Recidiva immediata post intervento di microdiscectomia l5-s1 ?

Egregi dottori buonasera, mi permetto di approfittare di questo incredibile servizio che ci offrite per provare ad avere conforto circa la mia situazione. Mi chiamo Eugenio, ho 27 anni e il giorno 30/01/2018 (7 gg fa) sono stato operato per un'ernia del disco l5s1 che mi causava principalmente gravi disagi a livello sciatico a sx, con deficit di sensibilità e tanto dolore ma non di forza (non avvertivo dolore a livello lombare). D'accordo con il nch si è deciso quindi per l'intervento di microdiscectomia. Devo dire che subito dopo l'intervento , eseguito presso l'istituto Besta, la sintomatologia dolorosa alla gamba e la mancanza di sensibilità, seppur ancor presente, era in remissione ed ero stato confortato che, avendo il nervo sofferto per quasi un anno , ci sarebbe voluto del tempo prima di non avvertire più dolore. Arriviamo dunque ad oggi, 6 febbraio 2018, giorno in cui per la prima volta dopo l'intervento decido di mettere piede fuori di casa per una passeggiata come riportato sul decalogo consegnatomi in ospedale. Decido di camminare per un breve periodo e per il ritorno di prendere un taxi poichè mi sentivo un pochino stanco. Non l'avessi mai fatto. Mi accomodo sul sedile anteriore per evitare posizioni innaturali o forzate ma subito avverto un dolore molto forte, tipo pugnalata, in sede di intervento e delle fascicolazioni alla gamba sx che ha cominciato a farmi male come esattamente prima dell'intervento e si è "riaddormentata". Questa situazione continua tutt'ora e mi sembra di essere tornato ai tempi bui con in più dolore alla schiena che non avvertivo neanche prima dell'intervento. Spaventato da tutto questo ho chiamato in ospedale ed il nch che mi ha operato sostiene che sia impossibile che si tratti di recidiva e che più probabilmente è una contrattura muscolare che si ripercuote anche sul nervo. Io sono terrorrizzato, potrei aver vanificato tutto l'intervento per essermi seduto sul sedile di una macchina? Può davvero aver questo contribuito all'espulsione di altri frammenti o al formarsi di un'altra ernia? Mi darebbe conforto sapere cosa ne pensate poichè io sono veramente sconfortato all'idea. Vi ringrazio anticipatamente e vi auguro una serena serata.
Eugenio
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signor Eugenio,

Le recidive di ernia discale sono possibili, il formarsi di un'altra ernia nello stesso spazio operato no di certo.
Le recidive (termine quindi improprio) sono dovute a frammenti di disco che necessariamente rimangono nello spazio discale, nonostante l'accuratezza chirurgica, ma solitamente non creano problemi.
Quando succede ( e può succedere dal giorno successivo all'intervento a mesi dopo) si parla impropriamente di recidiva.

In tal caso bisogna esguire una RM e valutare se si tratta di "recidiva" o di altro.
In un caso o nell'altro si valuterà la soluzione più idonea.

Lei afferma che Le è stato detto che il dolore regredirà dopo qualche anno dall'intervento. Mi pare strano perchè invece, rimossa l'ernia, il dolore scompare spesso già dopo il primo giorno.
Lei è rimasto a riposo molto tempo e quando ha deciso di "mobilizzarsi" , se di residui di disco si tratta, è verosimile che siano stati espulsi.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti invio cordiali saluti
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dopo
Utente
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Egregio dottore, intanto la ringrazio infinitamente per la celere risposta. Forse mi sono espresso malamente ma nei giorni precedenti ad ieri mi ero comunque cautamente mobilizzato, alzandomi e facendo dei passi ecc..ieri avevo deciso di uscire per un pochino più di tempo. Per quanto riguarda la regressione della sintomatologia dolorosa post intervento anche io sapevo che sarebbe dovuta scomparire subito ma mi è stato detto che ci vogliono dei giorni soprattutto per un nervo che ha sofferto molto . Comunque ora chiamerò di nuovo in ospedale per capire magari come mi consigliano di muovermi e se fare subito la RM. La tengo aggiornata e la ringrazio di cuore
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Attendo Sue notizie
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Utente
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Dottori buonasera,
Come promesso aggiorno sullo stato del decorso post operatorio. In seguito all'episodio riportato ho contattato il nch che mi ha assicurato che per la situazione che lui ha visto in Sala è impossibile che si sia verificata una fuoriscita di altro materiale e che il dolore dipende quindi dalla sofferenza pregressa del.nervo e dal ritorno alla.motilità. Io non so come fare, nel senso, mi sono operato per rimuovere una condizione che persiste nel post operatorio ( seppur leggermente migliorata). Cosa mi consigliate di fare ? Grazie
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Si sottoponga a una RM
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Utente
Provvederò, ha senso farla con MdC?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Si è meglio
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Buongiorno dottori e buona Domenica,
vi scrivo per aggiornarvi un minimo sul discorso del dolore e della RM e per chiedervi un parere su un argomento abbastanza imbarazzante.
Il dolore alla gamba si è notevolmente ridotto in questi ultimi giorni tanto da non essere più quasi avvertibile (anche se permane un deficit di sensibilità che avverto dal polpaccio piede sx) mentre il dolore in zona lombare (vicino alla sede di intervento) è rimasto più o meno della stessa intensità (direi 6,5 su 10). Inoltre non sono in grado di distinguere se tale dolore sia inevitabilmente provocato dal ritorno alla mobilitazione, quindi di natura muscolare, o se sia causa diretta dell'intervento. Cosa ne pensate? Vi sembra un decorso regolare o quantomeno plausibile per un intervento del tipo cui sono stato sottoposto?
Ho ottenuto l'impegnativa per la RM che eseguirò a stretto giro (spero), magari allora se ne capirà di più.
Un ultimo parere che volevo chiederVi è quali sono i tempi consigliati per la ripresa di una vita sessuale regolare. Leggendo le indicazioni dell'ospedale che parla di 3 settimane prima della ripresa graduale delle attività quotidiane, immagino si rientri più o meno nello stesso range di attesa vero?
Grazie mille in anticipo e ancora buona Domenica