Adenocarcinoma duodenale - possibile trattamento
Salve, vorrei delle delucidazioni sulla situazione di mio padre. Ha una stenosi serrata del duodeno (post-papillare) senza ittero. Per 2 mesi è stato a digiuno e senza bere, solo con delle flebo, a causa del vomito profuso. Adesso la stenosi è stata trattata con l'apposizione di uno stent per risolvere l'ostruzione. L'esame istologico parla di adenocarcinoma moderatamente differenziato. Alla TC si vedeva la stenosi e delle dubbie lesioni epatiche. Dubbie perchè, avendo un fegato multicistico, a quanto pare, è difficile differenziare cisti e lesioni secondarie. Il radiologo che ha confrontato con le TC precedenti sembra escludere la presenza delle lesioni. Altri radiologi dicono, invece, che le lesioni sembrano secondarie. Vorrei sapere se c'è la possibilità di una terapia medica (o radioterapica) per ritardare l'avanzata della malattia.
Spero in un Vs riscontro.
Grazie anticipatamente
Spero in un Vs riscontro.
Grazie anticipatamente
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Gentile Utente,
direi che è opportuna una combinazione di chemioterapia antiblastica ed ipertermia.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
direi che è opportuna una combinazione di chemioterapia antiblastica ed ipertermia.
un caro saluto
Carlo Pastore
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Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Ex utente
La ringrazio tanto dottore. Quindi l'ipertermia può essere utile nel nostro caso?! Perchè io ho sentito pareri contrastanti su questa metodica e onestamente sono un po' confusa. Un'altra domanda: quale protocollo di chemioterapia è il più utile? Considerando che mio padre è stato operato di pneumonectomia completa destra e apicectomia sinistra e non ha, quindi, un'ottima funzionalità respiratoria, anche se la pneumologa che lo segue (e che lo ha visitato proprio ieri) ha detto che, compatibilmente con la situazione, da questo punto di vista va bene. Grazie ancora
[#3]
Di nulla figurati. Il regime di chemioterapia deve essere "sartorialmente" adeguato alle sue condizioni generali. L'ipertermia può aumentare l'effetto locale delle altre terapie. E' opportuno studiare una strategia integrata di attacco alla malattia stando attenti alle condizioni generali
un caro saluto
Carlo Pastore
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Carlo Pastore
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 20/05/2010.
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