Dolore lombare

Buongiorno, mi chiamo manuel ho 42 e da 6 mesi, sto vivendo una situazione difficile con la mia schiena. In pratica senza aver fatto alcun movimento brusco o sforzo mi sono svegliato la mattina con una strana senszione nella parte bassa della schiena, altezza l4 l5 che nella giornata si è trasformata in una chiara sensazione di coltello nella schiena o dente infiammato. Nei giorni successivi si sono alternate sensazioni di dito piantato, pinzatura, ecc, salvo poi ogni15 giorni avere di nuovo la crisi di dolore localizzato. Il dolore non si irradia alla gamba destra e inizia la mattina con piccoli doloretti fittine nella colonna ad esempio quando defeco o tossisco. Nel passato avevo già fatto una risonanza e la struttura di milano mi ha confermato che non vi sono state variazioni: in l4 l5 si conferma protrusione discale ad ampio raggio con lieve sviluppo intraforaminale dx ove contrae parziali rapporti di contiguità con la radice omolaterale di l4. Si conferma iniziale riduzione dell'idratazione del disco in sede. Non ulteriori protrusioni e/ o ernie nei restanti spazi. Lieve distensione fluida capsulare a livello delle faccette articolari bilaterali in l4 l5. A livello di clinica dopo alcuni mesi ho incominciato a svegliarmi sempre più bloccato la mattina. Per bloccato intendo che i primi movimenti mi provocavano dolore nella zona descritta sopratutto in flessione, o appoggiato ad una sedia con le mani e spingendo verso l'alto il bacino. L'ortopedico mi ha dato del celebrex per 20 giorni, inoltre ho fatto un mese di di idrochinesiterapia, 1 mese di ginnastica posturale con autotrazioni, due peridurali di cortisone, una infiltrazione tac guidata di cortisone alle faccette. Il risultato è che il blocco la mattina è scomparso, mentre si sono ravvicinate le crisi di dolore trafittivo, che ormai sono una volta la settimana, senza irradiazione alla gamba. Quando mi vengono non trovo posizione di sollievo, ne medicina utile. Andato al pronto soccorso due volte mi hanno fatto flebo di antiinfiammatorio senza risultato, flebo di contramal senza risultato, flebo di cortisone e intramuscolare di valium, con risultato che mi sono entrambe le volte addormentato sulla barela e risvegliato privo di dolore. La cosa sorprendente è che il giorno dopo le crisi la schiena sta bene, salvo poi riprendere queste sensazioni di dito piantato, pinzature ecc. sempre nello stesso punto, Quasi fosse un ciclo che si ripete ad oltranza. Visto un neurochirurgo mi dice che la protrusione non è operabile e mi ha invitato a " gestire il dolore". Visto altro neurochirurgo, mi dice che anche lui in prima battuta non opererebbe, ma se si ha da farlo perchè non riesco ad andare avanti proporrebbe atrodesi intersomatica con gabbiette in titanio. Sono davvero demoralizzato. Chiederei a chiunque se avete mai avuto casi clinici simili al mio, se il dolore descritto è riconducibile ad una protrusione, se esistono metodiche di intervento meno invasive della fusione spinale. Grazie ancora
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Esistono sicuramente manovre meno invasive di quella che Le è stata prospettata.
Bisognerebbe che, a questo punto, un terzo neurochirurgo La visitasse e verificasse la corrispondenza fra i disturbi e le immagini rmn.
Può essere che sia indicata nel Suo caso una decompressione con tecnica mininvasiva così come ho descritto negli articoli che ho pubblicato sulla mia pagina blog che la invito a leggere.
Cordialità

