Lesione osteocondrale caviglia

Una TAC eseguita nel maggio 2006 alla caviglia e una RMN del settembre 2006 hanno evidenziato e successivamente confermato una lesione osteocondrale di circa 5mm a carico dell'angolo supero-mediale del domo astragalico. Tale lesione non è riconducibile a eventi particolari. Lo specialista mi ha consigliato delle infiltrazioni con acido ialuronico, cicli di magnetoterapia, plantari e farmaci. Ho messo in pratica i consigli senza alcun risultato. Col passare dei mesi la situazione è ulteriormente peggiorata. Ormai faccio fatica a reggermi sui piedi e a camminare. Ho consultato altri specialisti i quali sono concordi nell'affermare che attualmente per un soggetto di 65 anni ci sono poche soluzioni:
a) piccolo intervento per "pulire" le ossa;
b) intervento per "bloccare" il piede.
Sarei pertanto grato nei confronti di coloro che vorranno offrirmi soluzioni migliori.
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Dr. Andrea Salvi Ortopedico 104 3
Gentile utente,

i colleghi Le hanno proposto : 1) un piccolo intervento per "pulire" le ossa (ovvero un'artroscopia di caviglia) e 2) un intervento per "bloccare" il piede (ovvero un'artrodesi di salvataggio - intervento "definitivo" con cui la porzione articolare inferiore della tibia viene "fusa" e diventa solidale con l'astragalo e quest'ultimo viene anch'esso solidarizzato con il calcagno). Naturalmente Lei percepisce dolore, in quanto la lesione osteocondrale non è in grado di veicolare il carico della sua caviglia e perciò causa dolore puntorio e versamento. Questa lesione è tipica per distorsioni in inversione (la più comune) di cui Lei probabilmente non ha ricordo. L'inversione causa l'urto improvviso e diretto della parte articolare della tibia sull'angolo supero-mediale dell'astragalo. Alla Sua età le capacità di guarigione della cartilagine sono ovviamente minori rispetto a quelle di un paziente di 20/30 anni (e questo spiega il motivo per cui Le è stato prescritto acido ialuronico). Personalmente, per il Suo tipo di lesione, sarei sen'altro propenso ad un intervento in artroscopia di caviglia, che permette, con due accessi di 5/6 mm ciascuno di rimuovere il frammento osteocondrale (causa di dolore) e di eseguire un'abrasione locale in sede di lesione per provocare la rigenerazione di tessuto simil-cartilagineo. Proprio ieri mattina ho operato in artroscopia una caviglia molto dolente di una paziente non più giovane, già sottoposta in precedenza ad artrodesi tra astragalo e scafoide ed ho repertato materiale infiammatorio sinoviale in eccesso che ho potuto asportare ed una deformità del profilo anteriore della tibia che ho potuto correggere con le due incisioni precedentemente esposte.

Cordiali saluti,

Andrea Salvi

Dott. Andrea Salvi
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