Metastasi epatica

buon giorno
a mio marito, 41 anni, è stato diagnosticato un adenocarcinoma gastrico. Presentava due lesioni epatiche una da 2.5cm e una da6 mm, dopo 6 mesi di chemioterapia (xeloda taxotere e cisplatino)la più piccola non è più rilevabile e quella di 2.5 cm è stato deciso di trattarla con ablazione a radiofrequenza (non operabile per rischio emoragia) prima della gastrectomia. Il problema è che la chemio è finita in aprile, dovrebbe avere l'appuntamento per il fegato a fine maggio ma so che sono tempi l'unghi per la risposta a l'ablazione (2mesi?) non è più sotto chemio, il tumore va avanti cosa dovremmo fare? L'oncologia e la chirurggia non si parlano, dicono a mio marito di riferire ma ancora non è chiaro il metodo migliore nel procedere
ringrazio molto
mariella
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Mariella,

le termoablazione in questo caso è idonea. Certamente se i tempi si dilatano troppo è opportuno proseguire la chemioterapia sino ad arrivare in prossimità dell'intervento. Sul fegato si possono eseguire anche delle applicazioni di ipertermia capacitiva (vedi sito www.ipertermiaroma.it ). Resto a disposizione, un grande in bocca al lupo.

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio tanto per la sollecita risposta. Ho chiesto cortesemente al chirurgo di contattare l'oncologia per decidere assieme la strategia. Purtroppo spesso in queste patologie ognuno guarda la sua specializzazione ma manca coordinazione, vorrei solo capire cos'è meglio per mio marito.
ringrazio ancora
un saluto
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dopo
Utente
Utente
Gent.le dott. Pastore
mi spiace disturbarla ancora ma avrei bisogno di chiarificazioni:
dopo eco per preparazione ad ablazione a radiofrequenza è stato rilevato che le metastasi al fegato potrebbero essere degli angiomi ed è stato quindi preso un appuntamento per eco con contrasto.
Nello stesso periodo mio marito ha fatto una PET e oggi è arrivata le risposta:
Limitatamente al potere risolutivo della metodica, circa 5mm, non si è rilevata un' anomala concentrazione del radiofarmaco a livello di:
stomaco in regione sottocardiale (SUV4.9)
tessuto solido nel mediastino anteriore (SUV2.7)
CONCLUSIONI il rilievo a livello gastrico è verosimilmente da riferire a persistenza di malattia
il reperto mediastinico è di incerto significato (residuo timico?)
So che se a livello epatico non ci fossero le metastasi sarebbe decisamente diverso... ma cosa significa la PET? non parlano del fegato, e il residuo timico?
La ringrazio anticipatamente
mariella
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Mariella,

la PET non parla di captazione epatica quindi resta da aspettare l'ecografia con contrasto perchè forse si tratta di angiomi (molto meglio). Si parla di un residuo di malattia a livello dello stomaco (occorre valutare se possibile un reintervento). Il residuo timico è il residuo del timo (che si trova dietro lo sterno), organo che va in involuzione con l'età. Nulla di preoccupante.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#5]
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Utente
Utente
Ancora grazie mille
le preciso soltanto che mio marito non è mai stato operato perchè l'esito della I tac (novembre) mostrava quelle lesioni al fegato in punto non operabile che hanno provato a ridurre con la chemioterapia.
Aspettiamo l'eco con ansia e molta speranza perchè immagino che, se negativa, lo opereranno.
Grazie mille
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Direi di si.. incrociamo le dita. Un grande in bocca al lupo

Cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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dopo
Utente
Utente
Buon giorno dott.Pastore
mio marito ha eseguito l'eco con contrasto, sono risultati angiomi ed è stato quindi fissato l'intervento il 17... Hanno iniziato in laparoscopia (confermano gli angiomi)ma purtroppo sono risultate molteplici micrometastasi al peritoneo... ora il chirurgo sentirà l'ospedale di Forlì per chemioipertermia intraoperatoria.
Ci è caduto di nuovo il mondo addosso e l'attesa diventa sempre più insostenibile.
Scusi lo sfogo, Ho visto sul suo sito il centro di Milano del dott.Deraco che noi avevamo già contattato perchè a novembre la prima Tac mostrava una leggera ma diffusa velatura al peritoneo mai più rilevata negli altri esami...ad oggi(ma come è possibile che Tac, Pet ecc non habbiano mostrato nulla?)e quelle lesioni al fegato ci hanno proprio mandato fuori strada e fatto perdere un sacco di mesi per niente! Si sono tutti concentrati sul fegato sconsigliandoci altre strade e mi chiedo se avessimo percorso quella strada lì...? Ora credo che Milano o Forlì non cambi niente ma ho sempre paura di sbagliare!
la ringrazio e scusi lo sfogo!
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Mariella,

purtroppo le metodiche di imaging non sono affidabili al 100% quando si tratta di rilevare lesioni peritoneali. Comprendo la tua amarezza ma ora occorre pensare al futuro. La strada di Forlì mi sembra ben avviata e quindi seguirei quella.

Tienimi aggiornato, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#9]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno dott Pastore,
Siamo stati a Forlì, ma purtroppo anche lì dicono di non poter fare niente: le metastasi peritoneali sono troppo diffuse. Ci rimandano a chemioterapia sistemica.
La laparoscopia aveva il seguente esito:
All'esplorazione della cavità addominale si reperta carinosi peritoenale diffusa a tutto il peritneo parietale. Alcuni impianti sono visibili sul peritoneo viscerale di alcune anse ileali e sul grande omento. La neoplasia gastrica è visibile a livello sottocardiale e infiltra i pilastri diaframmatici. Si eseguono molteplici biopsie peritoneali e sull'omento previo posizionamento di T2 in fianco sinistro da 10mm e T3 in fianco destro da 5 mm. L esame istologico estemporaneo sul grande omento conferma la presenza di carcinosi da adenocarcinoma. Gle altri prelievi vengono inviati per esame istologico definitivo vistoil quadro di diffusione peritoneale si decide di non procedere all'exeresi gastrica.
Con questa diagnosi siamo andati a forlì, ma niente da fare.
La chemioterapia sistemica è l'unica strada? Non c'è proprio più niente che ci possa dare qualche speranza?
la ringrazio infinitamente per la sua cortesia
saluti mariella
[#10]
dopo
Utente
Utente
MIo marito ha cominciato la chemioterapia sitemica il 17/07/09 con CTP11(160mg) e xeloda (4000mg). Ci siamo informati per ipertermia e il medico di Verona ci ha detto di aspettare i primi 2-3 cicli. Può esserci un giovamento? è solo paliativo? Possono ridursi le metastasi al peritoneo?
grazie mariella
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Mariella,

direi che la chemioterapia sistemica è opportuna ed è la strada migliore. Si può pensare tranquillamente di abbinare l'ipertermia per avere un effetto di riduzione delle masse maggiore.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
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