Chemioterapia metastasi epatiche
Buongiorno!
Mio padre è stato colpito da adenocarcinoma G2 pT4 N2 4/33 M1 epatico e peritoneo stadio IV.
Il 31/10/05 è stato sottoposto ad emicolectomia dx e poi a 6 cicli di chemioterapia con Capecitabina ma con progressione a livello epatico. In seguito sono stati fatti 12 cicli di chemioterapia schema Folfox,dopo posizionamento di port a cath. La prima Tac dopo 6 cicli Folfox evidenziava una diminuzione di circa il 50% delle metastasi, dopo il dodicesimo ciclo si è manifestata la progressione della malattia fino ad annullare la regressione precedente.
Ora alcuni dottori programmano cicli di chemioterapia con schema Folfiri; un altro suggerisce Bevacizumab. Mio padre ha 75 anni, ma è sempre vivace e grintoso. Come mi consigliate di proseguire? Grazie
Adriano
Mio padre è stato colpito da adenocarcinoma G2 pT4 N2 4/33 M1 epatico e peritoneo stadio IV.
Il 31/10/05 è stato sottoposto ad emicolectomia dx e poi a 6 cicli di chemioterapia con Capecitabina ma con progressione a livello epatico. In seguito sono stati fatti 12 cicli di chemioterapia schema Folfox,dopo posizionamento di port a cath. La prima Tac dopo 6 cicli Folfox evidenziava una diminuzione di circa il 50% delle metastasi, dopo il dodicesimo ciclo si è manifestata la progressione della malattia fino ad annullare la regressione precedente.
Ora alcuni dottori programmano cicli di chemioterapia con schema Folfiri; un altro suggerisce Bevacizumab. Mio padre ha 75 anni, ma è sempre vivace e grintoso. Come mi consigliate di proseguire? Grazie
Adriano
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E' necessario che ci riporti il quadro epatico dell'ultima TC o dell'ultima ETG addome.
Se il paziente è in buone condizioni generali e se non ci sono altre sedi di malattia(compreso il primitivo al colon) e quelle epatiche sono per numero < a 4 e per dimensioni <3 cm è possibile anche sottoporlo ad un trattamento stereotassico di RT(con tomoterapia), possibilmente a fine dei cicli di chemioterapia proposti. Sul tipo di farmaco aspetti il parere dei colleghi chemioterapisti di questo forum.
Cordiali saluti
Dr.Filippo alongi
Se il paziente è in buone condizioni generali e se non ci sono altre sedi di malattia(compreso il primitivo al colon) e quelle epatiche sono per numero < a 4 e per dimensioni <3 cm è possibile anche sottoporlo ad un trattamento stereotassico di RT(con tomoterapia), possibilmente a fine dei cicli di chemioterapia proposti. Sul tipo di farmaco aspetti il parere dei colleghi chemioterapisti di questo forum.
Cordiali saluti
Dr.Filippo alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#2]
Caro Adriano,
dopo i diversi cicli di chemioterapia che sono stati eseguiti per adenocarcinoma del colon in fase ripetitiva, la malattia residua ha purtroppo minori probabilità di risposta. L'età di suo padre inoltre impone una certa attenzione riguardo alla tossicità cumulativa dei trattamenti. Detto questo però si può tentare una nuova linea di chemioterapia condotta con le precauzioni di cui sopra. Io intraprenderei lo schema Folfiri, lasciando il bevacizumab (Avastin) ad eventuale progressione. Il bevacizumab fa parte della nuova classe di farmaci inibitori dell'angiogenesi tumorale ma è ancora in una fase precoce di utilizzo (anche se ha dimostrato egregie qualità). L'irinotecan dello schema folfiri può portare ancora una risposta. Eseguirei quindi 3 cicli di folfiri con rivalutazione TC ed a seguire in caso di scarsa o mancata risposta, bevacizumab.
Dimenticavo, è stata eseguita la valutazione dell'EGFR sul pezzo operatorio iniziale o su biopsia di una delle metastasi epatiche? La sua positività aprirebbe la strada all'utilizzo di un altro farmaco di nuova generazione (cetuximab) molto efficace.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
dopo i diversi cicli di chemioterapia che sono stati eseguiti per adenocarcinoma del colon in fase ripetitiva, la malattia residua ha purtroppo minori probabilità di risposta. L'età di suo padre inoltre impone una certa attenzione riguardo alla tossicità cumulativa dei trattamenti. Detto questo però si può tentare una nuova linea di chemioterapia condotta con le precauzioni di cui sopra. Io intraprenderei lo schema Folfiri, lasciando il bevacizumab (Avastin) ad eventuale progressione. Il bevacizumab fa parte della nuova classe di farmaci inibitori dell'angiogenesi tumorale ma è ancora in una fase precoce di utilizzo (anche se ha dimostrato egregie qualità). L'irinotecan dello schema folfiri può portare ancora una risposta. Eseguirei quindi 3 cicli di folfiri con rivalutazione TC ed a seguire in caso di scarsa o mancata risposta, bevacizumab.
Dimenticavo, è stata eseguita la valutazione dell'EGFR sul pezzo operatorio iniziale o su biopsia di una delle metastasi epatiche? La sua positività aprirebbe la strada all'utilizzo di un altro farmaco di nuova generazione (cetuximab) molto efficace.
Sempre a disposizione, molto cordialmente
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#3]
Gentile Utente,
integrerei quanto le è stato finora proposto con un trattamento loco-regionale (fegato, localizzazioni peritoneali) mediante ipertermia di profondità a radiofrequenze. Il vantaggio di tale trattamento è quello di agire in maniera sinergica con lo schema chemioterapico proposto e con eventuali trattamenti con anticorpi monoclonali.
Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Elisabetta Pontiggia
integrerei quanto le è stato finora proposto con un trattamento loco-regionale (fegato, localizzazioni peritoneali) mediante ipertermia di profondità a radiofrequenze. Il vantaggio di tale trattamento è quello di agire in maniera sinergica con lo schema chemioterapico proposto e con eventuali trattamenti con anticorpi monoclonali.
Per ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Elisabetta Pontiggia
Dr. Elisabetta Pontiggia
Centro di Ipertermia Oncologica e Terapie Integrate
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 36k visite dal 26/03/2007.
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