Carcinoma mammella sx. esulcerato con metastasi al fegato
Buon giorno, sono una signora di 64 anni. Una anno fa ho iniziato la chemioterapia per la cura di un carcinoma alla mammella sx esulcerato, con metastasi al fegato (CT4b cN2 G3 M1) ed ora sto proseguendo la cura con una pastiglietta al giorno di "Femara". La dottoressa che mi cura dice di essere ora abbastanza soddisfatta, perchè la esulcerazione si è chiusa, una delle due metastasi è scomparsa e l'altra si è ridotta; inoltre le analisi del sangue vanno molto bene e il CEA è a 6,5. Ora mi sta facendo una rivalutazione completa (scintigrafia ossea e radiografia al torace) per valutare il proseguimento della cura con la ormonoterapia, anche perchè l'ultima ecografia al fegato (una settimana fa) ha evidenziato che la metastasi tenderebbe nuovamente a miuoversi ed un piccolo nodulino è apparso sullla mammella ammalata. Gentilissimo dottore, io non ho mai chiesto pareri ad altri medici, perchè ho grande fiducia in quello che mi cura, ma mi piacerebbe ora veramente sentire l'opinione di un altro medico. Secondo Lei, anche se so che non guarirò (ma non si può mai dire con certezza, visto che la ricerca scientifica fa passi da gigante e si legge quasi ogni giorno di scoperte in questo campo)è possibile, con i mezzi che attualmente abbiamo a disposizione, poter monitorare la malattia, tenerla sotto controllo, e prolungare la vita il più possibile al paziente? - La ringrazio infinitamente per la sua disponibilità e gentilezza e, per facilitare al massimo la valutazione della mia malattia, Le trascrivo i dati: ISTOLOGIA= ca. duttale infiltrante poco differenziato G3 mammella sx con linfangiosi. - RECETTORI= ER e PR pos. nel 95% - Ki67 pos. nel 50% - P53 neg. - c-erb-B2 neg.
Luisa
Luisa
[#1]
Gentile utente,
Alla Sua domanda " è possibile, con i mezzi che attualmente abbiamo a disposizione, poter monitorare la malattia, tenerla sotto controllo, e prolungare la vita il più possibile al paziente?" -
ha già risposto Lei stessa :
"La dottoressa che mi cura dice di essere ora abbastanza soddisfatta, perchè la esulcerazione si è chiusa, una delle due metastasi è scomparsa e l'altra si è ridotta; inoltre le analisi del sangue vanno molto bene e il CEA è a 6,5. Ora mi sta facendo una rivalutazione completa."
A distanza si può aggiungere CHE STA RISPONDENDO ALLE TERAPIE e
questa constatazione non è cosa da poco.
Coraggio si deve andare avanti su questa strada!
Tanti auguri
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Alla Sua domanda " è possibile, con i mezzi che attualmente abbiamo a disposizione, poter monitorare la malattia, tenerla sotto controllo, e prolungare la vita il più possibile al paziente?" -
ha già risposto Lei stessa :
"La dottoressa che mi cura dice di essere ora abbastanza soddisfatta, perchè la esulcerazione si è chiusa, una delle due metastasi è scomparsa e l'altra si è ridotta; inoltre le analisi del sangue vanno molto bene e il CEA è a 6,5. Ora mi sta facendo una rivalutazione completa."
A distanza si può aggiungere CHE STA RISPONDENDO ALLE TERAPIE e
questa constatazione non è cosa da poco.
Coraggio si deve andare avanti su questa strada!
Tanti auguri
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Cara Luisa,
come giustamente afferma il Collega Dr. Catania, la strada è quella giusta. Certamente io in questo momento consiglierei un controllo più esteso (magari a mezzo TC total body con mdc e PET total body). La scintigrafia ossea (che già è programmata) è ovviamente da eseguire. Il fermento che accompagna tutta la ricerca legata all'oncologia sicuramente darà ottimi frutti nei prossimi mesi ed anni.
Un grande in bocca al lupo e sempre a disposizione per ulteriori richieste e delucidazioni.
