevalente conflitto disco-radicolare destro. Ampio il canale spinale nei restanti livelli."
Ho poi effettuato due visite neurochirurgiche ed entrambi i medici non hanno riscontrato deficit neurologici (eccetto la positività alla manovra di Lasegue a 30 gradi), consigliando l'intervento di microdiscectomia.
Le mie domande sono:
1) potrebbe non essere stata sufficiente la terapia farmacologica?
2) dovrei ancora aspettare e vedere se l'ernia si secca da sola?
3) è vero che se un'ernia recidiva dando problemi è da operare?
Ho grosse difficoltà a muovermi, esco di casa solo per le visite mediche (mi aiuto con l'ausilio di una stampella), fare le attività di prima. LA situazione è precipitata nuovamente in seguito a un semplice sternuto la settimana scorsa. Però mi chiedo se avrei dovuto fare più cortisone, prima di arrendermi all'intervento chirurgico, o aspettare ancora visto che non ci sono deficit. Mi integro con vitamine del complesso B, Acetil-L-carnitina e acido alfa lipoico. L'intervento è l'unica strada?
Grazie
[#1]
Egr. Signore,
in linea di massima , in presenza di una ernia discale senza deficit neurologici, si inizia con la terapia medica, come correttamente e' stato fatto nel suo caso, e in caso di fallimento si prende in considerazione l'ipotesi chirurgica. Rispondendo alle sue domande: 1) la terapia eseguita, anche con cortisonici, e' stata adeguata; 2) con il tempo l'ernia può andare incontro a regressione spontanea, ma non è possibile esserne sicuri e non si può sapere quanto tempo occorrerà ; 3) per l'ernia recidiva valgono le stesse considerazioni fatte per le ernia non operate. Considerando che i suoi disturbi durano da oltre 6 mesi e che la nuova NMR mostra un aumento delle dimensioni dell'ernia direi, pur ovviamente con i limiti di un consulto a distanza, che l'intervento chirurgico sia da prendere seriamente in considerazione. Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
in linea di massima , in presenza di una ernia discale senza deficit neurologici, si inizia con la terapia medica, come correttamente e' stato fatto nel suo caso, e in caso di fallimento si prende in considerazione l'ipotesi chirurgica. Rispondendo alle sue domande: 1) la terapia eseguita, anche con cortisonici, e' stata adeguata; 2) con il tempo l'ernia può andare incontro a regressione spontanea, ma non è possibile esserne sicuri e non si può sapere quanto tempo occorrerà ; 3) per l'ernia recidiva valgono le stesse considerazioni fatte per le ernia non operate. Considerando che i suoi disturbi durano da oltre 6 mesi e che la nuova NMR mostra un aumento delle dimensioni dell'ernia direi, pur ovviamente con i limiti di un consulto a distanza, che l'intervento chirurgico sia da prendere seriamente in considerazione. Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto cordialmente
dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
www.pietrobrignardello.it
[#2]
Utente
Egr. Dr. Brignardello,
Grazie delle sue puntuali ed esaustive risposte.
Se posso, vorrei approfittare della sua cortesia per rivolgere delle domande di carattere generale sull'intervento di microdiscectomia.
Il termine "ctomia" farebbe pensare all'asportazione del disco ma immagino non sia così, da quanto ho capito viene asportata la parte fuoriuscita, mentre il disco viene svuotato del nucleo polposo, vengono poi rimossi eventuali frammenti migrati.
1)Che ne è dell'anulus? Viene richiuso in qualche modo o si richiude da sè nel tempo?
2)Un disco interamente svuotato del suo contenuto come assolve alle sue funzioni di ammortizzatore naturale? Viene riempito in qualche modo o lasciato vuoto?
3)A lungo andare si rischia lo schiacciamento completo dell'anello? Oppure ho capito male e invece viene asportata solo la parte fuoriuscita dal disco che comprime la radice nervosa, lasciando il disco pieno del suo contenuto residuo, facendo in modo di conservare la sua sruttura funzionale?
4) Che tipo di anestesia è consigliabile? Generale o spinale?
La ringrazio infinitamente e La saluto cordialmente.
Grazie delle sue puntuali ed esaustive risposte.
Se posso, vorrei approfittare della sua cortesia per rivolgere delle domande di carattere generale sull'intervento di microdiscectomia.
Il termine "ctomia" farebbe pensare all'asportazione del disco ma immagino non sia così, da quanto ho capito viene asportata la parte fuoriuscita, mentre il disco viene svuotato del nucleo polposo, vengono poi rimossi eventuali frammenti migrati.
1)Che ne è dell'anulus? Viene richiuso in qualche modo o si richiude da sè nel tempo?
2)Un disco interamente svuotato del suo contenuto come assolve alle sue funzioni di ammortizzatore naturale? Viene riempito in qualche modo o lasciato vuoto?
3)A lungo andare si rischia lo schiacciamento completo dell'anello? Oppure ho capito male e invece viene asportata solo la parte fuoriuscita dal disco che comprime la radice nervosa, lasciando il disco pieno del suo contenuto residuo, facendo in modo di conservare la sua sruttura funzionale?
4) Che tipo di anestesia è consigliabile? Generale o spinale?
La ringrazio infinitamente e La saluto cordialmente.
