Iperattività e alimentazione
Buonasera , vorrei chiedere un parere ed un consiglio ad un Neuropsichiatra Infantile . Mia figlia ha 4 anni e praticamente da sempre è una bambina agitata , super attiva e sempre sempre sempre in movimento . inoltre (dallo svezzamento , avvenuto a 5 mesi) abbiamo notato una sua difficoltà nell'assaggiare e sperimentare nuovi alimenti , oltre a questo, ha sempre preferito e mangiato solo pappe cremose (passati e pastine) ad altri alimenti solidi in ogni caso da piccola tendeva a mangiare più alimenti (anche frullati) di quanti ne mangi ora . In pratica nel corso degli anni , crescendo , piano piano ha escluso dalla sua alimentazione vari alimenti (anche dolci) . Preferisce ed esige (essendo una bambina anche molto decisa e testarda ) che le sue 'pappe' siano sempre di colore scuro in quanto le associa al suo piatto preferito che è 'pasta e lenticchie' . L'anno scorso , all'età di 3 anni , ho evitato di farla pranzare a scuola andandola a prendere ogni giorno alle 12:30 , quest'anno (ha cambiato asilo) invece mi ero imposta di farla iniziare dal primo giorno a pranzare a scuola per farla confrontare con gli altri bambini (dato che tra l'altro dev'essere ancora imboccata altrimenti resta digiuna) Da mamma , ascoltando i consigli di molte altre mamme con più esperienza di me (e anche dal suo EX pediatra) , mi sono sentita dire spesso di essere troppo apprensiva e ansiosa e che tutto passa con la crescita , in realtà le cose stanno peggiorando... quindi , Non ho più aspettato e ne ho parlato con l'attuale pediatra che segue mia figlia , mi ha confermato i miei sospetti e mi ha detto di prendere assolutamente provvedimenti consigliandomi di effettuare una visita dal neuropsichiatra infantile dell'ASL di appartenenza , l'abbiamo fatta e dopo averla vista per 10/15 minuti la dottoressa mi ha detto che si tratta di Iperattività , disturbi dell'attenzione e della relazione ( questo perchè mia figlia non riusciva a legare ne ad andare con piacere a scuola perchè viveva con ansia la mattinata in attesa del momento del pranzo ) . La dottoressa mi ha anche consigliato di assecondarla e di non insistere , di andarla a prendere anche quest'anno alle 12:30 e di non farla pranzare a scuola , così facendo il rapporto con gli amichetti di mia figlia è migliorato nettamente , li invita a casa , è felice di andare a scuola e questo mi fa molto piacere . Al momento siamo in lista di attesa per iniziare una terapia di Psicomotricità in uno dei centri convenzionati della nostra zona e intanto il suo pediatra mi ha anche consigliato di farla seguire da un neuropsichiatra privatamente e più spesso contemporaneamente alla psicomotricità perchè essendo un percorso molto lungo potrebbe anche non essere sufficiente .
Attendo pareri e consigli . Vi ringrazio , Antonella
Attendo pareri e consigli . Vi ringrazio , Antonella
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Dalla descrizione del quadro presentato dalla bambina e dai i controlli effettuati, col pediatra, il Neuropsichiatra Infantile e l'inizio della Psicomotricità, sembra che la bambina sia già inserita in un ottimo iter diagnostico e terapeutico.
Essersi affidati agli specialisti ed avere iniziato tempestivamente una terapia riabilitativa, sono senz'altro espressione di grande attenzione e premura nei confronti della piccola.
Nei protocolli attuali è riportato che l'intervento precoce, ovvero iniziare il prima possibile i trattamenti, è una chiave importante per il miglioramento e auspicabilmente la risoluzione dei sentimo e delle difficoltà presenti al momento della diagnosi iniziale .
In queste situazioni è anche consigliato il contemporaneo inizio di una psicoterapia analitica individuale per la bambina e sostegno alla genitorialità per il papà e per la mamma.
L'unione delle forze e l'interazione positiva di "trattamenti integrati", neuropsichiatrico, riabilitativo, psicoterapeutico, sono attualmente considerati con le migliori possibilità di cura nei disturbi infantili anche precocissimi.
Essersi affidati agli specialisti ed avere iniziato tempestivamente una terapia riabilitativa, sono senz'altro espressione di grande attenzione e premura nei confronti della piccola.
Nei protocolli attuali è riportato che l'intervento precoce, ovvero iniziare il prima possibile i trattamenti, è una chiave importante per il miglioramento e auspicabilmente la risoluzione dei sentimo e delle difficoltà presenti al momento della diagnosi iniziale .
In queste situazioni è anche consigliato il contemporaneo inizio di una psicoterapia analitica individuale per la bambina e sostegno alla genitorialità per il papà e per la mamma.
L'unione delle forze e l'interazione positiva di "trattamenti integrati", neuropsichiatrico, riabilitativo, psicoterapeutico, sono attualmente considerati con le migliori possibilità di cura nei disturbi infantili anche precocissimi.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 16/12/2016.
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