Un quadrato del seno, è stato rimosso anche il linfonodo sentinella

Egr. Dott. Vi porgo una domanda che all'inizio potrà sembrare non molto importante, ma che invece lo è per chi, la mia ragazza, è stata affetta da carcinoma alla mammella dx con alto grado di malignità. durante l'intervento da parte del senologo con asportazione solo di un quadrato del seno, è stato rimosso anche il linfonodo sentinella. Fortunatamente i risultati sono stati soddisfacenti però nella fase post-operatoria, sempre il senologo ha detto che la rimozione del linfonodo sentinella ha degli effetti collaterali che si protraggono per il resto della vita. questi effetti sono immediata stanchezza e dolori all'arto dx non appena viene sottoposto al minimo sforzo, nonchè asimmetria con l'arto sinistro a causa di difficoltà di drenaggio del sangue nel braccio dx dove il linfonodo è stato rimosso. è vero? come mai un solo linfonodo può generare tutti questi effetti negativi? grazie
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Gentile utente,
L'asportazione di un solo linfonodo sentinella rispetto all'asportazione di tutti i linfonodi ascellari presenta numerosi vantaggi.

L’asportazione dei linfonodi ascellari infatti non è sempre necessaria essendo il rischio di metastasi ascellari strettamente correlato alle dimensioni del tumore primitivo, che oggi viene identificato in uno stadio sempre più precoce.

Con l’asportazione sistematica dei linfonodi si corre il rischio di asportare inutilmente tessuto linfatico che risulta al successivo esame microscopico frequentemente indenne.

Inoltre, la rimozione dei linfonodi ascellari, può compromettere la funzionalità dell’arto e aumentare il rischio di effetti collaterali, senza tener conto del fatto che non è logico asportare tessuto immunocompetente che aiuta le difese immunitarie.

I disturbi che Lei descrive sono più frequenti quando viene eseguito uno svuotamento del cavo ascellare, soprattutto per quel che riguarda il LINFEDEMA dell'arto superiore.

Sono veramente rari, ma possibili e per cause diverse, anche quando è stato asportato il solo linfonodo sentinella, ed occorre instaurare una terapia riabilitatoria.

Il linfedema si manifesta con un ingrossamento del braccio, dovuto al ristagno della linfa, e che interessa gradualmente tutto il braccio, mano compresa.

La sintomatologia è semplice da riconoscere perché oltre al gonfiore del braccio dal lato in cui è stato eseguito l'intervento, comporta una limitazione del movimento.

La sintomatologia NON deve essere trascurata perché, in assenza di provvedimenti, può portare ad una fibrosi che a sua volta può evolvere verso una forma di edema irreversibile.

Questa preoccupazione, se si instaura prontamente una terapia, non ha ragione di esistere se è stato asportato solo il linfonodo sentinella , e quindi è stata conservata tutta la restante stazione linfonodale.

Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com







Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#2]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Il tasso di linfedemi dopo biopsia del linfonodo sentinella è di circa il 3%.
La Sua ragazza è veramente sfortunata !

In attesa che sia presa in cura da un fisioterapista della riabilitazione ho pensato di farLe cosa gradita riportando su questa pagina, con il copia-incolla, alcune raccomandazioni generali che potrà trovare più diffusamente trattate anche nel mio sito
www.senosalvo.com
nella sezione RIABILITAZIONE.
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Terapia farmacologia

la cura a base di farmaci ha lo scopo di:

* favorire il drenaggio dei liquidi e delle proteine
* curare eventuali complicazioni infiammatorie
* evitare che l'edema diventi fibrotico e quindi irreversibile.

E quindi i farmaci che possono essere prescritti dal medico dopo una accurata valutazione dei sintomi sono:

* gli antibiotici e gli antinfiammatori che hanno lo scopo di trattare le eventuali
complicazioni come la linfangite.
* gli anticoagulanti che bloccano il processo di coagulazione e sono utili nella
prevenzione e nel trattamento delle trombosi profonde.
L'obiettivo è quello di fluidificare il sangue per facilitare la circolazione.
* fluidificanti o antiaggreganti che impediscono il processo di aggregazione delle piastrine a livello del microcircolo cutaneo.
Anche in questo caso lo scopo è di facilitare la circolazione fluidificando il sangue.



