Linfoadenectomia

a frebbaio ho subito un intervento di isterectomia-annessiectomia destra con linfoadenectomia e omentectomia; EI intraoperartorio = ADK con aspetti di tipo endometrioide; EI= ADK a cellule chiare dell'ovaio destro (cistica papillare), con estenzione alla superficie ovarica, alla parete dell'utero e del sigma retto; N+ (1/1 linfonodo della fossa iliaca destra e 3/3 della fossa iliaca sin); pT2c, pN1. Wasching. Successivamente ho effettuato 6 cicli CT secondo schema Carboplatino AUC5 (545 mg) taxolo (250 mg) die 1 - 21.
Eseguita TAC di controllo tra la quarta e sesta seduta chemioterapica
condizioni generali buone sempre nella norma in particolare CEA e CA 125 normali salvo piccola adenopatia inguinale sinistr di 11,6 X 8,1 mm.
Infine effettuata Pet ad agosto dopo aver terminato i 6 cicli di chemioterapia.
Quest'ultima ha evidenziato capatazioni dubbie a livello inguinale e i zona paravescicale (non escludibile artefatto in quest'ultima sede)
La dottoressa decide di farmi agoaspirato in cui risultato é: positività cellule di ADK riferibili alla ota primitività ovarica diagnostico su linfonodo inguinale sinistro.
Mi è stato appena comunicato che dovrò subire un ulteriore intervento (linfoadenectomia radicale sinistra) e iniziare altro trattamento CT secondo schema Caelyx + Gemcitabina.
A questo punto sono confusa, mi era stato detto di dover fare chemio in via preventiva dato che l'operazione era andata bene che tutto era stato ben ripulito. (ache perchè questa piccola formazione si è presentata durante la chemio)
Tutto questo cosa significa che la chemioterapia non ha funzionato?
Non capisco come mai la cea e CA 125 sono normali ?
So che sono cose che devo chiedere alla mia dottoressa ma vorrei anche altri pareri
Grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la stadiazione iniziale indicava un coinvolgimento linfonodale, quindi uno sconfinamento di malattia. La chirurgia aveva portato via tutto quello che era macroscopicamente visibile e la chemioterapia doveva bonificare l'eventuale malattia minima residua. Accade purtroppo che le cellule residue non siano sensibili ai chemioterapici impiegati e continuino a proliferare nonostante la chemioterapia. Anche i marcatori sono delle sostanze che non sempre vengono prodotte dalle cellule tumorali e ci sono casi in cui sono falsamente negativi, pure in presenza di malattia. E' senza dubbio opportuno un nuovo intervento ed un nuovo trattamento chemioterapico, magari in abbinamento con ipertermia sull'addome.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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dopo
Utente
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La ringrazio per la sua celere risposta.