Recidiva ernia al disco l5-s1
Buongiorno dottore
Sono un ragazzo di 31 anni. Sono stato operato due anni e mezzo fa in microdiscectomia di ernia del disco lombare L5-S1 destra in quanto l'ernia comprimeva il nervo sciatico con forti scosse e crampi che mi bloccavano la gamba e il piede appena toccavo il pavimento. L'operazione era riuscita a togliere la sciatalgia però in questi anni mi era rimasta sempre una forte lombalgia con dolori continui al gluteo destro che sembravano quasi una sintome del piriforme. Oltre a fisioterapia e massoterapia decontratturante sono stato seguito da un posturologo utilizzando delle solette propriocettive per provare riequilibrare la postura.
Un mese fa a seguito di un colpo al fondo schiena e di un periodo di forte raffreddore, tosse e stress mi è venuta fuori di nuovo allo stesso livello L5-S1 una “voluminosa formazione erniaria a destra nei piani più craniali che tende a migrare in alto lungo il muro posteriore di L5 e di altra formazione un po’ più caudale a sinistra che tende a migrare in basso”.
Allego due immagini della risonanza magnetica.
https://imageshack.com/a/img923/5568/DEymQW.jpg
https://imageshack.com/a/img924/8526/I9BUo4.jpg
In questo mese ho provato 3 iniezione di cortisone, oki, ibuprofene, dolaut, seguite la settimana dopo da un ciclo di 9 giorni di pastiglie di deltacortene e poi ho continuato con il 3 pastiglie al gg. di depalgos da 5 mg.
Sono stato visitato dal neurochirurgo che mi ha operato il quale potrebbe anche rioperarmi in microdiscectomia (sconsiglia ozono, tecnica endoscopica e “Decompressione Discale Percutanea con Laser - PDLL”) ma è molto titubante a riguardo e mi ha detto che sarebbe un'operazione chirurgica "indaginosa" in quanto dovrebbe riaprire la cicatrice dove i tessuti sono adesi con rischi più elevati rispetto alla prima operazione.
Ho fatto qualche giorno fa in ospedale un’infiltrazione radiologica sotto guida TAC di anestetico e cortisonico ma con scarsi risultati.
Attualmente prendo:
FANS (Ibuprofene/tachipirina) al bisogno
Integratore Curcumina/Piperina/Vitamina C
1 compressa al gg. Acetil L-Carnitina 1000mg (Nicetile)
1 compressa al gg. Vitamina B12 5000 mcg
1 compressa al gg. Complesso vitamine B
2 Compresse al gg. Normast 600 mg
1 compressa al gg. Acido alfa lipoico 600 mg
Attualmente sono spossato e debole e i dolori che sento sono fitte al gluteo destro, alla gamba e polpaccio destro e attualmente sono in malattia (non riesco a stare seduto 8 ore in ufficio) e passo le giornate tra letto e divano.
L'operazione chirurgica nel mio caso è davvero indicata? Non c'è il rischio di indebolire ancora di più il disco L5-s1 che è già molto ridotto di spessore con il pericolo di un eventuale terza recidiva o di una cicatrice che schiacci la radice? È forse meglio resistere (e soffrire) ancora per vedere se l'ernia si disidratata provando a fare (anche sotto l'effetto di farmaci antidolorifici) qualche sorta di fisioterapia/nuoto ed evitare l'operazione chirurgica?
Grazie mille
Sono un ragazzo di 31 anni. Sono stato operato due anni e mezzo fa in microdiscectomia di ernia del disco lombare L5-S1 destra in quanto l'ernia comprimeva il nervo sciatico con forti scosse e crampi che mi bloccavano la gamba e il piede appena toccavo il pavimento. L'operazione era riuscita a togliere la sciatalgia però in questi anni mi era rimasta sempre una forte lombalgia con dolori continui al gluteo destro che sembravano quasi una sintome del piriforme. Oltre a fisioterapia e massoterapia decontratturante sono stato seguito da un posturologo utilizzando delle solette propriocettive per provare riequilibrare la postura.
Un mese fa a seguito di un colpo al fondo schiena e di un periodo di forte raffreddore, tosse e stress mi è venuta fuori di nuovo allo stesso livello L5-S1 una “voluminosa formazione erniaria a destra nei piani più craniali che tende a migrare in alto lungo il muro posteriore di L5 e di altra formazione un po’ più caudale a sinistra che tende a migrare in basso”.
