Un operazione alla schiena, decompressione ernia discale l4l5, l5 s1 che

salve, ho da poco effettuato un operazione alla schiena, decompressione ernia discale l4l5, l5 s1 che per 15 anni mi ha creato una situazione di disagio (nell'abito sportivo, sociale e di rapporti con l'altro sesso). In particolare, sono spesso molto nervoso, impaziente ed intransigente. oggi a 30 giorni dall'intervento, i dolori stanno fortemente diminuendo, anche se non ho ancora preso completamente possesso di tutte le mie energie. sono un ragazzo di successo, con un lavoro che mi gradifica sia a livello economico che emotivo, ho una ragazza meravigliosa e una figlia di undici mesi STUPENDA, ma ho veramente paura che questa mia aggressività mi possa far perdere l'amore della mia ragazza. non ho alzato mai le mani, ma la voce spesso. Provo uno stato di solitudine, mi sembra che il mio deficit sia un problema che gli altri non sono in grado di capire. Voglio stare più calmo ma per me è molto difficile. Ho richiesto un consulto ad un neurochirurgo, perchè penso che la colpa sia dovuta ad uno stato cronico causato da anni di mal di schiena, ma sono disposto anche a farmi visitare da uno psicologo. Vorrei pertanto un parere.
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Dr. Andrea Seghedoni Neurochirurgo, Medico di medicina manuale, Perfezionato in medicine non convenzionali 229 14
Salve

Il suo disturbo è , al momento, psicologico. Molto probabilmente è nato anche in funzione dei suoi dolori e disturbi al rachide, disturbi che per fortuna, sono in via di risoluzione.

Un neurochirurgo non la può aiutare, quello che poteva l'ha gia fatto eseguendo l'intervento. Se ci saranno ancora disturbi al rachide ( e molto probabilemte ce ne saranno, un intervento non è la baccheta magica), una costante attività fisica come il nuoto o altra attività consigliata da un fisiatra le darà sollievo e maggiore fiducia in quello che "può fare" la sua schiena.

Lei è una persona evidentemente forte, visti i risultati professionali e affettivi raggiunti, è solo giu per una situazione fisica che, dopo tanti anni, l'ha provata e che, per fortuna, è in via di risoluzione.

Il colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarlaa trovare piu facilmente una via di uscita a questa situazione.

Un saluto

Dr. Andrea Seghedoni,
neurochirurgo
www.andreaseghedoni.com