Ernia l4/l5 e conseguenza professionali

Buongiorno, sono alle prese con un grave problema a causa di un'ernia L4/L5 espulsa. Dato il mio lavoro di ballerino, è diventata un impedimento professionale. Negli ultimi 13 mesi ha dato problemi 4 volte (nell'ultima c'è stata una migrazione), senza tuttavia necessità di intervento, in quanto dall'elettromiografia risultava non necessario e la forza era sempre abbastanza recuperata, quindi mi è stata sempre data terapia a base fans/miorilassanti e un busto da portare 30gg.

Dopo qualche mese purtroppo il problema è si ripresenta sempre a seguito di un normale stretching alla colonna (tipico di ogni atleta), in quanto a detta del medico l'anulus è fissurato e reidratandosi torna ad espellere il suo contenuto. Il tutto SENZA ballato nuovamente o aver sollevato pesi...tipico delle prese con la ropria ballerina di 50kg. Sono fermo ormai da molto tempo.

Da quel che ho compreso, l'operazione è invalidante, elimina la conseguenza, ma non la causa ossia l'anulus fissurato che ad ogni nuovo allungamento della colonna darebbe problemi ulteriori. Dispongo di 2 referti per le risonanze (ernia espulsa e migrata) ed elettromiografia ove siano necessari per una migliore valutazione

Esiste un intervento, di qualsiasi tipo, che mi dia speranza di tornare alla mia vita artistica? Gettare via una carriera in questo modo sarebbe disastroso. Fornirò qualsiasi dettaglio necessario, grazie per ogni eventuale consiglio.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Egregio Utente,
l'approccio chirurgico alla colonna vertebrale non è invalidante, neppure per chi come Lei esplica l'arte leggiadra di Tersicore. La rimozione dell'ernia discale deve essere innanzitutto indicata e poi ben condotta. Ciò significa che non è sufficiente che sia presente come immagine alla Risonanza, ma deve essere responsabile di un quadro neurologico deficitario per il quale si impone la terapia chirurgica. E' ben ovvio che la valutazione del quadro clinico-radiologico non può essere effettuato online, per cui il mio consiglio è di affidarsi ad un Neurochirurgo che valuti con saggezza i pro ed i contra che il suo caso prospetta.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Egr. signore,
condividendo quanto detto dal Collega, confermo che l'intervento per ernia del disco non è per nulla invalidante, mentre può essere gravemente invalidante e con alta probabilità se, quando indicato, questo non viene fatto.

L'intervento, diversamente da quello che crede o Le hanno fatto credere, elimina la causa di una sintomatologia, mentre terapie che agiscono sui sintomi (terapia sintomatica) non agiscono sulla causa che quindi rappresenta una spina irritativa che può avere serie conseguenze.

Come ribadito dal Collega, a distanza non è possibile, oltre che non corretto, fare una diagnosi e porre indicazioni terapeutiche, anche se dal racconto si possono intuire.

I Suoi sintomi e la fissurazione dell'anulus sarebbero sufficienti a indicare la soluzione chirurgica.

Lei può temere complicanze post operatorie che, seppur rare in mani esperte, si possono verificare per cause imprevedibili e imprevenibili, ma non operare un'ernia invalidante è ad alto rischio di sequele anche gravi.
A questo mondo ogni cosa ha i suoi rischi (viaggiare, attraversare la strada, scendere le scale ecc.), ma ciò non certo ci costringe a rimanere chiusi in casa.
Segua il consiglio, che faccio anche mio, del dr. Colangelo.

Una buona giornata
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Attivo dal 2017 al 2022
Ex utente
Buongiorno, ho avuto ulteriori consulti con due specialisti, ma le loro indicazioni si sono dimostrate in qualche modo discordanti

Il primo afferma che oltre all'ernia migrata L4-L5 c'è una rduzione di spessore L3-L4 ed L5-S1. A suo dire i dischi non si possono reidratare. L'intervento è in forse, ma nel caso, dovrebbe operarmi per quella migrata, svuotare il disco e scrivere la parola fine alla mia carriera. Non sarei più in grado di fare prese o salti pena mal di schiena cronici e altri danni.

Il secondo, afferma che i dischi a ridotto spessore, possono essere reidratati con apposite manovre e trazioni (molto lentamente) e sono recuperabili a medio termine. Il problema è L4-L5 perchè l'ernia è migrata. Bisognerà quindi capire se possibile la discoplastica, sconsigliata in questi casi. E' incerta la capacità di recupero, ma almeno avrei una speranza.

A questo punto non so in cosa credere e cosa fare. Attualmente confesso di essere solo disperato per la mia carriera di danzatore classico.

Spero in un vostro conisglio. Grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Caro signore,
io credo che gli "specialisti" consultati non siano neurochirurghi .
Ciò che Le hanno detto non corrisponde al vero. Le cose non stanno come Le hanno detto.
I rischi chirurgici, ripeto, ci sono ma sono enormemente inferiori a quelli che correrebbe se non si operasse.

Cosa dire?
Invece di disperarsi si adoperi a farsi visitare da un neurochirurgo.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.6k 358
Aggiungo al parere del Collega, che naturalmente condivido, che Le è stata prospettata in maniera vaga ed in termini poco realistici una procedura neurochirurgica, già in sé molto controversa e dibattuta e che 10 anni or sono suscitò entusiasmo e speranze che si sono affievoliti nel tempo, non applicabile al Suo caso. Se esiste una compressione radicolare, come dal Suo resoconto anamnestico traspare, dovuta ad un'ernia espulsa e migrata, deve essere valutata l'opportunità di approccio chirurgico con visione critica e razionale.