Gentile Dottor Colangelo

Gentile Dottore, ho trovato il suo nominativo tra gli specialisti sul forum, mi piacerebbe capire se scientificamente ha fondamento quel che vado a chiederLe. Ho provato anche a scrivere un consulto simile la scorsa volta ma non ho ricevuto risposta alla mia curiosità.

Venendo al dunque, sono un uomo di 35 anni astemio ad oggi, tuttavia in passato (in gioventù) mi è capitato di prendere 3 "sbronze" come si suol dire, tralasciando il perché fossi portato a farlo è che a 19 anni successe la prima volta incoraggiato dalla mia timidezza e raggiunsi quasi il coma etilico: ricordo che vedevo tutto nero, non riuscivo a stare sveglio e reggermi in posizione seduta e vomitai e gli amici stavano per chiamare il 188.
Le altre due volte, sempre con amici, succesero attorno ai 25 anni, io non bevevo assiduamente, però in quelle feste capitò di assumere troppi superalcolici.

LA DOMANDA vera e propria e quel che vorrei chiederLe è se è vero quanto si dice: ovvero che in una sbronza muoiano neuroni, ripeto non essere un problema attuale, ma mi è tornato in mente l'altra sera parlando di cavolate fatte in passato con amici e mi dissero "in quella sbronza avrai perso metà neuroni".
Ma è vero che l'alcol etilico se assunto una volta quasi a livello di coma porta alla morte di neuroni? Mi sarebbe piaciuto sapere cosa dica la letteratura medica a riguardo

Spero abbia voglia di spiegarmi nel dettaglio come è solito fare nei sui consulti sempre di alto livello. Sono laureato in tutt'altro campo e purtroppo di medicina e neurologia so poco nulla, per questo mi scuso se ho detto stupidaggini che l'hanno fatta soridere, ma la mia preoccupazione è reale.
Cordialmente
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Gentile Utente,
innanzitutto mi scuso per il ritardo nella risposta e nel contempo La ringrazio per la stima di cui mi da segno nella sua richiesta, cui ben volentieri rispondo.
Eseguendo test deputati ad esplorare il potere cognitivo del cervello, unitamente ad indagini seriate con risonanza magnetica dell'encefalo, è stato rilevato che proporzionalmente al consumo di alcool si riscontra un danno cognitivo, costituito da disturbi della memoria e dell’orientamento nello spazio legato ad atrofia progressiva dell’ippocampo. Parallelamente, è stato riscontato come anche i bevitori moderati esiste un rischio tre volte più alto di atrofizzia dell'ippocampo, rispetto agli astemi. A consumi più elevati di alcolici sono associati danni a carico della sostanza bianca (costituita dai fasci di fibre nervose che irradiano dalla corteccia cerebrale al midollo spinale) e un più rapido declino nella conoscenza della propria lingua. Al consumo eccessivo di bevande alcoliche è noto da tempo come corrisponda un precoce declino cognitivo, che sfocia nella demenza alcolica nota anche come sindrome di Korsakov.
Detto ciò, caro amico, prima di...alzare il gomito è meglio meditare.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Gentilissimo Dottore,vorrei innanzitutto poterla ringraziare per aver preso in carico la mia richiesta e per tutto il lavoro che svolge nel suo lavoro e su questo sito.

Dopo i dovuti e sentiti ringraziamenti devo dire che il suo testo è stato molto chiarificatore, e ho letto con attenzione la sua disamina.

Vorrei continuare con la possibilità di parlarLe per approfondire il discorso, in particolare portandolo più sul mio caso, essendo da tempo praticamente astemio (bevo al massimo un dito di vino da dolce nelle occasioni importanti, che sento di poter eliminare d'ora in avanti senza grande pena avendo appreso che disturba anche un moderato consumo). Gli studi che lei mi ha riportato mi sembra di capire che siano studi sulla CRONICITA'.

Passando alla domanda vera e propria, sicuro che su di me non capiterà più avendo finito la fase adolescenziale...
Quel che invece vorrei chiederle, proprio perché più inerente alla mia persona è se anche l'abuso (in termini quantitativi) di poche e isolate volte provochino questi danni di morte neuronale.
In particolare mi incuriosirebbe chiederLe se

"" è vero quanto si dice: ovvero che in UNA singola sbronza muoiano neuroni?
[...] Se è vero che l'alcol etilico assunto una volta quasi a livello di coma porta alla morte di neuroni?""
O in un caso isolato è qualcosa di passeggero?

Non vorrei sembrarle pedante o rompiscatole, ma è una cosa che mi chiedo e vorrei poter rivolgere a Lei che ha sicuramente competenze al riguardo e credo che essere informati renda anche più sani (riprendendo il motto :) ).

Le auguro, per intanto, una buona serata!
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
L'intossicazione da alcol in seguito all'ingestione di un'importante quantità di alcol in un tempo limitato, ossia l'etilismo acuto, ha la capacità di deprimere il sistema nervoso centrale, analogamente a sostanze come i barbiturici o le benzodiazepine, ma non causa necrosi delle cellule nervose. Questo invece può accadere a carico del fegato, ma il discorso è diverso.
Buona serata anche a lei e...calma e gesso!
[#4]
dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Grazie Dottore, vede ero proprio convinto del contrario come la credenza popolare spesso suggerisce nell'equazione ( tanto alcool in un colpo=morte neuroni )..
In realtà il danno avviene negli utilizzatori assidui/cronici nelle modalità da lei esposte nel primo consulto mi pare di capire; ho ben compreso il discorso?

Le chiedo per riconferma, ad ogni modo dopo la sua risposta non la disturberò oltre e per questo la ringrazio di cuore :)
Questo consulto mi ha accresciuto.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Si ha compreso bene, e le confermo che nell'utilizzo anche di modiche quantità ma protratto nel tempo, il danno anche se contenuto comunque esiste.
Cordiali saluti
[#6]
dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
La ringrazio ancora,ci tenevo a scriverle la mia gratidudine. Ho trovato in lei uno specialista molto disponibile all'ascolto capace di dispensare consigli utili senza giudicare.

Porti un saluto alla sua città che mi sta tanto a cuore.

Cordialmente.