Consigli su come dovrei procedere dopo una serie di diagnosi su molare infetto
Riassumo la mia situazione con un molare in basso a destra, il numero 46.
Ad inizio 2023 è stato devitalizzato a seguito di una carie.
Dopo la devitalizzazione è stato poi sigillato ed installata una corona.
Essendo un franchise nel frattempo il medico ha cambiato studio.
Due settimane fa questo dente ha cominciato a darmi fastidio fino ad arrivare, dopo qualche giorno, ad un dolore intenso.
Sono tornato dal franchise e un'altro dentista mi ha prescritto un'antibiotico e di tornare se avessi avuto altri dolori.
La risposta mi ha stranito e sono andato da un'altro specialista che, dopo una radiografia, mi ha detto che il dente è infetto a causa di una terapia canalare che non è arrivata al fondo della radice.
Quello che mi ha proposto è un ritrattamento canalare.
Però ho scoperto dopo che non avessero più la convenzione con l'assicurazione.
Nel frattempo è passata una settimana e ho finito il trattamento antibiotico.
Mi è venuto però un piccolo ascesso sulla gengiva.
Il dolore è scomparso ma è rimasta una leggera sensibilità al dente.
Il dente però e' stabile ed ho cominciato a masticarci sopra cibi morbidi.
A questo punto sono andato da un terzo studio per una visita di controllo dove lo specialista mi ha subito drenato l'ascesso e mi ha detto che dovrei rifare un trattamento canalare e, nel caso non avesse successo, c'è la possibilità del taglio dell'apice del dente.
Ha però voluto reindirizzarmi al proprietario dello studio, ritenendolo un collega più anziano e con più esperienza, per una seconda valutazione.
Il giorno dopo il collega mi ha dato una diagnosi completamente diversa dicendomi che l'infezione ha già preso la parte alta del dente (la biforcazione della radice) e che fosse già estesa.
Un trattamento canalare non avrebbe risolto ed in futuro avrei avuto un nuovo focolare di batteri.
Mi dice inoltre che bisogna intervenire subito togliendo il dente e successivamente un impianto.
Ho chiesto se fosse possibile comunque tentare la terapia canalare per cercare di salvare il dente ma mi ha risposto che è rischioso (oltre che uno spreco di denaro) in quanto, se il trattamento non fosse andato a buon fine, i batteri mi avrebbero consumato l'osso impedendo la stabilità/possibilità di successo di un futuro impianto.
Raccolto queste informazioni sono tornato dal mio solito franchise chiedendo, in quanto i primi ad aver curato il dente, cosa potessi fare.
La valutazione del loro medico è stata che c'è la possibilità di un trattamento canalare con un 50/50 di successo e che se vi fosse una frattura della radice (invisibile) non ci sarebbe la possibilità di guarigione obbligandomi ad un impianto.
Il trattamento canalare, senza spese, me lo potrebbero fare tra 20 giorni in quanto pieni.
La corona sarebbe invece poi richiusa e non sostituita o sostituita a carico mio se non recuperabile.
Sono a questo punto molto confuso.
Dovrei fare direttamente un'impianto o provare il ritrattamento con i rischi annessi esposti dall'altro studio?
Ad inizio 2023 è stato devitalizzato a seguito di una carie.
Dopo la devitalizzazione è stato poi sigillato ed installata una corona.
Essendo un franchise nel frattempo il medico ha cambiato studio.
Due settimane fa questo dente ha cominciato a darmi fastidio fino ad arrivare, dopo qualche giorno, ad un dolore intenso.
Sono tornato dal franchise e un'altro dentista mi ha prescritto un'antibiotico e di tornare se avessi avuto altri dolori.
La risposta mi ha stranito e sono andato da un'altro specialista che, dopo una radiografia, mi ha detto che il dente è infetto a causa di una terapia canalare che non è arrivata al fondo della radice.
Quello che mi ha proposto è un ritrattamento canalare.
Però ho scoperto dopo che non avessero più la convenzione con l'assicurazione.
Nel frattempo è passata una settimana e ho finito il trattamento antibiotico.
Mi è venuto però un piccolo ascesso sulla gengiva.
Il dolore è scomparso ma è rimasta una leggera sensibilità al dente.
Il dente però e' stabile ed ho cominciato a masticarci sopra cibi morbidi.
A questo punto sono andato da un terzo studio per una visita di controllo dove lo specialista mi ha subito drenato l'ascesso e mi ha detto che dovrei rifare un trattamento canalare e, nel caso non avesse successo, c'è la possibilità del taglio dell'apice del dente.
Ha però voluto reindirizzarmi al proprietario dello studio, ritenendolo un collega più anziano e con più esperienza, per una seconda valutazione.
Il giorno dopo il collega mi ha dato una diagnosi completamente diversa dicendomi che l'infezione ha già preso la parte alta del dente (la biforcazione della radice) e che fosse già estesa.
Un trattamento canalare non avrebbe risolto ed in futuro avrei avuto un nuovo focolare di batteri.
Mi dice inoltre che bisogna intervenire subito togliendo il dente e successivamente un impianto.
Ho chiesto se fosse possibile comunque tentare la terapia canalare per cercare di salvare il dente ma mi ha risposto che è rischioso (oltre che uno spreco di denaro) in quanto, se il trattamento non fosse andato a buon fine, i batteri mi avrebbero consumato l'osso impedendo la stabilità/possibilità di successo di un futuro impianto.
Raccolto queste informazioni sono tornato dal mio solito franchise chiedendo, in quanto i primi ad aver curato il dente, cosa potessi fare.
La valutazione del loro medico è stata che c'è la possibilità di un trattamento canalare con un 50/50 di successo e che se vi fosse una frattura della radice (invisibile) non ci sarebbe la possibilità di guarigione obbligandomi ad un impianto.
Il trattamento canalare, senza spese, me lo potrebbero fare tra 20 giorni in quanto pieni.
La corona sarebbe invece poi richiusa e non sostituita o sostituita a carico mio se non recuperabile.
Sono a questo punto molto confuso.
Dovrei fare direttamente un'impianto o provare il ritrattamento con i rischi annessi esposti dall'altro studio?
Ha sentito così tante campane che è normale essere confuso...la capisco.
Darle consigli in queste situazioni è molto complesso, perché non abbiamo modo di visitarla, né di vedere le lastre, in quanto vietato dal regolamento. Indubbiamente, se c'è anche una minima possibilità, è sempre meglio ritrattare il suo dente: a mettere un impianto c'è sempre tempo...
Darle consigli in queste situazioni è molto complesso, perché non abbiamo modo di visitarla, né di vedere le lastre, in quanto vietato dal regolamento. Indubbiamente, se c'è anche una minima possibilità, è sempre meglio ritrattare il suo dente: a mettere un impianto c'è sempre tempo...
Dr. Giuseppe Antonio Privitera
Odontoiatra
Probabilmente il dente è stato trattato con approssimazione! quindi la parte nervosa non asportata si è infettata.
La corona se intatta potrebbe essere riutilizzata ,se il dente non ha subito grosse modifiche dopo il ritrattamento
La corona se intatta potrebbe essere riutilizzata ,se il dente non ha subito grosse modifiche dopo il ritrattamento
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 247 visite dal 17/02/2025.
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