Dolore neuropatico alla gamba destra dopo intervento di stabilizzazione lombo sacrale

Gentilissi Dottori, agli inizi del mese di giugno, a causa di una anterolistesi L4-L5, ho subito un intervento neurochirurgico di stabilizzazione L3-L5 con viti e barre e contestuale recalibrage del canale spinale.
Vengo dimessa dopo 4 giorni di degenza in buone condizioni.
Dopo tre giorni dalle dimissioni, accuso un fortissimo dolore alla gamba destra, che si irradia dal ginocchio e prosegue lungo la parte esterna della gamba fino ad arrivare all'alluce, che è quasi del tutto intorpidito.
Mi reco al reparto di neurochirurgia presso la quale sono stata operata, per chiedere cosa stesse succedendo.
Vengono disposte sia una RM lombo sacrale (con e senza mezzo di contrasto) che una TAC, all'esame delle quali i neurochirurghi escludono problematiche dovute all'impianto ed imputano il dolore alla gamba ai postumi dell'intervento ed ad un forte edema nella sede dell'intervento.
Come terapia vengono prescritti cortisone in compresse e Lyrica 75 mattina e sera.
Con il progredire del tempo il dolore diventa sempre più forte, tanto da impedire il riposo sia notturno che diurno.
A nulla servono Voltaren fiale, miorilassanti, Palexia 100 2 volte al giorno, Urbason in fiale, Deltacortene fino al Toradol fiale.

Dietro consiglio del neurochirurgo, faccio una visita fisiatrica che diagnostica una sofferenza allo SPE.
Inizio delle sedute di laserterapia che in qualche modo dovrebbero attenuare la sintomatologia dolorosa.

Qualche giorno dopo eseguo una elettromiografia agli arti inferiori che evidenzia quanto segue: neuropatia assonale dello SPE a dx con segni di denervazione al tibiale dx.
Il neurologo che ha eseguito l'esame prescrive.
Lyrica 150 mg mattina e sera, e Cymbalta 1 compresssa la sera.

Nonostante tutto e dopo quasi 20 giorni di quest'ultima terapia, il dolore è talmente atroce ed invalidante, da diventare assolutamente non gestibile.

Nel frattempo avevo richiesto le copie delle RM e TAC citate all'inizio di questa narrazione.
In particolare il referto della TAC evidenzia quanto segue: "Postumi chirurgici di recente laminectomia e spinosectomia di L4, di parziale spinosectomia di L3 e di artrodesi mediante posizionamento di barre e viti transpeduncolari nel tratto L3-L5.
La vite transpeduncolare di L5 di sx si presenta lievemente medializzata lambendo la porzione craniale del neuroforame.

La mia domanda è: esiste la possibilità che la vite di L5 di sx lambendo il neuroforame, seppur di qualche millimetro, possa causare tutti i problemi ed i dolori di cui sopra?

Ringrazio fin d'ora coloro che vorranno rispondermi.
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Dr. Lorenzo Nigro Neurochirurgo 110 4
Salve,

La vite di L5 sinistra non è responsabile dei sintomi alla gamba di destra.

Le consiglio di rivolgersi ad un fisioterapista che con esercizi e terapia fisica strumentale può aiutarla nel recupero.

Cordiali saluti

Dr. Lorenzo Nigro
Neurochirurgo
Centro Chirurgico Toscano, Arezzo
nigro.nch@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la sollecita risposta. Nella descrizione ho indicato in maniera errata la posizione della vite, che si trova a destra e non a sinistra. Scusi per l'imprecisione.
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Dr. Lorenzo Nigro Neurochirurgo 110 4
Bisognerebbe valutare nel dettaglio le immagini radiologiche soprattutto della tc, se la vite presenta conflitti radicolari.

Consideri anche che una vite mal posizionata a quel livello le avrebbe dato una sintomatologia a tipo radicolopatia di L5 cioè coinvolgendo anche gluteo e coscia e non solo dolore e deficit alla gamba.

Inoltre è strano che il deficit lo abbia presentato a distanza di giorni dall’intervento e non fin da subito.

Inoltre andrebbe valutato se lei presenta un Lasegue positivo.

Ha avuto un importante edema della gamba che possa giustificare una lesione dello SPE ?

Non è un caso lineare ed andrebbe valutato più nel dettaglio: clinica, storia, esame obiettivo ed immagini radiologiche.

Dr. Lorenzo Nigro
Neurochirurgo
Centro Chirurgico Toscano, Arezzo
nigro.nch@gmail.com