Il mio medico mi ha detto che devo evitare
ho 54 anni, 4 anni fa ho scoperto di soffrire di maculopatia non essudativa, l'anno scorso nell'occhio sinistro si è formato un neovaso che mi faceva vedere gli oggetti molto storti ho fatto tre iniezioni di avastin e ora la situazione è molto migliorata e per fortuna posso vivere normalmente, il mio medico mi ha detto che devo evitare di andare sopra i 300 metri perchè la ridotta ossigenazione potrebbe favorire la formazione di neovasi dato che questo cambia molto la mia vita volevo sapere, dato che altri dicono che fino a 1000 metri non c'è pericolo, cosa ne pensate se posso andare a 600 700 800 metri oppure il rischio c'è. grazie e saluti.
[#1]
Oculista
Carissimo,
io non starei attento "al metro",ma hai dati anatomopatologici-funzionali del problema!!!
Lei pensi che esiste anche una La retinopatia da altitudine che colpisce gli scalatori delle cime superiori ai 6.000 metri è un problema conosciuto dagli alpinisti professionisti e dai loro estimatori.
Nel corso di spedizioni nell'Himalaya sono stati fatti degli esperimenti in ben 3 spedizioni, su 40 arrampicatori. Più del 90% dei partecipanti ha sviluppato una retinopatia da altitudine. Alcuni soggetti hanno patito inoltre la complicanza di un edema cerebrale da altitudine. Ben 2 scalatori sono deceduti per le complicanze della mancanza di ossigeno e hanno presentato all'esame autoptico emorragie retiniche diffuse ed edema della pupilla. L'esame oculistico del fondo dell'occhio su tutti i partecipanti alle spedizioni ha permesso di stabilire quattro gradi di situazione del circolo artero-venoso del fondo oculare via via più compromesso per il deficit da debito di ossigeno. Nel I grado il letto vascolare è dilatato e vi sono scarse emorragie. Nel IV grado si arriva ad emorragie gravi maculari e vitreali che possono provocare perdita visiva e papilledema. Ai primi sintomi è stato necessario applicare un supplemento di ossigeno e terapia con steroidi e diuretici anche per prevenire la progressione della patologia nell'edema cerebrale.
Tutto questo è però a 6.ooo e rotti metri,ma fino a 1000-1300 metri non ci sono grossi problemi!!
Un saluto
io non starei attento "al metro",ma hai dati anatomopatologici-funzionali del problema!!!
Lei pensi che esiste anche una La retinopatia da altitudine che colpisce gli scalatori delle cime superiori ai 6.000 metri è un problema conosciuto dagli alpinisti professionisti e dai loro estimatori.
Nel corso di spedizioni nell'Himalaya sono stati fatti degli esperimenti in ben 3 spedizioni, su 40 arrampicatori. Più del 90% dei partecipanti ha sviluppato una retinopatia da altitudine. Alcuni soggetti hanno patito inoltre la complicanza di un edema cerebrale da altitudine. Ben 2 scalatori sono deceduti per le complicanze della mancanza di ossigeno e hanno presentato all'esame autoptico emorragie retiniche diffuse ed edema della pupilla. L'esame oculistico del fondo dell'occhio su tutti i partecipanti alle spedizioni ha permesso di stabilire quattro gradi di situazione del circolo artero-venoso del fondo oculare via via più compromesso per il deficit da debito di ossigeno. Nel I grado il letto vascolare è dilatato e vi sono scarse emorragie. Nel IV grado si arriva ad emorragie gravi maculari e vitreali che possono provocare perdita visiva e papilledema. Ai primi sintomi è stato necessario applicare un supplemento di ossigeno e terapia con steroidi e diuretici anche per prevenire la progressione della patologia nell'edema cerebrale.
Tutto questo è però a 6.ooo e rotti metri,ma fino a 1000-1300 metri non ci sono grossi problemi!!
Un saluto
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 29/01/2009.
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