"adenocarcinoma polmonare destro stadio iv° secondarismo costale destro epariche

A mio padre di 64 anni, fumatore da 45 anni, in data 06.09.2012, è stata formulata la seguente diagnosi:
"adenocarcinoma polmonare destro stadio IV° secondarismo costale destro epariche, surrenalico. BPCO II° stadio gold disfonia tabagismo"

Tra gli accertamenti eseguiti durante il ricovero sono di particolare importanza i seguenti risultati:
- ecografia cute e sottocute: riconoscibile la nota lesione della parete toracica dx che mostra segni di colliquazione ed all'esame ecografico presenta maggiore asse di 9 cm e spessore massimo di 3 cm. La lesione si localizza al livello del piano costale ed in corrispondenza delle regioni periferiche superficiali sono apprezzabili frammenti dell'arcata costale, sostituita.

Verbalmente i medici ci hanno riferito di tumore polmonare al IV° stadio con metastasi a fegato e rene al II° stadio

In data 26.09.2012 mio padre ha iniziato "terapia adiuvante chemioterapica in vena". Lo stato generale di mio padre è di grande affaticamento dovuto al dolore persistente alla costola.Comunque si nutre regolarmente, nonostante qualche lieve difficoltà a degluture e ad alcuni episodi di anappetenza, in linea di massima non sta perdendo peso e al mattino si sente quasi bene il che gli consente di essere attivo mentre dopo pranzo incomincia lo stato di affaticamento che lo costringe a stare a letto.

Le mie domande sono le seguenti:
- è ancora in corso l'esame per verificare se vi sono mutazioni genetiche sulla massa tumorale più importante (quella al polmone); l'eventuale mutazione genetica è un fatto positivo o negativo? che conseguenze vi sono sul tipo di terapia da adottare?
- è possibile intervenire chirurgicamente o con radioterapia sulla massa al IV stadio e fare agire la chemio sulle metastasi al II° stadio? mi sembra di aver capito che qualora il tumore fosse al II° stadio la chemio avrebbe maggiori possibilità di successo; pertanto mi domando perchè non combinare le due cure (chirurgia o radioterapia per stroncare la massa grande e chemio per lavorare sulle masse minori)?
- qualora la chemio consentisse di ottenere buoni risultati sulle masse al II° stadio, vi sarebbe la possibilità di intervenire chirurgicamente o con radioterapia sulla massa al IV° stadio?
- ho letto che la terapia con CYBERKNIFE ottiene risultati anche in caso di metastasi e tumori al IV stadio ma ad una visita effettuata presso CDI di Milano il radiologo ha convenuto di continuare con la chemio in quanto l'intervento con CYBER sulla costola avrebbe soltanto uno scopo paliativo per ridurre il dolore; mi consiglia di consultare altri centri dotati di CYBERKNIFE? Avrebbe senso combinare la CYBERKNIFE con la chemio?
- esistono cure alternative in fase di sperimentazione e come eventualmente vi si può accedere?

Attendo un vostro cortese riscontro.

Grazie

Ornella

[#1]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile utente,
in primo luogo una inesattezza: la chemioterapia che fa suo padre non può essere definita "adiuvante" perchè questo termine si riserva alle chemioterapie precauzionali dopo intervento radicale.
Venendo ai suoi quesiti:

1. la ricerca di specifiche mutazioni, come ad esempio quella sul gene EGFR, ha un significato predittivo, cioè predice una buona possibilità di risposta con farmaci diretti contro questo specifico bersaglio, quindi ha un significato molto utile;

2. quando vi sono metastasi, è ampiamente dimostrato da tanti studi, fare interventi localizzati non serve che a perdere tempo, salvo non serva per agire su punti critici, in quanto responsabili di sintomi importanti come ostruzioni o dolore;

3. il quarto stadio è una definizione che tiene conto dell'insieme delle localizazioni, non ha senso di parlare di masse al II stadio se l'insieme definisce il IV. Eccezionalmente in caso di mercatissime risposte su varie sedi si stabiliscono interventi scelti ad personam per aspostare una eventuale sede residua. Tuttavia il concetto fondamentale è che quando ci sono metastasi quella è solo la punta di un iceberg fatto di migliaia di cellule non visibili che stanno vagando per il corpo pronte a fare altre metastasi:

4.ciò che ha detto il radioterapista di Milano è la pura verità; il discorso sulla Cyberknife potrebbe avere un senso in un caso come quello che le ho descritto al punto 3 (interventi particolari ad personam, dopo una risposta su altre sedi di malattia).

5. esistono varie sperimentazioni, anche nel mio centro, con farmaci biologici diretti contro bersagli molecolari specifici, come quelli che per suo padre sono in corso di analisi genetica. Questo lo può chiedere ai medici che hanno in cura suo padre per sapere se, in quel centro o in quelli vicini, ve ne sono in corso. Non le posso certo proporre una sperimentazione a distanza di 1000 km.

Sempre ai medici che hanno in cura suo padre può chiedere certi chiarimenti che mi dispiace le rimangano dentro. Sono rari i casi che scrivono qui con così tanti dubbi non chiariti.
In ogni caso spero di esserle stato utile.
Cordiali Saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Barbieri,

la ringrazio per le risposte a cui sino ad oggi nessun medico ha voluto o potuto rispondere. Lei a distanza di 1000 km è stato più chiaro dei medici che hanno in cura mio padre.

Stando alle sue risposte ed a quanto ero riuscita a capire interrogando "internet", mi restano alcuni dubbi sulla capacità dei medici che hanno in cura mio padre. Infatti:
1. nella lettera successiva alla prima visita dell'oncologo, che questi ha preparato per il medico di famiglia si parla testualmente di terapia "audiuvante"
2. nella cartella clinica, ed in particolare nella lettera di dimissioni, si parla testualmente di masse al IV e masse al II stadio, così come le ho riportato nel virgolettato

In merito a questi errori cosa mi può consigliare? Mi consiglia di rivolgermi ad un altro centro? Secondo lei perchè è stata prescritta una terapia "audiuvante"? Il motivo è perchè un malato al IV stadio non è interessante da curare? A me mio padre non mi sembra affatto spacciato perchè per metà della giornata è ancora attivo.
In merito ai centri sperimentali si sente di consigliarmene qualcuno vicino a Mantova?

Faccio fatica ad ottenere risposte dai medici, anche quando sono sola con loro, senza la presenza di mio padre.

La ringrazio per la sensibilità e per l'impegno che mettete nel dare risposte su questo sito, il che va ben oltre il vostro impegno di lavoro.

Attendo un suo cortese riscontro.

Grazie.

Ornella

[#3]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Sig.ra Ornella,
a parte le incongruenze di termini, sulle quali non riesco a raccapezzarmi non avendo davanti il quadro completo di suo padre, credo tuttavia che il programma di cura seguito sia quello di qualunque altro centro. Il fatto che siano in corso indagini genetiche è anche una scelta al passo con i tempi e qualunque ulteriore decisione o consulto potrebbe risultare più efficace alla luce di questi ulteriori dati.
Ci sono poi tanti centri intorno che possono offrirle un secondo parere, senza alcun significato di sfiducia verso gli attuali curanti ma solo per avere ulteriori rassicurazioni. Posso citare per esempio Pavia ...ma sicuramente trascuro altri, per mia dimenticanza del momento, facendo loro un torto.

La ringrazio per la considerazione del servizio offerto da questo sito. In effetti ognuno di noi ha il suo lavoro quotidiano, anche molto pressante, e svolge volontariamente anche questo servizio nei ritagli di tempo.

Cordiali Saluti