La gengiva del canino si è ritirata gradualmente sino

Buongiorno a tutti,

meno di un anno fa ho inserito due impianti adiacenti ai canini inferiori (in posizione degli incisivi inferiori). In entrambi i casi la filettatura è esposta in quanto la gengiva non è sufficiente a ricoprirli, anche se inizialmente ve ne era in abbondanza. Può essere un problema?
La cosa che più mi preoccupa però è legata ad uno dei due impianti che è stato tentato ben 3 volte e sempre in modo post-estrattivo (rimozione e innesto nella stessa seduta). L'ultima volta, quella "buona", la radiografia evidenziava come la testa dell'impianto fosse appoggiata alla radice del canino. La gengiva del canino si è ritirata gradualmente sino a raggiungere lo stesso livello di quella intorno all'impianto. Avevo piccoli fastidi sporadici dovuti al caldo/freddo durante la pulizia, ma da quando il dentista ha applicato una resina particolare per prevenire questi piccoli disturbi, il canino è diventato estremamente sensibile e mi fa un male atroce, a tratti insopportabile. Non so cosa fare. Il fatto è che fa male anche a
riposo (senza particolari stimoli) e ciò mi condiziona durante tutta la giornata.
Cosa mi consigliate di fare?
Grato in anticipo per tutti i vostri contributi.
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Dr. Carlo Alessandro Aversa Dentista, Medico legale 443 11
Pur coi limiti di un consulto online, se la gengiva intorno al canino si è ritirata fino ad abbassarsi a livello dell'impianto significa che parte della radice del canino è rimasta scoperta e quindi non meraviglia che sia sensibile; in genere la sensibilità regredisce lentamente ma in alcuni casi è necesario devitalizzare il dente per risolvere il problema, sempre che gli impianti siano andati a buon fine ed il problema non derivi dal loro posizionamento magari troppo vicino all'apice della radice del canino. Ma anche in questo caso, se l'impianto è stabile e integrato vale la pena devitalizzare il canino

Dr. C. Alessandro Aversa
Medico Chirurgo Odontostomatologo in Firenze
www.dentistaversa.it

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Dr. Alessandro Francini Dentista 532 20
"In entrambi i casi la filettatura è esposta in quanto la gengiva non è sufficiente a ricoprirli, anche se inizialmente ve ne era in abbondanza. Può essere un problema?"

In linea di massima sì, ma finchè l'impianto non perde stabilità e risulta comunque integrato tutto ok.

La sintomatologia dolorosa sul canino fa pensare che sia ormai necessaria la devitalizzazione. Se il dolore è continuo e spontaneo, non provocato da stimoli particolari, siamo probabilmente di fronte a uno stato di pulpite irreversibile.

Giusto comunque il tentativo di desensibilizzare, anche se poi non è riuscito.

Da stabilire le cause della sensibilità.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Francini
Studio Ri.Gi. v. D'Agrate 9 - 20900 Monza
tel. 0392020518
Risposta a carattere informativo, non diagnostico/terapeutico

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le gentili risposte.
La cosa che mi allarma, oltre alle considerazioni in merito alle filettature esposte, è il parere concordante in merito alla devitalizzazione del canino. Premettendo che la mia richiesta ha scopo informativo e non polemico, che mi sono recato dal dentista per risolvere un determinato problema non riguardante il canino e che quest'ultimo era perfettamente sano prima di tutti gli interventi e lo è stato fino all'ultimo tentativo di impianto, vi chiedo se secondo voi è giusto che un paziente debba ritrovarsi ad affrontare ulteriori spese (sia biologiche, che economiche - cura canalare, capsula ecc...) e rischiare di perdere (perchè andrà a finire così) un ulteriore dente con tutto ciò che ne consegue. Dovrebbe, il paziente, correre successivamente il rischio che la stessa cosa accada con il primo molare e via dicendo fino a dover sostituire tutti i denti oppure c'è un modo per tutelarsi o forse è ancora meglio optare per soluzioni non invasive e meno rischiose e dispendiose? Ricordo che al momento di decidere se effettuare o meno l'impianto e in generale in tutte le pubblicazioni "commerciali" sull'argomento, non ho mai sentito parlare del rischio di danneggiare i denti adiacenti, anzi, ho sentito che, nonostante i piccoli fastidi iniziali per via dell'intervento ecc..., l'impianto è da preferire ad altre soluzioni proprio perchè non causa problemi ai denti circostanti... Non so cosa pensare...
Mi scuso se la richiesta ha assunto i contorni dello sfogo, ma ripeto che non voglio polemizzare. Si tratta di capire cosa può e soprattutto "deve" fare un paziente che affronta enormi sacrifici per migliorare la propria condizione e si ritrova con un lavoro potenzialmente a rischio (filettature esposte) ed un nuovo problema da risolvere.
Grazie ancora.
Saluti
[#4]
Dr. Carlo Alessandro Aversa Dentista, Medico legale 443 11
attenzione! quello che noi scriviamo sono delle ipotesi che faccianmo sulla base di quanto lei ci racconta ma le cose potrebbero stare in tutt'altro modo e solo il dentista che ha svolto il lavoro conosce i particolari; magari il canino sta bene ed è solo temporaneamente sensibile e le spire esposte, se l'impianto è integrato, non significano fallimento dell'impianto. Poi, se vogliamo fare i disfattisti, pessimisti e trovare per forza un colpevole di una anomala evoluzione di una terapia che ha insiti i rischi chirurgici di ogni terapia simile in qualsiasi altro distretto del corpo, facciamolo pure ma non possiamo seguirla in questo ragionamento.
Canino devitalizzato (eventualmente) non significa certo canino perso e non per questo si perdono poi i premolari e tutti gli altri denti; il fatto che lei non abbia letto qualcosa su internet non significa che non sia vero e possibile: rimaniamo nell'ambito del realistico e affronti il problema direttamente con l'operatore; spero le darà le spiegazioni necessarie a chiarire come procedere e cosa è successo.
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