P.e.t. e/o broncoscopia -la differenza
Ad un mio parente di oltre 60 anni,ricoverato presso l'ospedale di Lecce, attraverso radiografia toracica e poi TAC total-body con mezzo di contrasto è stato diagnosticato un nodulo neoplasico polmonare di cm 8. Lo hanno "messo in lista urgente" per una broncoscopia. Nell'attesa e per un ulteriore parere medico si è recato c/o un oncologo dell'I.E.O. di Milano che gli ha consigliato di eseguire con urgenza PRIMA la p.e.t. e POI la broncoscopia. Io Le chiedo il perchè di queste scelte differenti di esami da parte dei medici e il motivo dell'esecuzione della p.e.t. prima della broncoscopia, così come rimarcato dall'oncologo di Milano. Forse il medico dell'ospedale di Lecce ha optato per la broncoscopia poichè in Puglia non si ha la possibilità di poter eseguire la p.e.t.? Inoltre vorrei anche conoscere le differenze diagnostiche dei due esami nonchè il Suo parere in merito...affidarci cioè al "responso" della sola broncoscopia o seguire l'iter consigliato dall'oncologo di Milano? Sono in ansia per la decisione da prendere vista l'urgenza evidenziata sia a Lecce che a Milano. Nel ringraziarLa anticipatamente per la disponibilità e per il tempo che dedicherà ai miei quesiti cordialmente La saluto.
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Gentile Utente,
la PET e la broncoscopia sono due esami completamente diversi con ruoli atrettanto diversi.
La PET in questo caso fornirebbe l'informazione sull'attività metabolica del nodulo: in parole povere ciò che è neoplastico è più attivo metabolicamente (forse il medico di Milano, per come ha visto le immagini, ha il dubbio che il nodulo non sia neoplastico?). La PET serve anche (ma dopo la diagnosi istologica) a definire meglio lo stadio della malattia, rivelando eventuali altre localizzazioni non visibili alla TC.
La broncoscopia invece è l'esame fondamentale per dare "nome e cognome" alla malattia definendo la natura del nodulo ed il tipo istologico. Oggi, oltre ad avere bisogno della diagnosi di natura tumorale per procedere all'approccio terapeutico, è importante conoscere con maggiori dettagli la diagnosi istologica per effettuare cure per quanto possibile mirate. Tuttavia la broncoscopia può dare un referto utile se il nodulo appare localizzato ed estrinsecarsi nei grossi bronchi, altrimenti non sarebbe raggiungibile per una diagnosi.
A disposizione per ulteriori chiarimenti sulla base di altre informazioni
la PET e la broncoscopia sono due esami completamente diversi con ruoli atrettanto diversi.
La PET in questo caso fornirebbe l'informazione sull'attività metabolica del nodulo: in parole povere ciò che è neoplastico è più attivo metabolicamente (forse il medico di Milano, per come ha visto le immagini, ha il dubbio che il nodulo non sia neoplastico?). La PET serve anche (ma dopo la diagnosi istologica) a definire meglio lo stadio della malattia, rivelando eventuali altre localizzazioni non visibili alla TC.
La broncoscopia invece è l'esame fondamentale per dare "nome e cognome" alla malattia definendo la natura del nodulo ed il tipo istologico. Oggi, oltre ad avere bisogno della diagnosi di natura tumorale per procedere all'approccio terapeutico, è importante conoscere con maggiori dettagli la diagnosi istologica per effettuare cure per quanto possibile mirate. Tuttavia la broncoscopia può dare un referto utile se il nodulo appare localizzato ed estrinsecarsi nei grossi bronchi, altrimenti non sarebbe raggiungibile per una diagnosi.
A disposizione per ulteriori chiarimenti sulla base di altre informazioni
Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro
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Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio tanto per la tempestività con la quale mi ha risposto e approfitto della sua disponibilità per chiederle ancora una cosa che non mi è molto chiara: come mai il medico di Lecce ha prescritto solo la broncoscopia mentre l'oncologo di Milano anche...o meglio...prima la p.e.t.? Problemi di impossibilità in Puglia per quell'esame o perchè, pur essendo completamente diversi anche nei ruoli, così come Lei ha saputo spiegarmi uando parole semplici, la broncoscopia può benissimo essere sufficiente per l'approccio e la cura del problema? Fare entrambi gli esami dà più sicurezza al medico per affrontare la malattia? Grazie ancora e perdoni la mia insistenza ma per chi, come noi, deve prendere una decisione nel giro di poco tempo sul "dove" sia meglio recarsi, se a Milano o a Lecce, non è facile.
La ringrazio tanto per la tempestività con la quale mi ha risposto e approfitto della sua disponibilità per chiederle ancora una cosa che non mi è molto chiara: come mai il medico di Lecce ha prescritto solo la broncoscopia mentre l'oncologo di Milano anche...o meglio...prima la p.e.t.? Problemi di impossibilità in Puglia per quell'esame o perchè, pur essendo completamente diversi anche nei ruoli, così come Lei ha saputo spiegarmi uando parole semplici, la broncoscopia può benissimo essere sufficiente per l'approccio e la cura del problema? Fare entrambi gli esami dà più sicurezza al medico per affrontare la malattia? Grazie ancora e perdoni la mia insistenza ma per chi, come noi, deve prendere una decisione nel giro di poco tempo sul "dove" sia meglio recarsi, se a Milano o a Lecce, non è facile.
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Il medico di Lecce ha cercato di andare al punto: come dicevo "dare un nome e cognome alla malattia" attraverso il dato istologico. Tuttavia, io, non vedendo le immagini, non posso dire se la broncopscopia ha alte o basse possibilità di riuscire nel suo intento in base alla posizione del nodulo.
Fare entrambi gli esami è comunque utile ma non escludo neppure che possano bisognare altri esami, per es. nel caso sfortunato non si ottenesse la diagnosi istologica con la broncoscopia.
Fare entrambi gli esami è comunque utile ma non escludo neppure che possano bisognare altri esami, per es. nel caso sfortunato non si ottenesse la diagnosi istologica con la broncoscopia.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.4k visite dal 11/08/2009.
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