Dolore continuo dopo radioterapia
Gentili medidi, vi prego di rispondermi il prima possibile perchè sono molto preoccupato. Mia madre è stata operata nel maggio 2007 di isterctomia radiale con linfadenectomia pelvica, per un adenocarcinoma endometriale G2 con diffusione a 3 linfonodi pelvici. A luglio è stata sottoposta a 25 sedute di redioterapia adiuvante a fasci esterni, e a ottobre a brachiterapia adiuvante. A metà novembre ha iniziato ad avvertire un dolore non intenso ma continuo in zona pelvica a sinistra, che si irradia in zona lombare a sinistra sopra il gluteo, diminuisce con il camminare e aomenta la notte in posizione distesa. Ai primi di dicembre ha eseguito un controllo di follow-up, con tac total body, ecografia transvaginale, mammografia e analisi del sangue con macatori CEA e CA125. Tutti gli esami erano nella norma, ma il dolore persisteva, così l'oncologo ha prescritto una rx dal bacino e del rachide lombosacrale, eseguita a fine dicembre, che non ha evidenziato la presenza di metastasi ossee. L'oncologo ha detto che il dolore potrebbe essere dovuto a aderenze post-operatorie o a un'infiammazione post-radioterapia, ma io mi chiedo come è possibile che il dolore è iniziato mesi dopo l'operazione e la radioterapia e non accenna a diminurire? L'oncologo ha detto che per il momento non occorre fare ulteriori esami, in quanto per diagnosticare metastasi ossee bastano le rx. Ma poi abbiamo sentito il chirurgo che l'ha operata che ha escluso la possibilità di aderenze e ha prescritto una colonscopia e una RMN del rachide lombo sacrale. Attualmente mia madre assume farmaci FANS che le alleviano il dolore. Io sono molto preoccupato e ansioso perchè temo che ci siano metastasi ossee, possono essere sfuggite alle rx? la RMN che è stata prenotata tra 20 giorni le può escludere o confermare definitivamente?
grazie per il nobile servizio offerto.
grazie per il nobile servizio offerto.
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Sicuramente la RMN potrebbe dare un quadro dela situazione confermando ovvero smentendo il dato TC.
Va comunque tenuto conto che gli effetti della RT, a differenza della chemioterapia, sono duraturi nel tempo, anzi i tessuti "bruciati" posso diventare più duri del normale e provocare del dolore (fibrosi).
Resto in attesa di Sue notizie.
Cordialmente
Dr A. D'Angelo
Va comunque tenuto conto che gli effetti della RT, a differenza della chemioterapia, sono duraturi nel tempo, anzi i tessuti "bruciati" posso diventare più duri del normale e provocare del dolore (fibrosi).
Resto in attesa di Sue notizie.
Cordialmente
Dr A. D'Angelo
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
[#3]
Caro utente,
relativamente al caso di sua madre, è verosimile che il dolore possa essere correlato alla radioterapia effettuata(a fasci esterni + boost con brachi). Ciò avrebbe potuto comportare una fibrosi dei tessuti molli con eventuale effetto compressivo cronico delle terminazioni nervose pelviche e conseguente algia locale. Tale sintomo, se persiste ulteriormente potrebbe indicare la necessità di un intervento risolutore, eventualemnte anche chirurgico, dopo l'esclusione di Mestastasi ossee o di ripresa di malattia. La RMN è l'esame che maggiormente permette di studiare i tessuti molli e l'interfaccia tra osso e muscolo, soprattutto nella pelvi. La scintigrafia invece potrebbe essere utile per evidenziare una captazione metabolica da eventuale metastasi che in ogni caso necessiterebbe conferma con una TC con finestra per osso o RX mirata sulla sede captante sospetta.
Ci faccia sapere
Dr.Filippo Alongi
relativamente al caso di sua madre, è verosimile che il dolore possa essere correlato alla radioterapia effettuata(a fasci esterni + boost con brachi). Ciò avrebbe potuto comportare una fibrosi dei tessuti molli con eventuale effetto compressivo cronico delle terminazioni nervose pelviche e conseguente algia locale. Tale sintomo, se persiste ulteriormente potrebbe indicare la necessità di un intervento risolutore, eventualemnte anche chirurgico, dopo l'esclusione di Mestastasi ossee o di ripresa di malattia. La RMN è l'esame che maggiormente permette di studiare i tessuti molli e l'interfaccia tra osso e muscolo, soprattutto nella pelvi. La scintigrafia invece potrebbe essere utile per evidenziare una captazione metabolica da eventuale metastasi che in ogni caso necessiterebbe conferma con una TC con finestra per osso o RX mirata sulla sede captante sospetta.
Ci faccia sapere
Dr.Filippo Alongi
Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)
[#4]
Utente
Gentile Dr. Alongi,
mia madre ha fatto una RX del rachide lombo-sacrale e del bacino, prescritta dal nostro oncologo, che non ha evidenziato la presenza di metastasi ossee. In considerazione di queste RX negative, l'oncologo ha detto che non ritiene necessaria una scintigrafia. Lei condivide questo parere o ritiene che anche in presenza di radiografie negative, una scintigrafia sia comunque indicata?
mia madre ha fatto una RX del rachide lombo-sacrale e del bacino, prescritta dal nostro oncologo, che non ha evidenziato la presenza di metastasi ossee. In considerazione di queste RX negative, l'oncologo ha detto che non ritiene necessaria una scintigrafia. Lei condivide questo parere o ritiene che anche in presenza di radiografie negative, una scintigrafia sia comunque indicata?
