Masturbazione infantile
Buongiorno, sono una mamma di una bimba di 6 anni compiuti a luglio. Da quando la piccola aveva circa un anno ha manifestato degli atti di sfregamento masturbatorio molto insistenti. All'inizio non prestavamo particolare attenzione ma col tempo questa pratica è diventata piuttosto insistente e frequente tanto che non riuscivamo a distoglierla. Arrivata alla materna, il "problema" è diventato particolarmente evidente tanto che dietro consiglio delle insegnanti e del pediatra ci siamo rivolti ad uno specialista psicologo dell'età evolutiva. il dottore, in quanto la bimba ancora piccola, ci ha suggerito di adottare comportamenti atti al dissuadere, distrarre e deviare l'attenzione in altre attività con modi pacati e cercando di non aggredire con negazioni autoritarie e cercando pian piano di renderla consapevole di quello che fa, visto che la pratica era molto frequente e incontrollata in qualsiasi posto si trovasse.Devo confessare che è molto difficile come mamma gestire queste situazioni, specie quando qualsiasi cosa non ha l'effetto sperato e, devo essere sincera, a volte l'ho sgridata in maniera esagerata. Il consulto è durato nel tempo in vari periodi dell'anno fino a qualche mese fa e l'unica cosa che siamo riusciti ad ottenere da lei è la consapevolezza dell'atto. A settembre a iniziato la scuola elementare e la situazione si è ripresentata; dico ripresentata perchè in determinati periodi come ad es. quello estivo la bimba sembra "dimenticarsene". Lo fa incessantemente da quando entra in classe fino a fine giornata con pochi momenti di pausa, a volte cosi intensamente che poi quando si ferma appoggia la testa sul banco e si addormenta! Ma poi riprende! C'è da dire che è una bimba sorridente, mai lagnosa, molto socievole, molto vivace, forse iperattiva a detta di molti e il dover fare delle cose con "costrizione" scolastica le viene davvero difficile, tanto che si rifiuta di lavorare in classe e le insegnanti non riescono a gestire la cosa in funzione degli altri bambini e dei programmi da svolgere. A casa il problema non scompare, magari è meno frequente perchè ci sono io che anche con uno sguardo la distolgo e cerco di deviare il suo interesse in altre attività. Il problema è che mi rendo conto di aver sbagliato in molte occasioni ed ora non riesco più a gestire la situazione; sono consapevole di non essere stata in grado di avere dei comportamenti adeguati ma credetemi ci sono dei momenti che non so davvero cos'altro fare! Spero che tutto ciò non abbia compromesso la sua sfera sessuale o psicologica. Ma cosa posso fare ora che c'è la scuola di mezzo dove è "costretta " a stare seduta e il "dover seguire" e "lavorare" per lei sono argomenti lontani perchè il suo unico pensiero specie a scuola "che non c'è mamma a guardarmi" è "altro"!!! Cerco sempre di gratificarla anche se sbaglia dicendole che la prossima volta cercherà di far meglio e cose di questo genere. Grazie per l'attenzione concessa.
[#1]
Allora,
qui bisogna proprio partire dalle basi...
A meno ché non si tratti di problematiche tipo: rallentamento cognitivo o ritardi vari dello sviluppo, la masturbazione nell'infanzia è una delle tante cose che servono al bambino per creare la propria identità.
Partendo da questo; gli specialisti che si occupano da sempre dello sviluppo psicosessuale sono gli Psicoanalisti.
Quindi, prima di qualsiasi cosa per coscienza personale, deve contattare ed andare con la bambina da uno psicoanalista infantile.
Ora possiamo anche partire da questo per spiegare il resto.
La masturbazione in infanzia non è legata a moti sessuali, quelli li riconosciamo noi perchè da adulti siamo abituati a vedere i comportamenti di questo tipo come disdicevoli.
