Metastasi epatiche?

Gentili dottori,
vorrei esporre il caso di mia madre, 67 anni.
Circa 6 mesi fa durante un' analisi le viene diagnosticato un polipo all'utero ed una piccola formazione all'ovaio sinistro (referto ecografico: ovaio sinistro di volume normale 24x21mm ad ecostruttura pressochè omogenea con presenza nel suo contesto di una formazione anaecogena del diametro di 12 mm da riferire verosimilmente a follicolo non scoppiato).
Asportato il polipo (di natura benigna, secondo l'esame istologico), si risottopone a controllo ecografico e stavolta, a distanza di 4 mesi le vengono trovate due formazioni(Ovaio sinistro di volume aumentato 62x37mm ad ecostruttura disomogenea, per la presenza accanto ad aree ad ecostruttura iperecogena di 2 aree ad ecostruttura ipoecogena, con echi iperecogeni nel suo interno che misurano 30 e 36 mm. La flussimetria al color-doppler è nella norma IR 0.85).
Inoltre ad un successivo controllo (di cui al momento non ho il referto) vengono trovate aree anomale anche al fegato, e viene determinato che le aree alle ovaie non sono vascolarizzate.
Le viene consigliato di effettuare i markers tumorali e la RM con mdc con i seguenti risultati:
CEA 1,4
AFP 1,3
TPA 303
CA-50 32,9
CA-15.3 15,9
CA-125 25,9
FERRITINA 19
CA-19.9 120
anti HCV epatite C NON REATTIVO

REFERTO RM con mdc
ADDOME
Fegato in sede con rilievo di tre formazioni una del VII di circa 4 cm asse lungo verosimilmente appena sottoglissoniana o sottocapsulare, un 'altra di circa 1,5cm dello stesos segmento ed una del V-VII di circa 2,5cm tutte fortemente suggestive di ripetitività a parziale componente cistica
PELVI
Non evidenza di significativa quota fluida peritoneale
Non si apprezzano significative tumefazioni delle stazioni linfonodali iliache otturatorie ed inguinali
Espanso complex di circa 9cm max a sede annessiale sinistra con noduli di parete multipli meglio evidenti nelle immagini T2W non univoco anche di tipo eteroplasico

La gastroscopia non ha rilevato nulla di anomalo. Siamo in attesa di colonscopia. Tutti gli altri valori sanguigni sono regolari, ma la paziente ha dolore al ventre, borborigmi e difficoltà a defecare.
Al momento mia madre è ricoverata in ospedale, le è stato proposto di intervenire in endoscopia per la rimozione dell'ovaia per poi estendersi, se del caso e dopo un' esame istologico estemporaneo, anche al fegato con un prelievo bioptico. Ci è stato anche detto che sarebbe impossibile procedere all'asportazione delle eventuali metastasi epatiche a causa delle loro dimensioni e dell'età della paziente, e che l'unica strada è la radioterapia interna
Ora domando: è possibile che si sia sviluppato un tumore di questa estensione al fegato senza che si sia alterato nessuno dei valori epatici sanguigni (transaminasi, ecc) o che la paziente abbia mai avuto sintomi??
La via radioterapica è davvero l'unica percorribile?
E' possibile che si tratti di patologie benigne (anche per l'utero) dato che i marker AFP e CA125 sono negativi?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

la via migliore da seguire a mio avviso è proprio quella proposta. Solo un esame istologico della formazione ovarica o di quella epatica può chiarire definitivamente la situazione. Un trattamento radioterapico intraoperatorio se fattibile è auspicabile. Inoltre se le formazioni si dovessero confermare maligne è indicata una chemioterapia (anche magari in abbinamento ad una ipertermia). Ripeto, sono ipotesi futuribili e vincolate all'esito dell'esame istologico. I markers sono degli indicatori non sempre veritieri: essi possono essere talvolta non alterati in caso di patologia tumorale come anche alterati in caso di patologia benigna. Metastasi epatiche piccole, in generale, non danno molto segno di se.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Caro Dottore,

grazie infinite per la sua rapidissima risposta.

La colonscopia dovrebbe essere eseguita lunedì prossimo e l'intervento dovrebbe seguire entro qualche giorno; se possibile aggiornerò il quesito a seguito dei risultati di entrambi.

Grazie di nuovo.


PS: Chiedo scusa per il mio quesito un po' dubbio verso la diagnosi medica indicata; purtroppo accettare la presenza di questa patologia non è mai facile...
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Di nulla, figurati.. Certamente è possibile tenermi aggiornato sull'evoluzione.

un caro saluto con un grande in bocca al lupo

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#4]
dopo
Utente
Utente
Caro dottore, un aggiornamento sulla questione ed un paio di domande:
L' intervento è stato rimandato di una settimana in quanto è stata effettuata una colonscopia ed è stata rilevata una formazione parzialmente occludente il colon situata sul fianco sx (colon discendente) a circa 20cm dal sigma.
E' stato prelevato un campione attualmente oggetto di esame istologico.
Il medico dice che il colon fino a quel punto è sano e che ci sarebbe spazio per fare una resezione e ricongiunzione se del caso, ma che non si è riusciti a procedere oltre con la sonda. Mi ha anche paventato il rischio che, nel caso in sede operatoria dovessero essere rilevate altre metastasi diffuse su tutto il colon, la situazione potrebbe essere di fatto inoperabile.
Intanto abbiamo proceduto a far effettuare anche una TAC-PET in coregistrazione di cui riporto il referto (escludo altri risultati che sono regolari):

PET

Referto
L'indagine PET evidenzia alcune aree di accumulo del tracciante a livello del fegato, di maggiore intensità in corrispondenza del VII segmento (SUV bw max 6,4) ed a livello addominale a verosimile localizzazione peritoneale più evidente in corrispondenza del fianco sinistro (SUV bw max 10,4). Non si evidenziano aree di significativo iperaccumulo del tracciante a livello dei
restanti segmenti corporei esaminati.

