Tumore pancreas e sclerosi multipla
Buongiorno, volevo esporvi la vicenda che ha coninvolto mio marito. Ha 38 anni ed è affetto da sclerosi multipla dal 2007. Sta facendo la cura con il Copaxone. A gennaio 2010 a causa di un incidente gli è stata fatta una tac che dice così:
"In corrispondenza del corpo della ghiandola pancreatica è presente una lesione espansiva solida di natura eteroplastica e con maggiori diametri di mm 40x25; si associa una iniziale dilatazione del dotto di wirsung nel tratto del monte della lesione prima menzionata ed un iniziale sconfinamento della lesione stessa nei piani adiposi retroghiandolari. In ambito epatico, oltre a steatosi, risultano apprezzarsi numerose lesioni di natura ripetitiva, le due più grandi con maggiori diametri di mm35 e 26 circa. Minimi fatti disventilativi a ridosso delle docce vertebrali". In conseguenza di ciò il chirurgo ha deciso di fare una laparotomia esplorativa (ha fatto bene?) e la diagnosi è stata: "neoplasia inoperabile del pancreas infiltrante l'origine portale e metastasi epatiche". Ha fatto anche l'esame istologico con questo risultato: "Metastasi epatica di adenocarcinoma moderatamente differenziato". Il 4/3/10 inizia a fare la chemioterapia con gemox. Ha fatto una tac di controllo il 17/04/10 con questo risultato: "si apprezza lieve riduzione dimensionale della lesione espansiva eteroplastica del corpo del pancreas, che infiltra la vena splenica non apprezzabile nel relativo tratto; concomita la presenza di varicosità perigastriche. In ambito epatico si apprezza lieve riduzione dimensionale delle numerose lesioni di natura ripetitiva, le due più grandi attualmente di circa mm 25 e 20". Il 14/6/10 ne ha fatta un'altra con questo risultato: "Risulta apprezzarsi una netta riduzione volumetrica delle lesioni ripetitive epatiche note, la più grande delle quali presenta maggior diametro di mm 10-15 circa. Ulteriore lieve riduzione volumetrica della lesione pancreatica nota". Ed infine il 4/10/10 ha fatto un'latra tac con questo risultato: "Persiste evidenza di diverse assai munute ipodensità epatiche subcentimetriche (esiti di lesioni secondarie?). La lesione ipodensa al corpo del pancreas appare sostanzialmente immodificata". Ha fatto anche l'esame per la cromogranina ed il valore è stato 80. Tenete presente che mio marito non ha mai accusato nessun sintomo nè prima dell'incidente nè dopo. Adesso ha preso peso e mangia di tutto e tanto senza nessun problema. L'unica cosa è che dal mese di giugno a causa delle piastrine basse la terapia la fa ogni 3 settimane. Mi chiedo può esserci una relazione con la cura per la SM? Perchè il chirurgo parla di vena porta mentre nella tac di aprile si parla di vena splenica? Sono la stessa cosa? Secondo voi c'è qualche possibilità che possa essere operato? L'ultima tac dice che non c'è stato miglioramento nel pancreas, cosa vuol dire? La terapia non funziona più? Lo so a cosa sta andando incontro mio marito, ma ci può essere qualche speranza? Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete darmi
"In corrispondenza del corpo della ghiandola pancreatica è presente una lesione espansiva solida di natura eteroplastica e con maggiori diametri di mm 40x25; si associa una iniziale dilatazione del dotto di wirsung nel tratto del monte della lesione prima menzionata ed un iniziale sconfinamento della lesione stessa nei piani adiposi retroghiandolari. In ambito epatico, oltre a steatosi, risultano apprezzarsi numerose lesioni di natura ripetitiva, le due più grandi con maggiori diametri di mm35 e 26 circa. Minimi fatti disventilativi a ridosso delle docce vertebrali". In conseguenza di ciò il chirurgo ha deciso di fare una laparotomia esplorativa (ha fatto bene?) e la diagnosi è stata: "neoplasia inoperabile del pancreas infiltrante l'origine portale e metastasi epatiche". Ha fatto anche l'esame istologico con questo risultato: "Metastasi epatica di adenocarcinoma moderatamente differenziato". Il 4/3/10 inizia a fare la chemioterapia con gemox. Ha fatto una tac di controllo il 17/04/10 con questo risultato: "si apprezza lieve riduzione dimensionale della lesione espansiva eteroplastica del corpo del pancreas, che infiltra la vena splenica non apprezzabile nel relativo tratto; concomita la presenza di varicosità perigastriche. In ambito epatico si apprezza lieve riduzione dimensionale delle numerose lesioni di natura ripetitiva, le due più grandi attualmente di circa mm 25 e 20". Il 14/6/10 ne ha fatta un'altra con questo risultato: "Risulta apprezzarsi una netta riduzione volumetrica delle lesioni ripetitive epatiche note, la più grande delle quali presenta maggior diametro di mm 10-15 circa. Ulteriore lieve riduzione volumetrica della lesione pancreatica nota". Ed infine il 4/10/10 ha fatto un'latra tac con questo risultato: "Persiste evidenza di diverse assai munute ipodensità epatiche subcentimetriche (esiti di lesioni secondarie?). La lesione ipodensa al corpo del pancreas appare sostanzialmente immodificata". Ha fatto anche l'esame per la cromogranina ed il valore è stato 80. Tenete presente che mio marito non ha mai accusato nessun sintomo nè prima dell'incidente nè dopo. Adesso ha preso peso e mangia di tutto e tanto senza nessun problema. L'unica cosa è che dal mese di giugno a causa delle piastrine basse la terapia la fa ogni 3 settimane. Mi chiedo può esserci una relazione con la cura per la SM? Perchè il chirurgo parla di vena porta mentre nella tac di aprile si parla di vena splenica? Sono la stessa cosa? Secondo voi c'è qualche possibilità che possa essere operato? L'ultima tac dice che non c'è stato miglioramento nel pancreas, cosa vuol dire? La terapia non funziona più? Lo so a cosa sta andando incontro mio marito, ma ci può essere qualche speranza? Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete darmi
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Gentile Utente,
senza dubbio vi è stata una buona risposta alle terapie. Non credo purtroppo che la malattia sia del tutto arginata ma il risultato è, ripeto, apprezzabile. Non vi è indicazione chirurgica; vena porta e vena splenica fanno parte del medesimo sistema venoso. Le chemioterapie dopo un certo numero di somministrazioni ahimè cessano di funzionare per la selezione di cloni cellulari resistenti. Per tale motivo è poi opportuno cambiare farmaci. In questa condizione gioverebbe l'abbinamento di ipertermia capacitiva profonda (vedi sito www.ipertermiaroma.it). Il valore della cromogranina A non è così alto da poter abbinare octreotide alla terapia in corso.
Cari saluti
senza dubbio vi è stata una buona risposta alle terapie. Non credo purtroppo che la malattia sia del tutto arginata ma il risultato è, ripeto, apprezzabile. Non vi è indicazione chirurgica; vena porta e vena splenica fanno parte del medesimo sistema venoso. Le chemioterapie dopo un certo numero di somministrazioni ahimè cessano di funzionare per la selezione di cloni cellulari resistenti. Per tale motivo è poi opportuno cambiare farmaci. In questa condizione gioverebbe l'abbinamento di ipertermia capacitiva profonda (vedi sito www.ipertermiaroma.it). Il valore della cromogranina A non è così alto da poter abbinare octreotide alla terapia in corso.
Cari saluti
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.3k visite dal 13/10/2010.
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