Dr. Carlo Pastore
come giustamente afferma il Collega Dr. Catania, la strada è quella giusta. Certamente io in questo momento consiglierei un controllo più esteso (magari a mezzo TC total body con mdc e PET total body). La scintigrafia ossea (che già è programmata) è ovviamente da eseguire. Il fermento che accompagna tutta la ricerca legata all'oncologia sicuramente darà ottimi frutti nei prossimi mesi ed anni.
Un grande in bocca al lupo e sempre a disposizione per ulteriori richieste e delucidazioni.
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#5]
Ex utente
mi hanno appena fatto fare la radiografia al torace e la scintigrafia ossea ed è risultato (per fortuna)tutto perfetto e regolare. La dottoressa che mi cura ha anche detto che ho un bel cuore forte e giovane. Poichè però sul seno ammalato è comparso un piccolo nodulino e quindi pare che il tumore tenda a risvegliarsi, mi ha tolto le pastiglie di "Femara" ed inizio una nuova cura con chemio da prendere per bocca. Si tratta di pastiglie di XELODA, per due settimane con la terza di riposo e poi si farà una rivalutazione (analisi del sangue ed ecografia al fegato, per verificare lo stato della lesione). Sono già stata informata che queste nuove pastiglie mi procureranno senz'altro, come effetto collaterale, arrossamento alle mani e ai piedi e per questo mi hanno già dato una apposita pomata. Spero bene. Cordialmente
[#7]
La capecitabina (XELODA) è un agente chemioterapico che appartiene alla categoria dei chemioterapici antitumorali, usato per il trattamento di alcune forme tumorali,in stadio avanzato, della mammella ovaio e cancro del colon e dello stomaco.
[#9]
La mia replica si riferiva alla sua prima richiesta di consulto "so che non guarirò, ma è possibile prolungare la vita ?" o "ha evidenziato che la metastasi tenderebbe nuovamente a muoversi ed un piccolo nodulino è apparso sullla mammella ammalata " .
Non deve perdere le speranze: ci sono segnali importanti che indicano una soddisfacente risposta alle terapie.
La distinzione tra terapia precauzionale e terapia dello stadio "localmente avanzato" è una pura distinzione "artificiosa" in relazione allo stadio della malattia.
Nel Suo caso il fattore prognostico che deve fare ben sperare è la risposta osservata alle terapie .
Per semplificare il problema :un tumore localmente avanzato che risponde alle terapie può presentare una sopravvivenza libera da malattia e una sopravvivenza globale considerevolmente superiore a quello diagnosticato in fase più precoce ma che si dimostra stabile o con remissione solo parziale.
Aspetti quindi a trarre conclusioni catastrofiche e si affidi con fiducia al Suo oncologo.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Non deve perdere le speranze: ci sono segnali importanti che indicano una soddisfacente risposta alle terapie.
La distinzione tra terapia precauzionale e terapia dello stadio "localmente avanzato" è una pura distinzione "artificiosa" in relazione allo stadio della malattia.
Nel Suo caso il fattore prognostico che deve fare ben sperare è la risposta osservata alle terapie .
Per semplificare il problema :un tumore localmente avanzato che risponde alle terapie può presentare una sopravvivenza libera da malattia e una sopravvivenza globale considerevolmente superiore a quello diagnosticato in fase più precoce ma che si dimostra stabile o con remissione solo parziale.
Aspetti quindi a trarre conclusioni catastrofiche e si affidi con fiducia al Suo oncologo.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#10]
Ex utente
Ringrazio veramente di cuore il Dott. Salvo Catania, sia per la Sua squisita tempestività nel rispondere e sia, soprattutto, per la Sua professionalità. Il dialogo con lui mi ha procurato tanta e tanta serenità e altrettanta speranza nel futuro e fiducia nelle cure. Devo constatare. sia pure sulla mia pelle, che la medicina ha fatto passi da gigante e che i nostri oncologi sono degli angeli. GRAZIE ancora. Luisa
[#12]
Ex utente
Buon giorno, dimenticavo di chiedere un'altra picola cortesia (spero di non disturbare troppo con le mie ansie): nel mio caso si potrebbe eseguire sulla mammella un intervento chirurgico?, oppure è meglio di no, considerando che esiste un lesione al fegato? (metastasi). Grazie infinite. LUISA
[#14]
Ex utente
Ho assunto pastiglie di XELODA per due cicli - poi interrotti per circa due mesi per coliche addominali e successivo intervento in gastroenterologia per asportazione di calcoli (ERCP)riuscito ottimamente). Le pastiglie di XELODA mi avevano arrossato mani e piedi e spellata addirittura la pelle dei piedi, con forti dolori. La ecografia effettuata in questi giorni ha sorprendentemente visualizzato una notevole riduzione della lesione epatica (residuano 0,8 mm su iniziali (un ano e mezzo fa) di circa 39 mm. Per cui la oncologa che mi ha in cura ha deciso di farmi proseguire con lo XELODA (riducendomi la dosi un pò per attenuare gli effetti collaterali). Il risultato fin qui ottenuto è stato giudicato più che brillante, ma rimango comunque scettica, perchè mi sembra impossibile: infatti non ho mai sentito raccontare che le metastasi al fegato possano regredire così vistosamente...spero comunque in bene e continuo a lottare con fiducia e a collaborare con i medici con grinta.
