Adenocarcinoma polmonare

Sono stato operato al polmone due mesi fa. L'operazione è andata bene e sembra tutto risolto, poichè hanno tolto il tumore presente con una resezione del polmone (non è stato tolto tutto il lobo). il chirurgo ha detto di fare controlli ravvicinati, mentre l'oncologo mi consiglia un ciclo di 12 sedute di chemioterapia come prevenzione. Preciso che in passato ho già avto due tumori primari: uno al colon e uno all'ugola.
l'esame istologico dice:
DESCRIZIONE ISTOLOGICA:
-1-5 (neoplasia); neolormazione epiteliomorfa ben delimitata rispetto al parenchima polmonare, lobulata, emorragica, con aree centrali di necr.osi adiacente alla pleura viscerale che ne risuìta ispessita e focalmente inizialmente irlfiltrata.
La neofomazione è costituita da nidi solidi, adiacenti ad aitre zone di aspetlo cribriforne con lormazione di muco.
Le cellule neoplastiche sono CK7+, TTFI-, CK20-. CK5/6_, Sinaptolìsina -.
La frazione di crescita (Mibl) è intomo al 30% delle cellule neopìastiche.
Colorazioni speciali: PAS-D
DIAGNOSI:
ADENOCARCINOMA A NIDI SOLIDI E CRIBRIFORME CON SECREZIONE MUCINOSA, A BASSO GRADO DI DIFFERENZIAZIONE, COMPATIBILE CON ORIGINE POLMONARE.
DIAMETRO MASSIMO 3.5 cm
INFILTRAZIONE ADENOCARCINOMATOSA iniZIALE DELLA PLEURA VISCERALE. NON INFILTRAZIONE NEOPLASTICA DEL MARgINE DI RESEZIONE PARENCHIMALE.

Voi cosa consigliate? di fare controlli ravvicinati (ho gia fissato una tac a novembre) oppure di fare questo ciclo di chemioterapia? Preciso che ho un inizio di cirrosi epatica e il diabete scompensato.

grazie infinite
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Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Genetile utente,
la decisione è molto delicata, sia perchè ha avuto già altre neoplasie, sia per la resezione non-lobare e, se intuisco bene, per la mancata asportazione dei linfonodi. Questi elementi spingono il suo oncologo verso la chemioterapia. Le comorbidità di cui è affetto (cirrosi e diabete) andrebbero tuttavia valutate con attenzione (da un epatologo per valutare anche se vi è una base da virus B o C con relativa determinazione della carica virale) e diabetologica (per valutare di quanto è scompensato il diabete). Queste ultime valutazioni potrebbero condizionare negativamente la scelta.
In ogni caso il problema è che gli studi di chemioterapia precauzionale postoperatoria documentano con essa una riduzione del rischio di appena il 5%.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

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