Parkinson e depressione: nuova terapia, peggioramento mentale.

Buonasera,
Scrivo per mio padre di anni 66 affetto da sempre di depressione e nel 2021 gli è stato diagnosticato il morbo di parkinson.

A settembre siamo stati da uno psichiatra per curare un forte stato depressivo (assumeva già daparox e xanax ma non bastava).
Con l assunzione dei nuovi psicofarmaci ha avuto un alterazione dello stato mentale (non era lucido e metteva in atto comportamenti anomali) quindi in autonomia ho deciso di sospenderne l assunzione e infatti la situazione è rientrata.

Quindici giorni fa abbiamo consultato un nuovo neurologo perché continuava lo stato depressivo (dormiva tutto il giorno mentre la notte era sveglio).
Il neurologo ha rivisto la terapia:
da Sinemet 200/50 a rilascio modificato ha prescritto il Sinemet 100/25 non rm.
Lasciando solo 1 cpr di sinemet rm la sera prima di dormire;
Ha sospeso la rasagilina;
Ha sostituito daparox con entact;
Ha prescritto 1cpr di rivotril per dormire;
Ha prescritto 1cpr di gliatilin.

Pochi giorni dopo l inizio della nuova terapia papà ha nuovamente iniziato a stare male a livello mentale.
Da 15 giorni circa è in stato di confusione mentale che va sempre a peggiorare.
Non è piu lucido.
Dice frasi o fa discorsi senza senso, a volte non è in grado di riconoscere il luogo in cui si trova e le cose che ha intorno, ha allucinazioni, prende gli oggetti e li sposta, rimane immobile e con lo sguardo perso.
Urina dove si trova.
Ha sempre più difficoltà a muoversi, non riesce neanche a sedersi da solo.
È rigido nella corporatura.
Una notte è uscito da solo senza rendersi conto.

Pensando fosse come la volta precedente ho sospeso l entact ma la situazione non è migliorata affatto.
Lo stato confusionale peggiora di giorno in giorno.
Continua ad assumere il resto della terapia.

Ha effettuato la risonanza dal quale risulta:
Invecchiamento cerebrale di natura degenerativa e vascolare di entità moderata, Mastoidite destra.
Il dosaggio dell omocisteina è alto.
Il resto dei valori sono nella norma.

Non riusciamo a capire cosa gli crea questo stato e cosa fare.
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