Allego due immagini della risonanza magnetica.
https://imageshack.com/a/img923/5568/DEymQW.jpg
https://imageshack.com/a/img924/8526/I9BUo4.jpg
In questo mese ho provato 3 iniezione di cortisone, oki, ibuprofene, dolaut, seguite la settimana dopo da un ciclo di 9 giorni di pastiglie di deltacortene e poi ho continuato con il 3 pastiglie al gg. di depalgos da 5 mg.
Sono stato visitato dal neurochirurgo che mi ha operato il quale potrebbe anche rioperarmi in microdiscectomia (sconsiglia ozono, tecnica endoscopica e “Decompressione Discale Percutanea con Laser - PDLL”) ma è molto titubante a riguardo e mi ha detto che sarebbe un'operazione chirurgica "indaginosa" in quanto dovrebbe riaprire la cicatrice dove i tessuti sono adesi con rischi più elevati rispetto alla prima operazione.
Ho fatto qualche giorno fa in ospedale un’infiltrazione radiologica sotto guida TAC di anestetico e cortisonico ma con scarsi risultati.
Attualmente prendo:
FANS (Ibuprofene/tachipirina) al bisogno
Integratore Curcumina/Piperina/Vitamina C
1 compressa al gg. Acetil L-Carnitina 1000mg (Nicetile)
1 compressa al gg. Vitamina B12 5000 mcg
1 compressa al gg. Complesso vitamine B
2 Compresse al gg. Normast 600 mg
1 compressa al gg. Acido alfa lipoico 600 mg
Attualmente sono spossato e debole e i dolori che sento sono fitte al gluteo destro, alla gamba e polpaccio destro e attualmente sono in malattia (non riesco a stare seduto 8 ore in ufficio) e passo le giornate tra letto e divano.
L'operazione chirurgica nel mio caso è davvero indicata? Non c'è il rischio di indebolire ancora di più il disco L5-s1 che è già molto ridotto di spessore con il pericolo di un eventuale terza recidiva o di una cicatrice che schiacci la radice? È forse meglio resistere (e soffrire) ancora per vedere se l'ernia si disidratata provando a fare (anche sotto l'effetto di farmaci antidolorifici) qualche sorta di fisioterapia/nuoto ed evitare l'operazione chirurgica?
Grazie mille
[#1]
Gentile ragazzo,
dall'immagine inviata e dai sintomi che riferisce, credo che non ci siano dubbi sulla necessità di reintervenire.
Non sono d'accordo con il collega, sia perché se un intervento è necessario, indaginoso o no, deve essere fatto e poi anche perché i rischi non sono maggiori, sempre che il chirurgo sia esperto.
La Sua ernia recidivata è di discrete dimensioni con frammento espulso e migrato e in posizione pericolosa per le radici della cauda equina (ovvero quelle contenute nel sacco durale in quella sede).
L'uso di farmaci prolungato ovviamente non rimuove il tessuto discale erniato, può alleviare il dolore, ma la causa rimane sempre lì. Senza contare il rischio di effetti collaterali dei farmaci antiinfiammatori.
L'ernia può disidratarsi (ma se è espulsa è già disidratata). Semmai può ridursi di volume fino anche ad essere asintomatica, ma Il problema è che nel frattempo può danneggiare le radici nervose, anche in modo serio.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
dall'immagine inviata e dai sintomi che riferisce, credo che non ci siano dubbi sulla necessità di reintervenire.
Non sono d'accordo con il collega, sia perché se un intervento è necessario, indaginoso o no, deve essere fatto e poi anche perché i rischi non sono maggiori, sempre che il chirurgo sia esperto.
La Sua ernia recidivata è di discrete dimensioni con frammento espulso e migrato e in posizione pericolosa per le radici della cauda equina (ovvero quelle contenute nel sacco durale in quella sede).
L'uso di farmaci prolungato ovviamente non rimuove il tessuto discale erniato, può alleviare il dolore, ma la causa rimane sempre lì. Senza contare il rischio di effetti collaterali dei farmaci antiinfiammatori.
L'ernia può disidratarsi (ma se è espulsa è già disidratata). Semmai può ridursi di volume fino anche ad essere asintomatica, ma Il problema è che nel frattempo può danneggiare le radici nervose, anche in modo serio.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 16.2k visite dal 12/02/2018.
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