Adenocarcinoma

Salve, a mio padre 51 anni è stato diagnosticato un adenocarcinoma polmonare riporto in seguito: tessuto fibroso di adenocarcinoma polmonare. Le colorazioni immunoistochimiche hanno dimostrato positività delle cellule neoplastiche per TTF1 e Napsin-a e negatività per calretinina. Vorrei sapere di più se possibile riguardo queste colorazioni immunoistochimiche. L oncologo di riferimento ha affermato che chirurgicamente non è possibile intervenire perché il polmone d sinistra è "pieno" e ci sono anche dei piccoli linfonodi a destra. Aggiunge inoltre che non ci sono metastasi in altri organi. Lunedì inizia il primo di quattro cicli di chemioterapia per poi tirare le somme fra qualche mese. La mia domanda è : ho letto che la terapia chemioterapica è l ultima spiaggia, o meglio se non si può operare ne fare la radioterapia rimane solo la chemio, so che non si può curare purtroppo pero volevo sapere se ci si puo convivere e "tenere a bata" o finiti i cicli di chemio non si potrà più fare altro? Mi scuso per i termini e per il linguaggio e ringrazio anticipatamente per la cortesia..saluti
[#1]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
per risponderle con precisione bisognerebbe conoscere anche gli esami di stadiazione della neoplasia (TC, PET, Scintigrafia ossea).
Basandomi solo su quello che scrive (compreso quanto le è stato riferito dal chirurgo), viene da pensare che la malattia sia nello stadio cosiddetto "localmente avanzato", cioè quello stadio in cui le dimensioni del tumore hanno superato i limiti per una asportazione immediata, pur in assenza di metastasi. Una condizione del genere si definisce stadio III, ed è relativamente migliore dello stadio IV che invece sarebbe quello in cui vi sono metastasi.
La chemioterapia nello stadio IV è definita palliativa perché può prolungare la sopravvivenza e ridurre i sintomi, senza però poter guarire. Lo stadio III invece presuppone spesso l'impiego della chemioterapia per ridurre l'estensione della malattia per poi tentare di agire su di essa con la chirurgia, oppure con la radioterapia (se rimanesse ancora fuori dai limiti per la chirurgia). Quindi, nello stadio III c'è ancora una possibilità di curare la malattia, anche se non molto alta.
Riguardo invece al suo quesito iniziale sul significato dei tre test di immunoistochimica che ha citato, si può dire che servono solo per confermare il tipo istologico, ed in effetti i due positivi confermano l'adenocarcinoma e quello negativo esclude il mesotelioma. Tuttavia queste informazioni al momento non le servono, se non per curiosità (pur giustificata dai tanti timori che l'assalgono nella delicata situazione n cui si trova con suo padre).
Cordiali saluti

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro