Ernia discale parestesia piede
Buongiorno. Da anni soffro di lombalgia con sempre più frequenti episodi di blocco curati con farmaci. Mi è stata diagnosticata un'ernia discale con degenerazione del disco l5-s1. Durante la visita neurochirurgica è stato escluso il ricorso all'intervento chirugico e mi è stata consigliata una fisioterapia di potenziamento muscolare per migliorare la stabilità e il sostegno della zona. Ho subito contattato un fisioterapista il quale mi ha proposto una serie di esercizi a terra seguendo le indicazioni del neurochirurgo. Dopo una sola esecuzione di tutti gli esercizi mi sono immediatamente bloccato con una intensità e dolore mai avvertiti in 10 anni. Sono ricorso immediatamente alle iniezioni che hanno risolto il dolore. Tuttavia dieci giorni fa ho perso la sensibilità al piede destro (dita, (escluso il pollice) e parte anteriore della pianta) in modo molto marcato e avverto dolore e rigidità del polpaccio. Di professione faccio la guida alpina potete solo immaginare quali ricadute lavorative, economiche, psicologiche può avere una situazione del genere; perdipiù causata da un'attività che doveva essere curativa. Ho contattato il neurochirurgo via email che mi ha risposto molto evasivamente invitandomi ad assumere vitamina B12 e ad attendere dai 2 ai 3 mesi (Una situazione per me insostenibile).Le mie domande sono le seguenti, vi prego cortesemente di rispondere a tutte in modo puntuale perchè è molto importante, so già che una valutazione via telematica non può che essere parziale e potenzialmente fallace ma vi chiedo quantomeno di basarvi sulla letteratura e la vostra esperienza; non vi farò causa qual'ora dovesse andare diversamente:
1) C'è il rischio che il mio piede non torni più come prima? Percentualmente quante possibilità di recupero posso avere?
2)Cosa posso fare per aiutare il processo di guarigione?
3) Posso intreprendere attività escursionistica in queste condizioni?
4) Mi ha molto stupito che di fatto il dolore lombare sia scomparso in breve tempo e tuttìora è assente mentre solo dopo 3 giorni è arrivata l'insensibilità. A cosa è dovuto?
5) Visto l'accaduto devo escludere la fisioterapia dai possibili trattamenti?
Grazie in anticipo della vostra cortese risposta.
Cordiali saluti
1) C'è il rischio che il mio piede non torni più come prima? Percentualmente quante possibilità di recupero posso avere?
2)Cosa posso fare per aiutare il processo di guarigione?
3) Posso intreprendere attività escursionistica in queste condizioni?
4) Mi ha molto stupito che di fatto il dolore lombare sia scomparso in breve tempo e tuttìora è assente mentre solo dopo 3 giorni è arrivata l'insensibilità. A cosa è dovuto?
5) Visto l'accaduto devo escludere la fisioterapia dai possibili trattamenti?
Grazie in anticipo della vostra cortese risposta.
Cordiali saluti
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C'è il rischio, perchè la mia sensazione, a distanza, come dice Lei e parlando in ambito extra-giudiziale, è che ci troviamo di fronte ad un'iniziale paresi che potrebbe ulteriormente aggravarsi.
Di fronte ad un deficit di forza ad un arto, bisogna riconsiderare il tutto in quanto non è tanto la grandezza dell'ernia, ma i rapporti fra la compressione e l'ernia che è fondamentale.
Direi di no!
Presumibilmente, l'ernia si è spostata più verso la radice nervosa con conseguente sofferenza maggiorata che viene riferita ad un punto specifico del soma.
Mi sembra che sia da riconsiderare l'opzione chirurgica, focalizzandosi sulla possibilità di esperire la tecnica minimamente invasiva in anestesia locale (per questo particolare, Lei potrà assumere maggiori informazioni, oltre che visionando, in internet, l'esposizione di decine di Colleghi, che la praticano, quanto ho pubblicato sulla mia pagina blog, sotto la tendina articoli).
Cordialità.
Di fronte ad un deficit di forza ad un arto, bisogna riconsiderare il tutto in quanto non è tanto la grandezza dell'ernia, ma i rapporti fra la compressione e l'ernia che è fondamentale.
Direi di no!
Presumibilmente, l'ernia si è spostata più verso la radice nervosa con conseguente sofferenza maggiorata che viene riferita ad un punto specifico del soma.
Mi sembra che sia da riconsiderare l'opzione chirurgica, focalizzandosi sulla possibilità di esperire la tecnica minimamente invasiva in anestesia locale (per questo particolare, Lei potrà assumere maggiori informazioni, oltre che visionando, in internet, l'esposizione di decine di Colleghi, che la praticano, quanto ho pubblicato sulla mia pagina blog, sotto la tendina articoli).
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 25.8k visite dal 04/02/2016.
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