Frattura esposta tibia e perone rottura tendine tibiale

Buongiorno. Sono un uomo di 45 anni. Verso la metà del mese di novembre 2007 sono stato coinvolto in un grave sinistro stradale a seguito del quale ho riportato le seguenti lesioni: frattura pluriframmentaria dia-metaepifisaria distale scomposta ed esposta della tibia e del perone della gamba sinistra, con notevole mortificazione dei tessuti e perdita di sostanza ossea, lesione completa del tendine tibiale anteriore. Ho subito un intervento chirurgico nel quale l'arto è stato trattato attraverso il posizionamento di un fissatore esterno del tipo hoffman e l'innesto di 7 fisches di cui 5 sulla tibia e 2 sul calcagno e sul 1° metatarso. Dopo la dimissione dall'Ospedale ho effettuato due cicli di ossigenoterapia in camera iperbarica e sottoposto a cure farmacologiche a base di integratori, antifiammatori, anticoagulanti ed antibiotici nonchè di magnetoterapia domiciliare. Malgrado ciò ho avuto lancinanti dolori durante i mesi successivi facendo uso di forti analgesici e corticosteroidi .Nel mese di marzo del 2008 mi venivano rimosse le due fisches al calcagno e 1° metatarso per il sopraggiungere di una infezione e trattato con antibiotico specifico. Nel mese di giugno 2008 su indicazione dell'ortopedico iniziavo un ciclo di riabilitazione di mobilizzazione passiva della caviglia sx. Nel mese di luglio 2008 mi veniva rimosso l'intero fissatore dopo gli accertamenti praticati potevo intraprendere l'intero carico con l'ausilio di un bastone.Ho continuato a seguire l'iter riabilitativo. Ho effettuato diversi esami tra i quali i principali e recenti:
settembre 2008 rmx gamba sx esiti di frattura metadiafisaria tibiale. I frammenti appaiono ipointensi in T1 e T2 dip. ma diastasati come per pseudoartrosi; non si ha evidenza di callo osseo riparativo; strie fibrotiche nel contesto dei tesuti molli. Non evidenti lesioni muscolo tendinee;
novembre 2008 rdx gamba sx pregressa frattura scomposta metaepifisi distale della tibia con frammenti consolidati ma non in asse. la pregressa frattura interessa anche l'epifisi distale della tibia con soluzione di continuo della corticale ossea a livello della superficie articolare. ridotta ampiezza della rima articolare tibio-astragalica. alterata densità domo astragalico come da osteocondrosi. marcate alterazioni algodistrofiche tibio-astragalo-calcaneari e metatarsali. Il problema principale è la rigidità della tibio-tarsica che non mi permette di camminare bene con leggera zoppia avendo difficoltà sulle superfici sconnesse . Il fisiatra ha descritto 5° in flessione dorsale,5° in flessione plantare,assente in inversione ed eversione. Sono stato a consulto da vari ortopedici e i pareri sono alquanto discordanti. Alcuni ritengono di continuare con la fsk, isocinetica e quant'altro tonificando l'arto per ottenere nel tempo gradualmente piccoli miglioramenti per non rischiare ulteriori interventi potenzialmente pericolosi a causa delle gravi lesioni riportate nel trauma, mentre altri ritengono di dovermi sottoporre ad ulteriori interventi chirurgici in quanto sospettano che alla base vi sia una retrazione dei tendini estensori unitamente a retrazione cicatriziale. Pertanto ritengono che ho bisogno di operarmi ad opera di chirurgo plastico e chirurgo ortopedico con intervento di tenolisi ed intervento di plastica al collo piede per la retrazione cicatriziale.Vorrei un vostro parere al riguardo ringraziando anticipatamente di quanto comunicherete.

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore,
come Lei sicuramente sa non è possibile porre una diagnosi e indicare una terapia a distanza. Tantomeno in un caso complesso come il suo.

Le posso solo dare alcune infomazioni generali riguardo le fratture esposte.
Nel Suo caso come in tutti i casi, a parte la classificazione iniziale dell'esposizione secondo Gustilo-Anderson, è comunque necessario ripetere:
- un bilancio vascolare
- un bilancio neurologico
- un bilancio muscolare e tendineo
- un bilancio osseo
- una valutazione finale del tipo e delle modalità di copertura della perdita di muscoli, fascia, cute.

Il tutto richiede una vista clinica e la valutazione di tutti gli esami a disposizione.

Non è pertanto possibile esprimersi nel senso da Lei richiesto. Solo il suo ortopedico curante ha gli elementi per consigliarla in un senso o nell'altro
Cordialmente
Dr. Antonio Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Nel ringraziare la S.V. ill.ma per le utili informazioni gentilmente fornite voglio precisare che tutti gli ortopedici da me consultati sulla scorta degli esami praticati hanno escluso ogni interessamento vascolare e neurologico.
Cordialmente.
[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie
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