Papilledema pseudotumor cerebri :perdita vista

Sono una ragazza di 21 anni e a seguito di un pseudotumor cerebri ho avuto un papilledema bilaterale.Con la terapia steroidea e Diamox l'occhio sinistro è decisamente migliorato mentre dal destro vedo solo delle ombre...Ho eseguito una seconda rachicentesi alcuni gg fa e la pressione del liquor è risultata di 260...mi hanno riferito essere ancora alta.....sono preoccupata soprattutto per la vista dell'occhio destro...e temo nel peggio...che i danni siano irreversibili. Anche l'esame del campo visivo all'occhio destro conferma una perdita quasi totale nelle zone periferiche..solo nella zona centrale vedo ancora.. ma tutto sfuocato come in un tubo...Cosa posso fare?
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Dr. Diego Micochero Oculista 1.4k 61 20
Gentile ragazza di Savona,
oltre a quanto è stato giustamente fatto finora, non c'è altro da fare: bisogna solamente aspettare che la pressione liquorale scenda e permetta al nervo di sfiammarsi.

Una parte del nervo ottico corre dentro un canale osseo, per cui se si edemizza (cioè se si gonfia, )viene compresso dalle pareti del canale che lo contiene, e tale compressione è alla base dei sintomi.

Appena diminuirà l'edema delil nervo ottico, la vista tornerà a migliorare, sempre che la compressione non sia durata tanto da aver causato danni permanenti ad una parte delle fibre nervose che compongono il nervo stesso.

Si affidi con fiducia alle cure dei medici che l'hanno seguita finora, vedrà che le cose miglioreranno.
Cordialmente

DOTT.DIEGO MICOCHERO
DOTTORE DI RICERCA e già PROFESSORE a c.dell' UNIVERSITA' di PADOVA
Corso del Popolo, 21 PADOVA
340 5240373-338 8718992

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Utente
Utente
La rigrazio molto per la cortese e sollecita risposta. Tanto per completare il quadro clinico posso aggiungere che l'anno scorso, a settembre, l'oculista mi aveva detto che era tutto a posto e durante quest'anno lo pseudotumor non mi ha mai dato sintomi particolari se non un generale senso di stanchezza che attribuivo ad altre cause.....poi 45 gg fa...sono sorti i disturbi gravi alla visione....sino al giorno prima ci vedevo...la mia paura è che il nervo ottico sia entrato in sofferenza da chissà quanto tempo e non soltanto da quando sono comparsi i disturbi alla vista.....Attenderò con pazienza l'evoluzione delle cose.
Saluti e ancora grazie.
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Utente
Utente
Gentile dottore,
questa mattina ho fatto di nuovo un altro prelievo di liquor (50 cc)..mi hanno ridotto il cortisone..sono preoccupata per la vista.L'occhio destro non migliora. Il neurologo ha detto che dovrei rivolgermi in qualche centro specializzato....ha parlato anche di defenestrazione del nervo ottico....Vorrei rivolgermi a qualche centro specializzato ..eventualmente anche all'estero. Ho la sensazione che ogni gg che passa sia un giorno perso in questa dolorosissima situazione. Ha qualche contatto?..dove posso rivolgermi al più presto?
Grazie
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Dr. Diego Micochero Oculista 1.4k 61 20
Non so da dove lei scriva,
comunque qui a Padova il dott. Scienza, primario di neurochirurgia, potrebbe credo darle dei consigli sul da farsi ed eventualmente operarla.
Può contattare la segreteria tramite il centralino dell'ospedale 049 821 11 11.
Altrimenti, se le è più comodo, anche all'ospedale Niguarda di Milano sono preparati per casi simili al suo.
Chieda anche ai medici che la stanno seguendo.
Cordialmente
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Utente
Utente
Egregio dottore,
sono stata operata da una settimana al Policlinico S. Matteo di Pavia presso il quale mi è stata praticata una derivazione ventricolo peritoneale.
Il problema è stato affrontato soprattutto dal punto di vista neurologico, per cui rimangono ancora presenti i dubbi iniziali:non so se il papilledema ha condotto o meno ad atrofia ottica. Quali esami dovrei fare, adesso, per avere una risposta in tal senso, senza aspettare che sia il tempo a darmela?
Cordialmente La ringrazio.
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Dr. Diego Micochero Oculista 1.4k 61 20
Carissima ragazza di Savona,
per conoscere lo stato anatomofisiologico del nervo ottico gli esami da eseguire sono: Esami elettrofunzionali ( PEV ), una Campimetria Automatica Computerizzata ( PAC ), una visita oculistica per valutare l'aspetto clinico della papilla ottica, ed eventualmente, come esame complementare, una Polarimetria a scansione laser( GDxVCC ) per valutare lo spessore delle fibre del nervo.
In ogni caso le suggerisco di affidare la gestione della situazione al suo oculista, che valuterà quali di questi esami fare e potrà poi valutarne gli esiti.
Cordialmente