Prima ernia discale l4l5 di grandi dimensioni, diversi trattamenti proposti, quale scegliere?

Gentili dottori,  
Ho 29 anni e negli ultimi 8 mesi mesi ho avuto dolori alla parte lombare frequenti che mi hanno costretto a una postura antalgica.
Nell'ultimo mese il dolore è aumentato di molto e si è localizzato anche sugli arti inferiori (glutei, quadricipiti, caviglia e piedi) costringendomi a stare sul letto.
Nelle ultime 2 settimane il dolore si è localizzato al polpaccio sinistro sulla parte esterna (dolore acuto) e glutei (simile a scosse elettriche a seguito di movimenti più rapidi).
I test dimostrano che riesco ad alzarmi sulle punte e sui talloni, e non ho perdite di sensibilità alle gambe o parte pelvica.
Una recente risonanza magnetica ha poi riscontrato una ernia espulsa molto grande in L4L5 con riduzione spessore disco intersomatico L4L5.

Ho così consultato 3 diversi dottori, che propongono i seguenti approcci:
1.
Un neurochirurgo sostiene che, sebbene l'ernia vada tolta, dato che ho mantenuto la mia forza nelle gambe e sensibilità si potrebbe provare con delle iniezioni ed operare soltanto se al follow-up non ci siano stati miglioramenti;
2.
Un ortopedico chirurgo sostiene che a giorni bisogna rimuovere l'ernia, il disco ed effettuare una fusione delle vertebre tramite innesto osseo (fusione lombare);
3.
Un altro neurochirurgo sostiene che a giorni sia necessario rimuovere l'ernia (ma non il disco) e l'inserimento di un dispositivo interspinoso decompressionante.

Si tratta della mia prima e unica ernia, e dunque sono molto preoccupato e indeciso poiché alcune opzioni mi sembrano estremamente invasive (opzione 2, fusione) senza che studi scientifici dimostrino chiaramente la sua maggiore efficacia rispetto alle altre due opzioni.
Potreste darmi il vostro consiglio?
Grazie molte in anticipo per il vostro aiuto.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Probabilmente oggi "rischiamo" una quarta opzione.

Visto che l'ernia viene descritta espulsa e molto voluminosa, sarei per l'asportazione della stessa ed anche della parte malacica del disco ancora in sede intersomatica.

Ritengo che le infiltrazioni, pur essendo io un "teorico" delle infiltrazioni che molto spesso mi hanno dato, se non ottimi, almeno molto più che soddisfacenti risultati, non siano da utilizzare in considerazione del rischio che la permanenza della compressione possa comportare ulteriori danni anche irreversibili.

A questo punto giungo alla mia soluzione che si divarica dalle tre segnalateLe.
Il danno alle radici nervose viene sicuramente dalla ernia espulsa, ma questa danneggia perché ha "una vis a tergo" da parte del disco degenerato. Quindi, asporterei anche il disco (solo la parte che risulta degenerata) e naturalmente l'ernia espulsa in modo da staccare anche eventuali residui dalla "vis a tergo". Una volta non più compressiva, l'ernia perde di efficacia (negativa) verso le radici della cauda e non rappresenta quel pericolo che al momento è in atto.
Come ultimo atto dell'intervento si cruentizzano i piatti discali sopra e sotto e si chiude la finestrella di approccio con materiale riassorbibile, ma capace di creare quanto meno una fibrosi calcifica (tipo ponte osseo) fra le due vertebre sopra e sottostante. Questa manovra permette, senza mettere materiale metallico (come viceversa suggerivano i miei due Colleghi) che troppo spesso riesce stabilmente algico per l'operato, di saldare i due somi vertebrali (medesimo risultato da Loro perseguito, ma con loro utilizzo di materiale metallico, quindi non riassorbibile).
Il predetto intervento che io Le ho descritto può essere eseguito con tecnica mininvasiva (fra l'altro, NON in anesteia generale, ma in sedo-analgesia) in modo da essere infinitamente meno traumatizzante per il paz. e concedergli una più veloce e quanto più completa ripresa dai disturbi presenti nel pre-intervento.
Se Lei ha piacere di documentarsi, legga gli articoli che ho scritto sull'argomento in questo stesso sito alla mia pagina personale.
Spero di non essermi eccessivamente dilungato e di essere stato comprensivo.
Se vuole, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294