[#6]
Utente
Gentile dott. Alongi e gentili medici,
riporto il referto della RMN lombosacrale effettuata da mia madre, in attesa della visita dal nostro medico e dalla dott.ssa radioterapista che l'ha seguita durante la radioterapia:
"Iniziali segni di ipotrofia delle masse muscolari paravertebrali.
Conversione adiposa del midollo osseo di L5 e del sacro.
Iniziali segni di osteocondrosi.
A L2/L3 discomalacia con piccola impronta sul sacco durale e parziale impegno foraminale ed extraforaminale bilaterale, il tutto più evidente a dx.
A L3/L4 protusione ad ampio raggio del disco che impronta il sacco durale e determina parziale impegno foraminale ed extraforaminale, il tutto più evidente a sn.
A L4/L5 iniziale protusione ad ampio raggio del disco con piccola impronta sul sacco durale e parziale impegno foraminale ed extraforaminale bilaterale.
A L5/S1 iniziale protusione ad ampio raggio del disco, che impronta il sacco durale.
Normale il cono midollare."
Da questo referto, per me quasi totalmente incomprensibile, si capisce se sono presenti esiti della radioterapia che possono causare dolore continuo?
Egregio dott. Alongi, alla luce della sua ipotesi, fatta anche per telefono dalla nostra radioterapista, su una possibile fibrosi dei tessuti molli conseguente alla radioterapia come causa del dolore, e considerando che dalla tac total body con mdc non risulta niente di anomalo, le chiedo: come è possibile dignosticare una eventuale fibrosi per poter poi così procedere a una sua cura chirurgica?
grazie infinite e buon fine settimana.
riporto il referto della RMN lombosacrale effettuata da mia madre, in attesa della visita dal nostro medico e dalla dott.ssa radioterapista che l'ha seguita durante la radioterapia:
"Iniziali segni di ipotrofia delle masse muscolari paravertebrali.
Conversione adiposa del midollo osseo di L5 e del sacro.
Iniziali segni di osteocondrosi.
A L2/L3 discomalacia con piccola impronta sul sacco durale e parziale impegno foraminale ed extraforaminale bilaterale, il tutto più evidente a dx.
A L3/L4 protusione ad ampio raggio del disco che impronta il sacco durale e determina parziale impegno foraminale ed extraforaminale, il tutto più evidente a sn.
A L4/L5 iniziale protusione ad ampio raggio del disco con piccola impronta sul sacco durale e parziale impegno foraminale ed extraforaminale bilaterale.
A L5/S1 iniziale protusione ad ampio raggio del disco, che impronta il sacco durale.
Normale il cono midollare."
Da questo referto, per me quasi totalmente incomprensibile, si capisce se sono presenti esiti della radioterapia che possono causare dolore continuo?
Egregio dott. Alongi, alla luce della sua ipotesi, fatta anche per telefono dalla nostra radioterapista, su una possibile fibrosi dei tessuti molli conseguente alla radioterapia come causa del dolore, e considerando che dalla tac total body con mdc non risulta niente di anomalo, le chiedo: come è possibile dignosticare una eventuale fibrosi per poter poi così procedere a una sua cura chirurgica?
grazie infinite e buon fine settimana.
[#7]
Gentile utente,
il quadro riportato dal referto, sebbene in assenza di immagini ma correlato ai sintomi, è per me suggestivo per una possibile sofferenza discale e conseguentemente possibile schiaccaimento radicolare dell'emergenza di alcuni nervi. In particolare questa possibile radicolopatia potrebbe essere causa del sintomo algico alla pelvi. Si faccia vedere da un ortopedico con le lastre.
Forse la fibrosi da raggi potrebbe non c'entrarci proprio nulla.
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
il quadro riportato dal referto, sebbene in assenza di immagini ma correlato ai sintomi, è per me suggestivo per una possibile sofferenza discale e conseguentemente possibile schiaccaimento radicolare dell'emergenza di alcuni nervi. In particolare questa possibile radicolopatia potrebbe essere causa del sintomo algico alla pelvi. Si faccia vedere da un ortopedico con le lastre.
Forse la fibrosi da raggi potrebbe non c'entrarci proprio nulla.
Cordiali Saluti
Dr.Filippo Alongi
[#8]
Oncologo, Medico legale
Gentile utente
la fibrosi dei tessuti molli rappresenta non la sola causa che
giustifica il dolore continuo che riferisce.
Le consiglio una visita ortopedica con RMN con mdc poiche' sospetto
una importante sofferenza discale con schiacciamento radicolare di
alcuni nervi del rachide.
DOTT.VIRGINIA A.CIROLLA
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la fibrosi dei tessuti molli rappresenta non la sola causa che
giustifica il dolore continuo che riferisce.
Le consiglio una visita ortopedica con RMN con mdc poiche' sospetto
una importante sofferenza discale con schiacciamento radicolare di
alcuni nervi del rachide.
DOTT.VIRGINIA A.CIROLLA
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Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 21k visite dal 09/01/2008.
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