Terapia fisica: linfodrenaggio manuale, bendaggio e presso terapia quando vi è
l'indicazione.
Terapia conservativa: guanto elastico o manicotto secondo il tipo di linfedema.

Consigli per le pazienti:

1) Tenere la pelle idratata con creme idratanti e neutre.

2) Non portare anelli o braccialetti nell'arto operato.

3) Usare borotalco o prodotti naturali per evitare il prurito della pelle a contatto
con i guanti o tessuti vari.

4) Non usare detersivi a contatto diretto con la pelle perché possono provocare
dermatiti e possono complicarsi in linfangite.

5) Non usare reggiseno troppo stretto né sulle coste né sulle spalle.
La spallina del reggiseno deve essere larga ed eventualmente prevedere una
protezione soffice tra spallina e cute della spalla.
La cute su cui appoggia la spallina non dovrebbe arrossarsi e non dovrebbe
presentare nessun segno di depressione che indica un blocco del drenaggio
linfatico.

6) In caso di lavori che obbligano il braccio a stare molte ore piegato o forzato
(esempio scrivere a lungo) intervallare il lavoro con piccole pause di ginnastica.

7) Bere da 1 a 2 litri di acqua al giorno (anche tè, tisane..) evitando bibite gasate
o alcoliche.

8) Evitare fonti di calore troppo elevate sul braccio come forni, sabbiature e per
lungo tempo ferri da stiro pesanti e/o a vapore.
Durante le giornate calde e assolate indossare camicie leggere (cotone indiano
o garza di cotone) a maniche lunghe e larghe di colore chiaro o bianco.
L'esposizione al sole è permessa, purchè graduale e non durante le ore di maggior
calura.

9) Bagnarsi al mare e nuotare fa bene.

10) In caso di viaggio aereo indossare sempre l'apposito guanto compressivo, che
comunque val la pena di acquistare subito dopo l'intervento.
Se il viaggio dovesse essere molto lungo potrebbe essere necessario addirittura
un bendaggio compressivo.

11) Se ipertesi va controllata la pressione arteriosa, ma NON nell' arto operato
bensì da quello controlaterale.

12) Controllare il peso poiché il grasso si deposita maggiormente nel braccio dove
c'è deficit circolatorio e quindi in quello operato.
Utile quindi ridurre i grassi animali, spezie, insaccati, gelatine, alcolici…

13) Per depilare l'arto conviene utilizzare il rasoio elettrico.
Cerette e creme depilatorie sono vivamente sconsigliate.

14) Come già ricordato, NO ai prelievi di sangue dall'arto operato (MOLTI…..MOLTI…..operatori sanitari addetti ai prelievi sostengono che "non fa NULLA e
SO IO cosa fare "-sic!!!!!!--).

15) Se sono previsti interventi sull'arto operato (esempio per tunnel carpale)
occorre rammentare agli operatori che raccolgono l'anamnesi per la nuova
patologia, di avere subito uno svuotamento ascellare ( o di essere affetti da linfedema dopo asportazione del Linfonodo sentinella) e che per tale ragione
è consigliabile una profilassi antibiotica in previsione del nuovo intervento.

16) Attenzione ai traumi, che possono provocare infezioni.
Particolare attenzione alle infezioni micotiche cioè da funghi, specialmente
alla "Tinea" che si manifesta con chiazze cutanee arrossate e desquamanti.
Se vengono utilizzati guanti di gomma occorre spruzzarli all'interno con una
polvere antifungina.

17) Evitare di tagliare le cuticole delle unghie durante la manicure e in ogni caso
occorre disinfettarsi accuratamente le mani.

18) Se dovesse succedere durante una febbre influenzale o dopo un trauma locale
di vedere il braccio diventare improvvisamente rosso, caldo, dolente, lucido,
non c'è di che allarmarsi, ma è importante instaurare subito una terapia
antibiotica e antinfiammatoria.
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Cordialmente
Salvo Catania
www.senosalvo.com

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