Referto rm spalla sx - problema da novembre 2015

Esame realizzato mediante scansioni di 4mm sui piani assiale,coronale e saggitale.
L'indagine ha evidenziato la presenza di modesti segni di sofferenza a carico dell'estremità distale del tendine del sovraspinato, non si rilevano peraltro significative mmagini riferibili ad interruzioni a carico delle strutture tendinee della cuffia dei rotatori. Nella norma l'aspetto del capo lungo del bicipe.
Minime irregolarità che interessano il profilo della grande e della piccola tuberosità compatibile con iniziali segni di condropatia.
E' presente un versamento endoarticolare in sede anteriore e posteriore ed una distensione della borsa sottoscapolare e subacromiale. Si osserva inoltre una distensione della guaina sinoviale del tendine del capo lungo del bicipite.
E' presente una modesta quota fluida endoarticolare in sede anteriore ed una minima distensione della borsa sottoscapolare e subacromiale.
Non si riconoscono significative alterazioni carico del cercine glenoideo.
Si riconoscono iniziali alterazioni degenerative a carico dell'articolazione acromoion-claveare con piccolo osteofita subacromiale che impronta sulla giunzione miotendinea sottostante.

Questo è il referto. Onestamente sono preoccupato e cerco il parere di voi esperti.
Ho visto un fisioterapista il quale mi ha fatto dei test e mi ha detto di non allarmarmi, mi ha parlato di massaggio dell'articolazione e nel caso non vi siano miglioramenti di infiltrazioni di acido ialuronico.
Ho problemi alla spalla sx da novembre ormai, mi feci male allenandomi (facevo boxe).
Vi chiedo cortesemente cosa ne pensate e quali siano le possibili soluzioni.
Ringrazio in anticipo.
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Dr. Daniele De Vita Ortopedico 17 2
Salve. Quanto scritto nel referto è sempre una descrizione anatomica e non diagnostica ( se non correlata ad un dato clinico e anamnestico).
Spesso si intende per ''sofferenza'' una qualsiasi patologia che coinvolge il tendine, ma potrebbe anche significare che non esiste ''lesione completa'' . La lesione incompleta va spesso trattata conservativamente, meno frequentemente, si tratta chirurgicamente.
La scelta del trattamento conservativo va fatta in base ad una diagnosi corretta. Per fare diagnosi completa è necessaria la valutazione dello specialista ortopedico che ha la capacità di correlare al dato anamnestico quello clinico e strumentale: solo in questo caso si può scegliere il programma terapeutico. Andare ''a tentoni'' con terapie fisiche farmaci non è corretto. Non conosco il massaggio articolare. Non so cosa vuol dire, ma mi documenterò in merito; qualora esistesse un indicazione simile la prenderò in considerazione come ulteriore alternativa.

Dr. Daniele De Vita