Conclusioni
Lo studio PET evidenzia patologia ad elevato metabolismo di glucosio a livello delle sedi di iperaccumulo segnalate.


TAC

Esame eseguito in coregistrazione con esame PET dopo somministrazione con mezzo di contrasto iodato.

Addome-pelvi

Irregolare inspessimento parietale della fessura splenica colon-discendente. Presenza di molteplici aree di disuniforme addensamento tissutale a contorni sfumati nel cellulare lasso peritoneale evidenti in specie al fianco sinistro ed a ridosso della parete addominale anteriore.
Fegato di volume nei limiti a contorni definiti di struttura disomogenea per riscontro di alcune sparse aree nodulari di ridotta attenuazione tissutale, a contorni irregolari, di natura secondaria del diametro max di circa 30mm. Via biliare intra ed extra epatica non dilatata.
Milza pancreas e surreni nei limiti.
Reni in sede di forma e dimensioni regolari con conservata funzionalità escretoria senza rilievo di dilatazioni calico-pieliche.
Vescica in sede distesa a contenuto omogeneo e pareti regolari.
Utero volumentricamente nei limiti a contorni bozzuti di omogenea densità. Presenza di alcune cisti del diametro max di 48mm circa a sede retro e parauterina sinistra di verosimile pertinenza annessiale, alcune di struttura disomogenea meritevoli previo inquadramento clinico-laboristico di ulteriori valutazioni diagnostiche. Assenti tumenfazioni delle stazioni linfonodali retroperitoneali e pelviche.

Volevo sapere se "molteplici aree di disuniforme addensamento tissutale" sta in pratica a significare "metastasi" e se del caso, se sarebbe eventualmente possibile fare qualcosa con la chemioterapia-ipertermia (mi è sembrato di aver letto che è una tecnica usata in questo caso, ma ovviamente non sono un esperto), soprattutto se si tratta di aree di piccole dimensioni.
Volevo inoltre sapere se potrebbe essere utile avere la rpesenza di un oncologo in sala operatoria per visionare la questione dal vivo, ed in generale avere un parere sullo stato di gravità della situazione e le possibilità di arresto della malattia, almeno per quello che si evince dagli esami.
Grazie infinite per la disponibilità
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

quello che si evince dalla PET e dalla TC è un interessamento epatico e peritoneale da parte della malattia di base. Direi di attendere l'esito dell'esame istologico riguardante la formazione nel colon. Successivamente si può disegnare una strategia terapeutica.

Tienimi aggiornato

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
[#6]
dopo
Utente
Utente
Cari Dottori,

purtroppo la situazione sembra essere molto più seria del previsto. La colonscopia effettuata ha rilevato la presenza di un tumore al colon.
Ecco il referto:
Esame condotto sino a circa 75cm dall'ano (trasverso?) ove è presente una stenosi a manicotto che impedisce la progressione dello strumento. Si eseguono biopsie multiple. Presenza di alcuni diverticoli del discendente. Conclusioni:eteroplasia del colon.

La diagnosi dell'esame istologico è ADENOCARCINOMA MODERATAMENTE DIFFERENZIATO.INFILTRANTE.

E' stato tentato un intervento chirurgico iniziando con un esame esplorativo per via laparoscopica. Ecco la descrizione dell'intervento, dal registro operatorio:

Pneumoperitoneo "open" Veres assistito. L'esplorazione della cavità addominale mostra carcinosi diffusa con presenza di modesta falda di liquido reattivo in sede pelvica, neoplasia del colon discendente subito al di sotto della fessura splenica con estesa infiltrazione della parete posteriore; neoplasia dell'ovaio sx con infiltrazione della parete posteriore, dell'utero e del sigma; metastasi soprattutto a carico del lobo dx del fegato; anse ileali aderenti alla parete addominale in sede mediana, Nell'impossibilità di poter procedere a qualsiasi intervento demolitivo con un qualsiasi criterio di radicalità ci si limita a scopo diagnostico all'asportazione della neoplasia ovarica e all'effettuazione di una biopsia in sede pericecale. Controllo dell'emostasi, renaggio del Douglas. Si richiudono le brecce laparoscopiche ed una di esse viene usata come sito per confezionare una cecostomia.

La paziente sta all'apparenza bene, le funzioni vitali (al di fuori della cecostomia) non sembrano ancora compromesse. A valle dell'intervento ci è stato consigliato di provare con una chemioterapia.

Mi rendo conto che la situazione non lascia ormai molto da sperare... vorrei solo sapere se c'è qualche speranza che una buona chemioterapia possa rallentare il progresso del male e in generale quali sono i vostri consigli per allungare la vita del paziente il più possibile.
Grazie dell'attenzione.

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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

direi che la strada migliore è appunto quella di una chemioterapia sistemica. Una terapia che tenga conto della doppia neoplasia (colon ed ovaio) e che si tenga tra le due come approccio farmacologico. Inoltre si potrebbe pensare di aggiungere delle applicazioni di ipertermia capacitiva (vedi sito www.ipertermiaroma.it ).

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it