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311

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Utente
Utente
Grazie dottore,
Ho letto molto delle tecniche miniinvasive, idet, dekompressor, ecc. ma ho anche letto che non vi è univocità di giudizio. Nel mio caso sono anzitutto confuso dal dolore. Al ps mi dicevano che per avere un dolore da protrusione mi muovevo troppo, ovvero i vari wasserman, lasague, ecc erano tutti negativi. Come detto sento una sensazione di nervo infiammato o coltello. Non ci sono movimenti che acuiscono in modo netto il dolore, ma è anche vero che il dolore esordisce la mattina in modo leggero e poi progredisce con i movimenti ( camminare, sedersi) e poi esplode.Mi chiedo: è compatibile con questa protrusione? Ho fatto anche accertamenti di altro genre, risonanza addome con mdc, negativa, ecografia via renali negativa. Inoltre sento all'esordio dolorini fitte nella colonna, questo è indubbio. Quindi l'unico imputato documentato è la protrusione con un andamento del dolore un pò diverso da quello che ho letto o i dottori mi riportano per casi analoghi. Cosa ne dice?
Quanto alle tecniche miniinvasive quale esattamente sarebbe indicata per una protrusione? Quali sono nella sua esperienza i risultati ottenuti?
Grazie ancora per la velocità della risposta
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Per rispondere a tutti i Suoi quesiti bisognerebbe anche avere una visione clinica del paz., aver visionato le immagini...
Le rmn, come lei ben sa, si fanno da sdraiati, mentre sappiamo che stando in piedi il peso della colonna determina una sovraccarico per cui una determinata protrusione più diventare più importante. Il fatto che lei soffra sempre di più quanto più sta in piedi sembra confortare tale ipotesi.
Con la mininvasiva che Lei ha letto nei miei articoli si ha un risultato buono/ottimo nel 95-98% degli operati.
Cordialità
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Utente
Utente
Grazie dottore,
Le chiderei il seguente. So che a milano presso la casa di cura san camillo fanno rmn in posizione ortostatica o da seduto. Ha senso fare una rmn di quel tipo per capirci meglio o bastano quelle traduzionali? In secondo luogo ho letto il suo blog ma devo ammettere che non capisco molto della tecnica. Ovvero in cosa consiste? Aspirazione di parte del nucleo? Vaporizzazione con laser? Uso di radiofrequenze? Sarebbe utile per me capire cosa implicano a livello del disco. La ringrazio ancora per l'attenzione
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 7.1k 247
Può essere utile l'esame in ortostatismo preferibilmente quando il disturbo si è accentuato come è avvenuto in passato dopo una determinata attività.

La tecnica, negli articoli, è spiegata, in senso divulgativo, in maniera esaustiva. Non parlo di aspirazione, né di vaporizzazione...né di altre possibilità da Lei menzionate. L'intervento, in anestesia locale con blanda sedazione (quindi ammalato sveglio, o risvegliabile immediatamente alla bisogna) consiste anche nell'asportare chirurgicamente (si tratta di un intervento, non di un palliativo) quella parte discale degenerata, mentre viene lasciata in loco la parte discale ancora sana e che può continuare a svolgere la funzione fisiologica di ammortizzatore.
E' definita mininvasiva perché l'approccio/incisione cutaneo è inferiore ad un centimetro, perché si procede per via smussa, quindi senza tagliare ma solo scostando le fibre muscolari, i ligamenti...che alla fine dell'intervento ritorneranno spontaneamente nell'iniziale fisiologica posizione. La colonna non viene indebolita per l'approccio posteriore (nel ns. caso è postero-laterale), come avviene nei classici interventi di microdiscectomia..., e si opera solo a livello necessario, cioè all' interno, dove c'è la compressione della radice nervosa spinale. E' questo minimo ed atraumatico approccio alla compressione dei nervi lombari, ed il rispetto delle strutture posteriori della colonna fra l'altro, che differenziano tale tecnica chirurgica da quelle usuali. Ciò comporta anche una maggiore possibilità di agire nel campo operatorio profondo, di avere conseguentemente migliori risultati ed, infine, un più veloce e completo (nelle percentuali illustrate) ristabilimento nel post-operatorio con precoce ripresa delle normali attività quotidiane.
Cordialmente