Quindi, i pensieri del bambino in quel momento rappresentano un modo ripetitivo per consolarsi; per trovare quel piacere nell'affetto che in quel momento cambia.
Nella sua storia si legge che la bambina lo fa spesso quando si sente sotto pressione (scuola, compiti, stare ferma...); mentre quando è rilassata:
<<determinati periodi come ad es. quello estivo la bimba sembra "dimenticarsene">> (per riportare le sue parole.
oltre a questo lei ha riportato una frase:
<<Ma cosa posso fare ora che c'è la scuola di mezzo dove è "costretta " a stare seduta e il "dover seguire" e "lavorare" per lei sono argomenti lontani perchè il suo unico pensiero specie a scuola "che non c'è mamma a guardarmi" è "altro"!>>
Quando lei scrive "quando non c'è mamma", se sono parole della bambina; è possibile che sia ancora molto attaccata a lei e che la sua lontananza debba essere compensata e la bambina si consola.
Detto questo, e specificando che non posso emettere un giudizio univoco e realistico perchè ci sarebbe bisogno di un esame obiettivo effettuato facendo una visita con la bambina.
Mi viene da chiederle: "quando sono iniziati questi fenomeni cosa succedeva nella famiglia?
Cordialmente,
qui bisogna proprio partire dalle basi...
A meno ché non si tratti di problematiche tipo: rallentamento cognitivo o ritardi vari dello sviluppo, la masturbazione nell'infanzia è una delle tante cose che servono al bambino per creare la propria identità.
Partendo da questo; gli specialisti che si occupano da sempre dello sviluppo psicosessuale sono gli Psicoanalisti.
Quindi, prima di qualsiasi cosa per coscienza personale, deve contattare ed andare con la bambina da uno psicoanalista infantile.
Ora possiamo anche partire da questo per spiegare il resto.
La masturbazione in infanzia non è legata a moti sessuali, quelli li riconosciamo noi perchè da adulti siamo abituati a vedere i comportamenti di questo tipo come disdicevoli.
Quindi, i pensieri del bambino in quel momento rappresentano un modo ripetitivo per consolarsi; per trovare quel piacere nell'affetto che in quel momento cambia.
Nella sua storia si legge che la bambina lo fa spesso quando si sente sotto pressione (scuola, compiti, stare ferma...); mentre quando è rilassata:
<<determinati periodi come ad es. quello estivo la bimba sembra "dimenticarsene">> (per riportare le sue parole.
oltre a questo lei ha riportato una frase:
<<Ma cosa posso fare ora che c'è la scuola di mezzo dove è "costretta " a stare seduta e il "dover seguire" e "lavorare" per lei sono argomenti lontani perchè il suo unico pensiero specie a scuola "che non c'è mamma a guardarmi" è "altro"!>>
Quando lei scrive "quando non c'è mamma", se sono parole della bambina; è possibile che sia ancora molto attaccata a lei e che la sua lontananza debba essere compensata e la bambina si consola.
Detto questo, e specificando che non posso emettere un giudizio univoco e realistico perchè ci sarebbe bisogno di un esame obiettivo effettuato facendo una visita con la bambina.
Mi viene da chiederle: "quando sono iniziati questi fenomeni cosa succedeva nella famiglia?
Cordialmente,
Dr. Adriano Raffaele Principe
Psicologo Infanzia e Adolescenza - CTU -
Psicoterapeuta Psicoanalitico
Collaboratore Università di Chieti
[#2]
Gentile Signora,
In attesa che le rispondano i neuro/psichiatri, le allego una lettura che la potrà orientare sulla- difficile ed ansiogena -gestione dell'autoerotismo infantile.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1311-la-sessualita-dei-bambini-spaventa-i-genitori.html
In attesa che le rispondano i neuro/psichiatri, le allego una lettura che la potrà orientare sulla- difficile ed ansiogena -gestione dell'autoerotismo infantile.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1311-la-sessualita-dei-bambini-spaventa-i-genitori.html
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