[#3]
Egr. Signore,
per quello che riguarda l'intervento si può decidere di asportare solo la parte erniata lasciando in sede il disco, oppure di asportare tutto il disco. In genere si preferisce procedere all'asportazione di tutto il disco per diminuire il rischio di recidive ( anche se non ci sono dati certi in proposito). Normalmente non viene posto nulla nello spazio discale e generalmente questo non comporta particolari problemi.Indubbiamente con il passare del tempo lo spazio discale vuoto può andare incontro ad una diminuzione di altezza: in molti casi questo non comporta nessun disturbo,mentre in alcuni casi può causare lombalgia. L'anestesia più usata e' quella generale ( soprattutto perché la posizione sul lettino operatorio in " genu-pettorale" non è molto comoda per il paziente sveglio) , tuttavia dal punto di vista tecnico l'intervento può essere eseguito anche con l'anestesia spinale. Rimango disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente.
per quello che riguarda l'intervento si può decidere di asportare solo la parte erniata lasciando in sede il disco, oppure di asportare tutto il disco. In genere si preferisce procedere all'asportazione di tutto il disco per diminuire il rischio di recidive ( anche se non ci sono dati certi in proposito). Normalmente non viene posto nulla nello spazio discale e generalmente questo non comporta particolari problemi.Indubbiamente con il passare del tempo lo spazio discale vuoto può andare incontro ad una diminuzione di altezza: in molti casi questo non comporta nessun disturbo,mentre in alcuni casi può causare lombalgia. L'anestesia più usata e' quella generale ( soprattutto perché la posizione sul lettino operatorio in " genu-pettorale" non è molto comoda per il paziente sveglio) , tuttavia dal punto di vista tecnico l'intervento può essere eseguito anche con l'anestesia spinale. Rimango disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente.
[#4]
Utente
Gentile Dottore,
avrei ancora una domanda da rivolgerLe.
A seguito dell'infiammazione al nervo sciatico ho iniziato a integrarmi di omega 3 (da olio di krill), curcumina, MSM, vitamine del gruppo B, B12 sublinguale, acido alfa lipoico, acetil-L-carnitina. Inoltre assumo acido adcorbico e magnesio supremo.
Ritiene che in previsione dell'intervento chirurgico dovrei sospendere l'assunzione di qualcuna o tutte queste sostanze?
RingraziandoLa ancora, Le porgo cordiali saluti.
avrei ancora una domanda da rivolgerLe.
A seguito dell'infiammazione al nervo sciatico ho iniziato a integrarmi di omega 3 (da olio di krill), curcumina, MSM, vitamine del gruppo B, B12 sublinguale, acido alfa lipoico, acetil-L-carnitina. Inoltre assumo acido adcorbico e magnesio supremo.
Ritiene che in previsione dell'intervento chirurgico dovrei sospendere l'assunzione di qualcuna o tutte queste sostanze?
RingraziandoLa ancora, Le porgo cordiali saluti.
[#6]
Utente
Gentile Dottore,
da alcuni giorni il dolore è completamente scomparso e non sto più facendo uso di farmaci. Giusto la notte, quando sono steso a letto, ho qualche fastidio alla gamba, ma molto lieve. Anche il formicolio si fa sentire di rado. Non sono ancora uscito di casa, ma dentro casa cammino tranquillamente. Riesco a stare seduto senza alcun problema.
La mia colonna vertebrale ha perso la naturale curvatura, ma ora riesco a mantere una posizione più o meno dritta facendo uso dei muscoli della schiena.
Sono ancora in attesa di intervento. Ritiene che, vista l'evoluzione della mia patologia, sia il caso di riconsiderare la necessità dell'intervento? Nello specifico, mi chiedo se sia il caso di contattare il neurochirurgo prima del ricovero o se l'intervento in situazioni simili viene prescritto non solo per eliminare il dolore, ma anche per limitare il rischio di ulteriori recidive.
Nella sua esperienza, una volta che si prescrive un intervento chirurgico (in assenza di danni neurologici), ci sono dei casi in cui questo diviene non più necessario a causa di un miglioramento delle condizioni del paziente?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
da alcuni giorni il dolore è completamente scomparso e non sto più facendo uso di farmaci. Giusto la notte, quando sono steso a letto, ho qualche fastidio alla gamba, ma molto lieve. Anche il formicolio si fa sentire di rado. Non sono ancora uscito di casa, ma dentro casa cammino tranquillamente. Riesco a stare seduto senza alcun problema.
La mia colonna vertebrale ha perso la naturale curvatura, ma ora riesco a mantere una posizione più o meno dritta facendo uso dei muscoli della schiena.
Sono ancora in attesa di intervento. Ritiene che, vista l'evoluzione della mia patologia, sia il caso di riconsiderare la necessità dell'intervento? Nello specifico, mi chiedo se sia il caso di contattare il neurochirurgo prima del ricovero o se l'intervento in situazioni simili viene prescritto non solo per eliminare il dolore, ma anche per limitare il rischio di ulteriori recidive.
Nella sua esperienza, una volta che si prescrive un intervento chirurgico (in assenza di danni neurologici), ci sono dei casi in cui questo diviene non più necessario a causa di un miglioramento delle condizioni del paziente?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
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Egr.Signore,
come regola generale, se la sintomatologia regredisce completamente e non vi sono deficit neurologici, va riconsiderata la necessità di ricorrere all'intervento. Tuttavia queste sono appunto considerazioni di carattere generale che non necessariamente potrebbero essere valide nel Suo caso.Le consiglio di ricontattare il collega neurochirurgo e avvisarlo del cambiamento della situazione, di modo che possa essere presa la decisione più giusta. La saluto cordialmente
come regola generale, se la sintomatologia regredisce completamente e non vi sono deficit neurologici, va riconsiderata la necessità di ricorrere all'intervento. Tuttavia queste sono appunto considerazioni di carattere generale che non necessariamente potrebbero essere valide nel Suo caso.Le consiglio di ricontattare il collega neurochirurgo e avvisarlo del cambiamento della situazione, di modo che possa essere presa la decisione più giusta. La saluto cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 18.4k visite dal 10/01/2014.
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