Ernia discale lombare

Buongiorno,
ho 35 anni e da oltre 10 soffro a causa di un ernia del disco lombare L3-L4. Inizialmente con medicinali e riposo riuscivo a risolvere in modo soddisfacente. Quattro anni fa ho deciso di tentare un intervento di nucleoplastica presso l'ospedale di Cagliari. Per circa tre anni sono stato molto bene, con lievi e sporadici eventi dolorosi rientrati con comuni antidolorifici. Putroppo poco più di un anno fa ho avuto una fortissima fitta di dolore che mi ha costretto a letto per 20 giorni con dolori lancinanti. Da allora sono sotto terapia farmacologica con Targin e Gapapentin, medicinali appena suffcienti a rendere sopportabile il dolore, che comunque è sempre presente con frequenti fasi acute invalidanti. In questo anno ho avuto disturbi alla vescica (minzione frequente e incontenibile) perfortuna rientrati dopo due mesi, dolori ai talloni e formicolio ai piedi. Una situazione insopportabile che ha anche ripercussioni sull'umore e sulle attività quotidiane di ogni tipo.
Da una recente risonanza magnetica è emerso un quadro notevolmente peggiorato da quando feci la nucleoplastica. Il referto riferisce di "A livello L4-L5 è presente una voluminosa ernia discale estrusa, mediana-paramendiana a sn in contiguità con un grosso frammento espulso caudalmente che occupa il recesso di sn e si spinge verso il basso a ridosso del muro posteriore di L5, a sn. Grossolana ernia discale posteriore mediana in L3-L4 che comprime il saco durale. Piccola ernia discale intraforamidale a sn in L3-L4. Non si osservano alterazioni patologiche del segnale in sede intramidollare."
Ho effettuato una visita neurochirurgica presso l'ospedale di Sassari. Il medico mi ha prospettato come soluzione un intervento di asportazione "classico". Sono molto spaventato da questa soluzione, ho conosciuto molte persone che hanno effetuato l'intervento per poi stare altrettanto male se non peggio di prima. Ho prenotato una visita in radiologia interventistica di Cagliari per valutare la possibilità di una nuova nucleoplastica, ma informandomi su internet potrebbe non essere possibile nella situazione attuale. Mi chiedo dunque quali soluzioni posso valutare e a quali centri rivolgermi anche fuori della Sardegna. Ho letto di nuove tecniche all'avanguardia microscopiche che non intaccano le vertebre o il disco ma rimuovono unicamente la parte fuoriuscita senza tra l'altro tagliare le fasce muscolari o richiedere sutura.
Potreste indicarmi quali strutture praticano questo tipo di interventi e darmi altri consigli utili? l'ideale sarebbe a Roma ma per avere il meglio sono disposto a recarmi ovunque.
Infinitamente riconoscente, saluto cordialmente,
Adriano Susca
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Egregio Sig. Adriano,
direi che il Suo caso, non avendo risposto alla nucleoplastica (devo dire che pochi casi rispondono, con tale metodica, positivamente alle piene aspettative dei paz.), sia indicato un trattamente veramente chirurgico in mininvasiva. Per documentarsi sulla tecnica mininvasiva, La invito a leggere gli articoli , che ho pubblicato sulla mia pagina blog, sull'argomento.
Tale tecnica dà una buona/ottima risoluzione dei problemi, anche con deficit radicolari, nel 98% dei casi.
A disposizione per ulteriori informazioni, porgo distinti saluti.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.issimo Dr Della Corte,
La ringrazio per la cortese risposta. Ho letto gli articoli che mi ha indicato. Volevo chiederLe se con questo tipo di interventi il rischi di recidive, o situazioni dolorose causate dalla formazione di cicatrici che comprimo la radice nervosa è evitato, o comunque molto ridotto, rispetto gli interventi a cielo aperto di tipo classico.
Quali sono le strutture a cui potrei rivolgermi per tali interventi?
A onor del vero devo dire che la nucleoplastica ebbe effetti ottimi per i primi tre anni, ma la situazione era decisamente meno grave. Dopo tale periodo a seguito di uno sforzo incauto ho avuto evidentemente un ulteriore fuoriuscita di materiale dal disco operato e la rottura di un disco già protuso.

Cordialmente,
Adriano S.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Il rischio di recidive è pari a quello d'interventi maggiori mentre il rischio di fibrosi è infinitamente inferiore.

Non diamo nominativi di Centri o di Colleghi che operano nelle varie patologie.
Cordialità