[#15]
Gentile Utente
mi spiace contraddirla ma le lesioni secondarie si riducono già dopo due mesi ca dall'inizio del trattamento. Pensi che la maggior parte degli studi clinici che valutano l'efficacia dei farmaci o dell'associazione di essi, pongono i controlli dopo due cicli; ciò nella pratica clinica è reso difficoltoso dalla carenza di apparecchiature diagnostiche e dall'intasamento delle esistenti con disagi per l'utenza.
Sono d'accordo con la collega nel proseguire con il medesimo schema, riducendo le dosi al fine di attenuare la sindrome mano-piede (così si chiama ciò che Lei ha avuto alle estremità).
Cavallo vincente non si cambia!!!
Quindi si liberi le mani dallo scetticismo e prenda più dosi di grinta.
Cordiali saluti
mi spiace contraddirla ma le lesioni secondarie si riducono già dopo due mesi ca dall'inizio del trattamento. Pensi che la maggior parte degli studi clinici che valutano l'efficacia dei farmaci o dell'associazione di essi, pongono i controlli dopo due cicli; ciò nella pratica clinica è reso difficoltoso dalla carenza di apparecchiature diagnostiche e dall'intasamento delle esistenti con disagi per l'utenza.
Sono d'accordo con la collega nel proseguire con il medesimo schema, riducendo le dosi al fine di attenuare la sindrome mano-piede (così si chiama ciò che Lei ha avuto alle estremità).
Cavallo vincente non si cambia!!!
Quindi si liberi le mani dallo scetticismo e prenda più dosi di grinta.
Cordiali saluti
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#17]
Ex utente
A distanza di mesi, l'ultima ecografia ha evidenziato una notevole riduzione della residua lesione. Poichè forse la cosa appare quanto meno strana, ben due medici assieme mi hanno fatto ben tre ecografie ed è stata confermata la sparizione completa di una metastasi e la riduzione vistosa dell'altra. I medici mi hanno detto che sono un caso particolare. Speriamo sia proprio così. Cordialmente, Pavani Maria Luisa
[#21]
Ex utente
Sono arrivata all'undicesimo ciclo delle pastiglie di XELODA e come risultato attuale (dopo due anni di chemioterapia e cure intense)è stato constatato, per le due metastasi al fegato riscontartemi due anni fa, appunto al momento dell'inizio della terapia, quanto segue =
1) una metastasi è totalmente scomparsa (due anni fa era di 25x24 mm)
2) l'altra metastasi misura ad oggi 0,6 mm (due anni fa era di 39x32x30 mm).
La scintigrafia ossea eseguita qualche giorno fa va bene.
Devo dedurre che i progressi della scienza sono stati notevoli in questi ultimi anni, assieme alla bravura ammirevole dei medici, e che indubbiamente sono stata anche fortunata (fino ad ora!)
1) una metastasi è totalmente scomparsa (due anni fa era di 25x24 mm)
2) l'altra metastasi misura ad oggi 0,6 mm (due anni fa era di 39x32x30 mm).
La scintigrafia ossea eseguita qualche giorno fa va bene.
Devo dedurre che i progressi della scienza sono stati notevoli in questi ultimi anni, assieme alla bravura ammirevole dei medici, e che indubbiamente sono stata anche fortunata (fino ad ora!)
Questo consulto ha ricevuto 22 risposte e 27.1k visite dal 19/10/2007.
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