Pancreas, cure tradizionali o sperimentazione
Gent.mo Professore,
la contatto per un dubbio sul da farsi.
In breve le riassumo l'anamnesi di mia zia: nel 2007 si riscontra una lesione focale del pancreas in sede del corpo coda. Si decide di intervenire:carcinoma del pancreas uT2, uNO di 8.5x5.5x4. Si esegue chemioterapia secondo schema Gemcitabina 1,8,15 ogni 21. Dopo 2 mesi il marcatore comincia a risalire e da un'agobiopsia si scopre una metastasi epatica di adenocarcinoma di mm 13 compatibile con primitività pancreatica. Intensa immunoreattività completa di membrana per EGFR nel 40% delle cellule neoplastiche. Si effettua allora Kemioterapia con 2 cicli di XELODA (3500 mgtot), ma tollerato. Si sostituisce la terapia con GEMOX-->SD alla rivalutazione dopo 6 cicli, RP dopo 11 cicli. Da settembre 2008 kemio di mantenimento con capecitabina a dosaggio personalizzato (1500mg/totali die). Da novembre progressivo incremento del Ca 19.9.
A questo punto ci vengono prospettate 2 nuove vie: riprendere il trattamento con Gemcitabina associata ad altri farmaci (GEMOX) oppure entrare in un gruppo di trial clinico di fase I in cui si propone l'associazione di gemcitabina con L19-IL2.
Il dubbio è grande per cui ci stiamo chiedendo se vale la pena rischiare e aderire alla sperimentazione (vista la tossicità presente ad oggi nel corpo dopo un lungo ciclo di GEMOX) o se è meglio dirigerci verso le cure tradizionali.
Certa della suo prezioso aiuto le porgo Distinti saluti
la contatto per un dubbio sul da farsi.
In breve le riassumo l'anamnesi di mia zia: nel 2007 si riscontra una lesione focale del pancreas in sede del corpo coda. Si decide di intervenire:carcinoma del pancreas uT2, uNO di 8.5x5.5x4. Si esegue chemioterapia secondo schema Gemcitabina 1,8,15 ogni 21. Dopo 2 mesi il marcatore comincia a risalire e da un'agobiopsia si scopre una metastasi epatica di adenocarcinoma di mm 13 compatibile con primitività pancreatica. Intensa immunoreattività completa di membrana per EGFR nel 40% delle cellule neoplastiche. Si effettua allora Kemioterapia con 2 cicli di XELODA (3500 mgtot), ma tollerato. Si sostituisce la terapia con GEMOX-->SD alla rivalutazione dopo 6 cicli, RP dopo 11 cicli. Da settembre 2008 kemio di mantenimento con capecitabina a dosaggio personalizzato (1500mg/totali die). Da novembre progressivo incremento del Ca 19.9.
A questo punto ci vengono prospettate 2 nuove vie: riprendere il trattamento con Gemcitabina associata ad altri farmaci (GEMOX) oppure entrare in un gruppo di trial clinico di fase I in cui si propone l'associazione di gemcitabina con L19-IL2.
Il dubbio è grande per cui ci stiamo chiedendo se vale la pena rischiare e aderire alla sperimentazione (vista la tossicità presente ad oggi nel corpo dopo un lungo ciclo di GEMOX) o se è meglio dirigerci verso le cure tradizionali.
Certa della suo prezioso aiuto le porgo Distinti saluti
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Gentile Utente,
certamente si tratta di una situazione molto delicata. La scelta è molto personale e legata soprattutto alle condizioni generali della paziente. Concordate la strategia di concerto con i colleghi che seguono la paziente ed in base al vostro pensiero.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
certamente si tratta di una situazione molto delicata. La scelta è molto personale e legata soprattutto alle condizioni generali della paziente. Concordate la strategia di concerto con i colleghi che seguono la paziente ed in base al vostro pensiero.
Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 22/01/2009.
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